Dopo Gérard Collomb e Marlène Schiappa [politici borghesi francesi “di sinistra”, ndt] , è il turno di Charlie Hebdo di rafforzare la campagna di molestia politica e mediatica contro Maryam Pougetoux, studentessa mobilitata contro Parcoursup [sistema di selezione e iscrizione agli studi universitari in Francia, ndt], e presidente dell’Unef [Union nationale des étudiants de France, principale associazione studentesca francese, ndt] Paris IV. Sulla copertina, il disegno abietto di Riss, che non è il suo primo lavoro in termini di caricature razziste: l’attivista velata è rappresentata con tratti scimmieschi, la bava alle labbra: “mi hanno scelto per dirigere l’Unef”e ancora “Parcoursup, è una merda”. Razzismo antislamico e denigrazione di studenti mobilitati. Biglietto vincente offerto da Charlie Hebdo all’estrema destra francese che lo adora.

10 secondi di intervento sulla rete televisiva M6 hanno già portato a 10 giorni di discussione politica e mediatica riguardante Maryam Pougetoux [che è di fede islamica, ndt] e il suo velo. Malgrado ciò, Gérard Collomb ha dichiarato “scioccante” che un rappresentante sindacale indossi il velo, mentre Marlène Schiappa ha visto un “messaggio politico”. Né l’uno né l’altro: la “Primavera Repubblicana” che rinasce dalle ceneri del PS, non appena una controversia islamofobica arriva al suo naso, non ha ascoltato quello che Maryam Pougetoux ha detto su Parcoursup  e la selezione sociale per l’accesso alle università che porteranno alla legge ORE [tentativo di introdurre il numero chiuso d’accesso all’università francese, ndt]. Erano questi gli scopi di questa cabala politica: invalidare il suo discorso, impedire alla studentessa di far sentire la sua voce, ridurre il tutto ad un indumento , assegnandolo a un’identità dominata (quando Julien Dray sottolinea le contraddizioni del velo e dei “valori emancipatori” dell’Unef) o di infiltrarsi attraverso Marlène Schiappa che vede nel suo velo un “messaggio politico” senza dire quale.

Questo per dire che la concezione femminista del segretario per l’uguaglianza uomo-donna si è ridotta a parlare di stoffa.. Significa anche che le vignette antisemite del caso Dreyfus e degli anni ’30 sono state ben presto dimenticate da una parte della maggioranza, ormai divisa intorno alla questione del rapporto con il secolarismo.

Ma il biglietto vincente della combo “Islamofobia e denigrazione degli studenti mobilitati” è stato ampiamente vinto dalla caricatura di Riss, sulla copertina di Charlie Hebdo, questo mercoledì 23 maggio. Bisogna dire che per Riss questa non è la prima volta: ricordiamo i suoi disegni sul “piccolo Aylan, il bambino siriano di 2 anni morto e arenato su una spiaggia greca”, a dir poco vomitevole. In quel caso, come in questo della caricatura di Maryam Pougetoux, non c’è spazio per le risate. Charlie, presumibilmente l’araldo della “libertà di espressione” , predilige la rappresentazione della “faccia allungata” della giovane attivista di 19 anni, già molestata dall’estrema destra su internet e attaccata frontalmente dai membri del governo. In oltre, con loro ci sono tutti gli oppositori a Parcoursup i cui argomenti sono affidati alla “piuma” di Riss dalla quale fuoriesce “Parcoursup, è una merda” [non tanto per le tare del sistema in sé, quanto perché “promuove” elementi come la “scimmia” Maryam – ndt].

In definitiva, Charlie Hebdo che un tempo si prendeva gioco dei potenti, ora è passato a fare sponda alla destra o meglio all’estrema destra, alimentando l’ondata islamofoba. E la sua difesa della libertà di espressione ormai consiste nel fare esprimere queste idee nel dibattito publico. E con gli onori della Repubblica.

 

Nina Kirmizi

Traduzione di Annalisa Esposito da Révolution Permanente

 

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.