La nuova destra fascista in Italia ha ormai l’appoggio dichiarato degli uomini del Ministero degli interni, i quali hanno dichiarato che Casapound non è né più né meno di una organizzazione di “bravi ragazzi”, nonostante questa organizzazione si sia macchiata di numerosi crimini ed un suo militante, il fascista Gianluca Casseri, abbia ucciso nel 2011 a Firenze due senegalesi per poi suicidarsi subito dopo il crimine.

Le parole contenute nel protocollo n.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333 dell’11 aprile 2015 sono chiarificatrici di un connubio tra uomini del Ministero e fascisti di Casapound.

Infatti, nel documento sopra citato e firmato dal direttore centrale, prefetto Mario Papa, la Direzione centrale della Polizia di prevenzione così si esprime: “Il sodalizio organizza con regolarità, sull’intero territorio nazionale, iniziative propagandistiche e manifestazioni nel rispetto della normativa vigente e senza dar luogo ad illegalità e turbative dell’ordine pubblico”.

Ma l’organizzazione gode anche dell’appoggio militare ed organizzativo di una parte delle forze dell’ordine.Tale appoggio si manifesta ogni qual volta c’è un raduno della destra xenofoba e fascista che reclama l’espulsione dei migranti e si trasforma immediatamente in una caccia all’immigrato od al militante di sinistra trovatosi nei paraggi.

Le forze dell’ordine in questi casi lasciano mano libera ai camerati e ciò è dimostrato anche da un evento accaduto in questi ultimi tempi, quando i militanti della destra fascista si sono trasformati in una vera e propria polizia locale andando a dare la caccia agli ambulanti africani sulle spiagge. Questi sopravvivono vendendo piccoli oggetti. Casapound è andata a “sequestrare”la loro merce senza che ciò comportasse un qualunque provvedimento di condanna da parte delle autorità.

Ma all’attivo di questo gruppo terroristico-criminale ci sono anche atti di violenza contro cittadini italiani di origine straniera. Ne è una riprova l’episodio riguardante l’assegnazione di un alloggio di una casa popolare ad una famiglia italiana di origine eritrea. Qui i fascisti – una sparuta minoranza, circa una trentina in tutto, che potevano benissimo essere allontanati e nel caso anche essere arrestati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale – impediscono, senza che la polizia abbia nulla da obiettare e senza intervenire, a questa famiglia di prendere possesso dell’alloggio regolarmente assegnato.

La storia politica degli ultimi decenni purtroppo ci aveva già fatto conoscere alcuni casi di polizia “parallela” ed un esempio lampante è stata quella del fascista Saya, con tanto di armi, distintivi, divise e con la possibilità di svolgere perquisizioni e operazioni giudiziarie, senza che ciò fosse legalmente autorizzato. Una polizia illegale che per anni ha agito indisturbata e protetta. Almeno fino al 2005, anno in cui sono stati poi arrestati. A questa formazione aderivano sia fascisti che rappresentati delle forze dell’ordine.

Come non ricordare le aggressioni a Piazza Navona, svolte con la complicità e la protezione della polizia, nel 2009 ad un corteo pacifico di studenti di sinistra da parte dell’organizzazione “Blocco studentesco” legata a Casa Pound.

La storia degli anni di piombo ci racconta della complicità negli omicidi tra le forze di polizia ed i fascisti. Uno dei casi eclatanti fu quello del compagno Valerio Verbano, che indagava sulle complicità proprio tra la destra fascista e le forze di polizia; oppure l’assassinio di Pinelli sempre per mano della polizia ed anche il caso dell’attrice Franca Rame, stuprata dai fascisti pare su commissione dei carabinieri.

Le coperture di cui i fascisti per anni hanno goduto sono tanto chiare quanto scandalose. Le stesse stragi, tipo quelle di piazza Fontana, Piazza della Loggia, dell’Italicus od anche di Bologna, sono rimaste tutte impunite.

I vertici della Polizia, nella figura dei Servizi segreti, per anni hanno depistato le indagini per coprire i mandanti di quelle stragi.

I numerosi assassinii di manifestanti per mano delle forze dell’ordine dimostrano che lo Stato è uno strumento di brutale oppressione che non si preoccupa molto di uccidere degli innocenti pur di garantire la propria sopravvivenza.

Le complicità tra Stato e fascismo è evidente laddove i compagni arrestati venivano torturati mentre ai fascisti veniva garantita la latitanza all’estero. La liberazione non aveva rimosso i vertici militari e polizieschi che si erano resi complici dei crimini del fascismo.

Quei vertici erano rimasti intatti ed avevano continuato ad operare per colpire le formazioni della sinistra. Avevano addirittura pianificato di intervenire militarmente attraverso l’organizzazione Gladio in caso di una vittoria del PCI alle elezioni politiche.

Ancora oggi Prefetti compiacenti non trovano nessun problema a concedere la piazza ad organizzazioni che apertamente si dichiarano fasciste e che praticano il razzismo attraverso atti di violenza contro gli immigrati, nonostante la ricostruzione del Partito fascista sia un atto illegale e quindi perseguibile per legge. Ma probabilmente tra camerati vige un certo rispetto e complicità de facto.

Nella Capitale il connubio tra forze dell’ordine, fascisti e narcotrafficanti è a dir poco scandaloso. Con lo spaccio di droghe i fascisti – non solo quelli di Carminati, ma anche quelli delle altre organizzazioni della destra estrema – hanno messo su un impero e sono entrati in ottimi affari con la criminalità comune, a partire da quello che restava della Banda della Magliana. In questo intreccio intervengono le curve sportive della Roma e della Lazio, i cui militanti non si fanno scrupolo ad uccidere tifosi di altre squadre come nel caso del napoletano Ciro Esposito assassinato dall’ultras della Roma, De Sanctis. Per questo omicidio è stato condannato soltanto a sedici anni, ma non è difficile immaginare che tra non molto sarà libero. Anche in questo caso le forze dell’ordine hanno provato a depistare le indagini, affermando che non vi fosse traccia di polvere da sparo sulle mani dell’assassino, versione poi smentita dalle perizie.

Tutto ciò sembra surreale, quasi un film dell’orrore, se non fosse che è maledettamente vero.

 

Di Salvatore Cappuccio