Riportiamo il comunicato pubblicato a seguito del presidio del SI Cobas Napoli sotto la sede Cisl per i 4 operai Hitachi.


Stamattina presidio del SI Cobas sotto la sede Cisl di via Medina in occasione della convocazione dei 4 operai Hitachi da parte dell’agenzia di somministrazione Quanta Spa e dei confederali.
Appena il presidio è giunto a via Medina i lavoratori sono stati informati dai vertici sindacali che l’incontro era stato “anticipato” e si era risolto in un nulla di fatto…
Evidentemente Quanta, Fata/Leonardo e Hitachi hanno finalmente capito che i lavoratori non abboccano più alle loro polpette avvelenate e chiedono un tavolo di trattativa vero, finalizzato alla ricollocazione a tempo indeterminato presso Fata o Hitachi, così come avvenuto per i loro 44 colleghi dello stabilimento di via Argine.

La vicenda di questi lavoratori dimostra quali sono gli effetti devastanti delle controriforme del lavoro introdotte a partire dal Pacchetto Treu del 1997 e inasprite ulteriormente prima con la legge Biagi del 2003 e poi col Jobs Act di Renzi: un lavoratore “somministrato” può lavorare anche per diversi anni presso un’azienda (spesso una multinazionale) ricevendo da essa gli ordini e le direttive ma senza risultare suo dipendente. Col Jobs Act i padroni non sono più neanche tenuti ad indicare la causale, cioè i motivi, che giustificano l’utilizzo di manodopera somministrata in luogo delle normali assunzioni.

Quel che fino a ieri era un reato, ossia l’interposizione illecita e/o fraudolenta di manodopera, oggi grazie al PD e ai suoi soci in affari di Cgil-Cisl-Uil, oggi è una pratica coperta e garantita dalla legge.

La lotta dei licenziati Hitachi può vincere, e la loro vittoria può rappresentare una crepa reale nel muro di precarietà e di incertezza che viene imposto a milioni di lavoratori.

REINTEGRO IMMEDIATO DEI 4 LICENZIATI HITACHI
BASTA COL JOBS ACT E CON LA SCHIAVITU’ LEGALIZZATA

 

SI Cobas Napoli

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