Il recente riavvicinamento tra la Corea del Nord e la Corea del Sud sulla scia delle crescenti tensioni tra Pyongyang e Washington non arriva senza provocazioni da parte di Kim Jong-un.
Mentre le olimpiadi si aprono a Pyongyang, il leader della Repubblica popolare democratica della Corea ha organizzato una parata militare di una grandezza senza precedenti. Con questa dimostrazione di forza , il regime nord-coreano intende consolidare il suo status di “Stato nucleare”.
Secondo Kim Jong-un, il gioco della provocazione tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti è sulla buona strada per avere successo. Quest’anno, con i suoi 4 missili balistici intercontinentali e la prova di una bomba ad idrogeno, il leader nord-coreano ha sufficientemente riscaldato Donald Trump affinchè quest’ultimo intraprenda una retorica bellicosa e un’escalation di violenza che ha indebolito le relazioni tra Seoul e Washington. Approfittando del disconoscimento della Corea del Sud, Kim Jong-un ha avviato un inaspettato riavvicinamento dal 2007 tra le due Coree annunciando la partecipazione degli atleti nord-coreani alle Olimpiadi di Pyeongchang nel febbraio 2018. L’avanzamento delle trattative si è fermato per un decennio su iniziativa della Corea del Nord e che pone gli Stati Uniti in disaccordo con i loro alleati regionali. Alla vigilia della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali , Kim Jong-un ha saputo approfittare della circostanza per affermare nuovamente il suo paese come la potenza maggiore nella regione, sconvolgendo gli equilibri tradizionali. Anzi, dopo la parata che si è tenuta a Pyeongchang e che ha secondo Cho Myoung-gyon, il ministro sud-coreano dell’unificazione, mobilitato “quasi tutte le forze e gli armamenti” della Corea del Nord, il leader nord-coreano ha dichiarato: “Siamo diventati in grado di dimostrare al pianeta il nostro status di potenza militare a livello mondiale”. Questa affermazione ha confermato lo status di “Stato nucleare” che il regime di Pyongyang cerca di imporre.
Essa offre ugualmente una risposta al segretario della difesa americana , Jim Mattis, che lo scorso gennaio ha affermato di voler mantenere delle sanzioni economiche nei confronti della Corea del Nord al fine di “denuclearizzare la penisola”. “Le sanzioni economiche più dure e più offensive che siano state mai prese contro la Corea del Nord” lanciate dagli Stati Uniti poco dopo l’apertura delle Olimpiadi , secondo le osservazioni di Mike Pence, il vice-presidente americano, non avranno dunque l’effetto desiderato.
Al contrario, Kim Jong-un si è mostrato più determinato che mai nell’affermare la potenza dello Stato e del suo esercito precisando che nessuna violenza del suo territorio “compreso 0,001 mm” sarebbe tollerata. Le minacce di rappresaglia lanciate da Mike Pence dalla base aerea di Yokota in Giappone non hanno avuto l’effetto di placare gli animi.
Nel frattempo, questa parata militare a sorpresa, che ha celebrato il 70° anniversario dell’esercito nord-coreano con oltre due mesi di anticipo, ha rilanciato le tensioni tra tutti i giocatori della penisola, con gli Stati Uniti in testa. Alla vigilia dei “Giochi Olimpiaci del Pese” con gli auguri del presidente Moon della Corea del Sud, il regime di Pyongyang gode del suo colpo di stato e della sua iniziativa nelle trattative. Il funzionario del ministero degli esteri nord-coreano Cho Yong Sam, non si sbaglia quando afferma che “non abbiamo mai mendicato un dialogo con gli Stati Uniti , e non lo faremo mai” e che non ha “alcuna intenzione di incontrare i funzionari americani durante la nostra visita nel Sud”. Pertanto, la posizione di potenza nucleare della Corea del Nord sta trovando un riscontro con le Olimpiadi e nell’impotenza americana a pesare in modo decisivo sulla situazione.
Fonte: http://revolutionpermanente.fr/Coree-du-Nord-entre-defile-militaire-et-JO
Traduzione di Annalisa Esposito
Redattore della Voce delle Lotte, nato a Napoli nel 1996. Laureato in Infermieristica presso l'Università "La Sapienza" di Roma, lavora come infermiere.