di Resnova

Si é sempre pronti a colpevolizzare migranti per qualsiasi cosa risulti spiacevole agli occhi della pubblica opinione. E’ facile riversare sugli ultimi e gli emarginati le colpe dell’incapacità del capitalismo nel garantire un benessere sociale diffuso. Molto spesso vengono accusati di reati non commessi, da parte di politici della destra xenofoba, che per raccattare voti fomentano l’odio e istigano alla violenza privata contro chi abbandona la propria terra per sfuggire a guerre, a condizioni insostenibili di precaria esistenza.

Allo stesso modo, però, sono sempre pronti a servirsene quando possono far produrre profitti o assicurare la guida di uno dei partiti della borghesia italiana. E’ il caso dei migranti portati a votare alle primarie del PD, usati come burattini per far eleggere il rampollo della finanza fiorentina, Renzi. E’ quanto accaduto a Ercolano, comune della città metropolitana di Napoli in Campania dove domenica 30 aprile si sono tenute le primarie territoriali. Il “fattaccio” è stato smascherato da un video in cui un ospite del centri accoglienza del posto racconta:”60 di noi sono stati condotti al seggio con l’auto della struttura”. Ciò che il sindaco definisce “importante segno di integrazione e di partecipazione” rappresenta nient’altro che l’ennesima truffa; nient’altro che l’altra faccia dello sfruttamento dei migranti, quella falsamente democratica e partecipativa.

Il PD produce leggi razziste come il Decreto Minniti (mentre scriviamo già si manifestano i primi effetti di questo provvedimento, con un uomo del Senegal rimasto ucciso dopo un blitz della Polizia Municipale a Roma contro gli ambulanti), ma poi li utilizza se possono servire per le elezioni.
Molti di questi migranti sono stati tratti in inganno. E’ stato loro detto avrebbero avuto garantito il rilascio del permesso di soggiorno. Si sono, quindi, prestati a farlo, fino a quando non si sono ritrovati di fronte ad un facile simile della scheda elettorale con sopra riportata la preferenza del voto da esprimere in cambio di 2 euro; si, perché in questi casi non serve l’identificazione per reprimerli, condannarli o sgomberarli.

Insomma, gli immigrati possono sempre servire. Li si può sfruttare nelle campagne per pochi euro al giorno; li si può schiavizzare mettendoli in strada a prostituirsi; li puoi utilizzare come operai con salari da fame; li puoi utilizzare per prendere voti, sia inveendoci contro che portandoli a votare alle primarie, ma non puoi garantirgli una vita dignitosa, l’equiparazione dei livelli di salario, contratto e diritti di cittadinanza con quelli degli italiani.
E’ questo ciò che pensano tutti gli schieramenti della borghesia, compreso la “novità” del Movimento 5 Stelle, che molto probabilmente si appresta a vincere le prossime elezioni nazionali e il cui leader-padrone propone la cacciata in massa dei migranti, di schedarli prendendone le impronte digitali e di aggredirli per “fargli capire come ci si adegua alla cultura occidentale”.

Chiunque vinca degli immigrati sarà sempre carne da macello, la stessa che hanno fatto i vigili urbani ieri a Roma e per cui nessuno pagherà mai.

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.