Riceviamo e pubblichiamo volentieri un contributo che illustra un caso esemplare, tuttora attivo, della cassa di resistenza come strumento di supporto collettivo delle lotte e degli scioperi dei lavoratori di una certa azienda, di un certo settore economico o geografico.
La Cassa di solidarietà tra ferrovieri nasce nel 2006 e scaturisce dalla lotta condotta dall’Assemblea Nazionale dei Ferrovieri per il reintegro di Dante De Angelis – licenziato per essersi rifiutato di guidare un treno attrezzato con il pedale “a uomo morto” – e dei quattro ferrovieri licenziati dopo la messa in onda della trasmissione Report, dove si denunciavano gravi problemi di sicurezza.
Una volta vinta la battaglia, con la riassunzione di tutti e cinque i nostri colleghi, abbiamo sviluppato questo strumento di sostegno e solidarietà trasformandolo, nel Marzo del 2007, in una Cassa permanente,
La Cassa ha nel suo Statuto il sostegno (in particolare per le spese legali) di delegati, RLS, attivisti e lavoratori colpiti dalla repressione conseguente alle loro iniziative in difesa della sicurezza ferroviaria.
In FS vengono comminate numerose sanzioni disciplinari e quelle relative alla pretesa di sicurezza, alla denuncia della sua mancanza sono le più corpose, e spesso arrivano fino al licenziamento, come nel caso di Dante, del capotreno Sandro Giuliani, fino Riccardo Antonini – licenziato per essersi messo a disposizione, gratuitamente, dei familiari delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio.
In questi anni la Cassa di Solidarietà è cresciuta grazie ai versamenti di 5 euro al mese di tanti ferrovieri ma grazie anche al contributo volontario di non ferrovieri, come i familiari e cittadini di Viareggio, o i lavoratori di altri settori o realtà organizzate, come le Rsu dell’azienda metalmeccanica Fabio Perini di Lucca, che hanno capito che chi difende la sicurezza ferroviaria rappresenta un patrimonio per la collettività.
Tanti sono stati gli interventi verso i ferrovieri licenziati e perseguiti come Dante, Sandro e Riccardo, per sostenere le spese legali di alcuni colleghi apprendisti, licenziati nel 2010, o il sostegno a Bruno Bellomonte, capostazione di Sassari, protagonista di tante lotte e sospeso dall’azienda a tempo indeterminato per accuse relative a procedimenti per i quali era stato già completamente scagionato.
Ma è intervenuta anche per i non “strettamente” ferrovieri, come la moglie del macchinista morto nel disastro di Crevalcore, le famiglie degli operai di RFI morti durante un incidente sul lavoro in Sicilia, i lavoratori licenziati dei Treni Notte, gli autisti AMT genovesi – che hanno condotto una storica battaglia contro la privatizzazione dell’azienda di trasporti locale –, il nostro storico sostenitore autoferrotranviere trentino e Gina, lavoratrice che si oppone allo smantellamento della sanità pubblica.
Per comprendere il ruolo della Cassa basti sapere che interviene per provvedere al pagamento delle spese legali dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS), costituitisi parte civile nel processo per la strage di Viareggio e in quello per la morte del macchinista Solinas in Sardegna (in seguito all’incidente del treno schiantatosi contro un masso, franato sulla linea nel 2009).
La Cassa ha un ruolo di supporto molto importante, economico ma anche sindacale, sociale, umano.
Sappiamo quale sia, spesso, l’esito delle sentenze emesse nei tribunali ma non ci fermiamo: la lotta per la sicurezza e la salute viene prima di ogni contratto, ogni legge, ogni “accordo”.
Poiché l’attacco e le pretese verso i lavoratori si fanno sempre più forti e i colleghi che non si piegano, evidentemente, sono tanti (e questo è un segnale positivo), le richieste di sostegno sono in continuo aumento e vorremmo avere la forza di soddisfarle tutte, in maniera sempre più puntuale.
Pensiamo che la solidarietà sia un valore imprescindibile, un elemento di forza dal quale partire affinché la battaglia di uno di noi abbia una ricaduta sulla collettività, di viaggiatori e lavoratori, e possa aiutare la lotta che ha come obiettivo quello di rendere il trasporto ferroviario più sicuro.
Tutte le volte che interveniamo alle iniziative e spieghiamo la nostra Cassa, quanto è preziosa e importante per sostenere economicamente, e non solo, i lavoratori che sono colpiti per la loro intransigente difesa della sicurezza e dei diritti, facciamo appello perché in ogni realtà, in ogni luogo di lavoro e di lotta si costituisca una cassa di resistenza e solidarietà, strumento imprescindibile per sostenere, resistere e lottare.
Per conoscerla meglio e sottoscrivere: www.casofs.org
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