Il processo di discussione e collaborazione che, come FIR, abbiamo avviato con la Frazione Trotskista-Quarta Internazionale, ha avuto un momento importante nel congresso della CRT, la sezione della FT-QI dello Stato spagnolo.
Come Frazione Internazionalista Rivoluzionaria nei giorni 6 e 7 maggio siamo stati a Saragozza, in Spagna, al Congresso della Corrente Rivoluzionaria dei Lavoratori (CRT). Un momento che ha visto la partecipazione di circa 70 compagni provenienti da Madrid, Barcelona, Saragozza, Burgos e Vigo. Erano presenti in delegazione anche i compagni delle sezioni europee della FT (Courant Communiste Révolutionnaire dalla Francia e Klasse Gegen Klasse dalla Germania). Abbiamo partecipato come osservatori invitati, portando i nostri saluti al Congresso.
Numerosi sono stati gli interventi dalla platea, che era composta da tanti giovani e che era rappresentativa di diversi ambiti di lotta in cui la CRT è impegnata (donne, scuola e università, settori del lavoro, ecc.).
Un congresso che segna il passaggio a una nuova fase di attività e costruzione del gruppo, che ha cambiato nome da Clase contra clase a, appunto, Corriente Revolucionaria de los Trabajadores. Sono stati toccati diversi temi: la questione internazionale, la discussione sul programma transitorio, l’orientamento politico e organizzativo della neonata formazione.
Più in generale, abbiamo assistito a un congresso vivo, fatto di una discussione osmotica, sviscerata nel solco del dibattito, in maniera democratica e orizzontale. Il nostro giudizio è che la CRT sta coltivando una nuova generazione di quadri politici, frutto del lavoro tenace del suo gruppo dirigente, partito dalla chiarezza di programma e di metodo: elementi senza i quali è impossibile fondare un partito rivoluzionario.
Un Congresso realizzatosi nel bel mezzo di uno scenario europeo segnato dall’avanzata delle destre in molti paesi. Un quadro complessivo che si inserisce nella più generale tendenza alla crisi organica della democrazia borghese. Processo che ha subito una brusca accelerazione grazie alla crisi del 2008, che investe non soltanto l’Europa, ma il mondo intero, in particolar modo con le manovre di egemonia imperialista di Trump, le influenze diplomatiche di Putin nello scacchiere europeo e mediorientale, e l’ascesa della Cina verso lo status di nuova potenza internazionale.
Un quadro dove crollano le illusioni di un progresso a tappe del capitalismo promesse dalla sinistra neoriformista e dove nuove guerre tra potenze non sono più un evento così lontano e improbabile.
Nel mentre questa tendenza si sviluppa, esiste anche una polarizzazione in senso opposto del quadro politico, nonostante non sia lineare. Si estende il ciclo di lotte del proletariato francese, cominciato con la battaglia contro la Loi Travail del movimento sindacale, si rafforza e allarga in tutto il mondo il movimento per i diritti delle donne, si costruiscono momenti di lotta dei migranti: la classe operaia risponde con momenti di resistenza, talvolta parcellizzati, atomizzati, ma che segnalano una disponibilità alla lotta e al ritorno di un protagonismo delle masse nella Storia.
Abbiamo ascoltato con molto interesse le analisi introdotte dai relatori, riscontrando un’ampia condivisione sulla questione internazionale, in particolar modo sulla caratterizzazione del Governo Trump, la situazione in cui versano gli Stati imperialisti dell’Unione Europea, il neoriformismo di Syriza e Podemos e le tappe attraversate dal capitalismo nel corso dell’ultimo secolo, nonché su questioni prodotte dalla discussione sul manifesto programmatico e sul metodo organizzativo.
La lotta alle burocrazie sindacali, la costruzione di frazioni rivoluzionarie nella classe operaia e nei movimenti di lotta, il metodo di costruzione internazionale, la strutturazione di un vero programma di transizione, sono elementi nei quali riscontriamo un’ampia convergenza strategica con i compagni della CRT e della FT.
Così come pensava Trotsky, sosteniamo che l’attuale crisi dell’umanità si riduca in ultima istanza alla crisi di direzione del proletariato. Il progetto di una società senza più classi non è realizzabile senza un partito rivoluzionario internazionale. Così come i progetti della borghesia di conquista e di sfruttamento dei lavoratori e della natura si estendono per ogni angolo del globo, così la risposta della classe lavoratrice deve darsi forme organizzative internazionali, senza le quali sarà impossibile realizzare una reale vittoria. Questo principio fu valido cento anni fa e la realtà dei fatti, le ricorrenti crisi economiche, la guerra, la miseria che si estende, i flussi migratori a cui sono costretti milioni di uomini e di donne, lo rendono ancor più chiaro e ne confermano la necessità.
Un partito internazionale e internazionalista, non una semplice relazione diplomatica tra partiti presenti in questa o quella nazione, ma un lavoro politico fondato su una strategia condivisa, sull’analisi della fase del capitalismo in cui siamo, sul metodo di lotta alle burocrazie sindacali e sull’interpretazione del centralismo democratico.
Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito dei compagni della CRT perché pensiamo sia necessario rilanciare un raggruppamento dei marxisti rivoluzionari per la costruzione di una nuova internazionale dei lavoratori, su basi non burocratiche e su una prassi internazionalista chiara, teorica e di lotta.
Vincere la battaglia contro la borghesia e il capitalismo per una società internazionale senza più classi è il motivo per cui lottiamo come rivoluzionari.
Un obiettivo strategico che la FIR vuole prendere seriamente: per questo a breve risponderemo al “Manifesto per un movimento per una internazionale della rivoluzione socialista” prodotto nel 2013 e aggiornato ad aprile di questo anno dalla FT con l’appello “Costruiamo un movimento per un’Internazionale della Rivoluzione Socialista”.
Frazione Internazionalista Rivoluzionaria
La FIR è un'organizzazione marxista rivoluzionaria, nata nel 2017, sezione simpatizzante italiana della Frazione Trotskista - Quarta Internazionale (FT-QI). Anima La Voce delle Lotte.