Il primo giugno, dopo 18 giorni di assemblea permanente, manifestazioni e proteste, la lotta dei lavoratori Aci Informatica si ferma (almeno per il momento). Un’esperienza importante di autorganizzazione da parte di lavoratori e lavoratrici, scesi in piazza anche i 27 maggio insieme a lavoratori del trasporto aereo, logistica, telecomunicazioni, call centre e che hanno ricevuto solidarietà attirando l’attenzione anche dei propri colleghi dai PRA sparsi su tutto il territorio nazionale.

Pubblichiamo qui il loro comunicato:

Le lavoratrici e i lavoratori di Aci Informatica sospendono, dopo la giornata di oggi, lo stato di Assemblea Permanente.

Si pone così una parentesi a questa fase di lotta per avviare una nuova fase di mobilitazione, finalizzata ad ottenere dai Ministeri della Pubblica Amministrazione e delle Infrastrutture e Trasporti una concreta attuazione degli impegni assunti dai Ministri Madia e Delrio, sia verbalmente che a mezzo nota stampa, di salvaguardia dell’occupazione in Aci Informatica.

Poniamo una parentesi, ma non dimentichiamo i risultati prodotti e la straordinaria esperienza dell’Assemblea Permanente. Un enorme fiorire di energie collettive, moltiplicate dalla mobilitazione quotidiana, che segnano in modo profondamente positivo il panorama delle lotte sul lavoro in Aci Informatica e non solo.

Diciotto giornate meravigliose, che resteranno per sempre scolpite nella memoria collettiva e che saranno mantenuta vive dalle varie Commissioni dei lavoratori che proseguono il lavorio nelle lotte.

Diciotto come l’articolo della costituzione che garantisce la libera associazione di uomini e donne, e che in Aci Informatica prende la forma dell’autorganizzazione praticata da quarant’anni.

Diciotto come quel lontano giorno del marzo 1871 che ha dato l’avvio alla Comune di Parigi, e che in Aci Informatica si è realizzata nella trasformazione di centinaia di lavoratrici e lavoratori in militanti operosi, accomunati dal desiderio di protagonismo sul proprio destino, con piena uguaglianza di tutte e tutti.

Diciotto come l’articolo dello Statuto dei Lavoratori che hanno voluto abolire per lasciare mano libera ai padroni di licenziare e ricattare le lavoratrici e i lavoratori, ma che da noi continua a vivere nei rapporti di forza e nel motto se toccano un@ toccano tutt@.

Diciotto come il segno formale della maturità, che in Aci Informatica ha assunto le forme e i modi della concreta lotta per la tutela e il miglioramento delle proprie condizioni di vita e di lavoro.

Poniamo questa parentesi in modo solo temporaneo, per riposizionarci con determinazione nella lunga lotta contro un decreto che vuole truffare lavoratori e cittadini.

Poniamo questa parentesi senza dimenticare che la battaglia è ancora lunga, pronti a mettere in campo rinnovate energie per la lotta che è necessaria.

Continuiamo da subito chiamando il Comune, la Regione e i Ministeri a impedire che questo decreto contribuisca al deserto occupazionale in atto, in particolare nella città di Roma.

Continuiamo da subito, chiamando le altre realtà di lavoro sottoposte ai vari processi di ristrutturazione alla lotta comune.

E siamo pronti ad aprirla di nuovo questa Assemblea Permanente, se le condizioni materiali ci chiameranno a farlo.

Perché è bellissima. Perché è funzionale. Perché siamo noi con la nostra smisurata voglia di cambiare le cose.

Nessuno può prevedere il futuro, ma del nostro futuro noi continueremo ad essere protagonisti.

Roma, 1 giugno 2017