Denunciare e mobilitarsi contro gli abusi in divisa oggi diventa una priorità, troppo spesso dalla fine del lockdown stiamo assistendo ad azioni di forza da parte della polizia assolutamente gratuite. Sulla scia dei movimenti contro il razzismo e le violenze poliziesche che stanno scuotendo il mondo dobbiamo dire basta agli abusi in divisa!


Ieri sera a Napoli centro, precisamente a piazza Bellini è stato messo in atto un vero e proprio abuso di potere e atti di violenza ingiustificata da parte delle forze dell’ordine. Più di sei volanti con l’aiuto dei militari che presidiavano la zona hanno braccato un gruppo di ragazzi, tra i quali ci sono attivisti che da anni vivono la città come i compagni della “Mezzocannone Occupato”, per chiedere l’identificazione e i documenti con l’accusa di formare assembramenti.

#Napoli ordinaria repressionearrivo in piazza bellini che il parapiuglia c'è da cinque minuti… riconosco braccato Pietro Spaccaforno, attivo il cellulare e gli chiedo cosa è successo, mi risponde ripetutamente "eccesso di zelo, eccesso di zelo", cercano di caricarlo in macchina chiedo intorno a chi era presente prima di me.. tutti dicono: hanno chiesto i documenti, in due li avevamo ma uno no (Pietro). da qui il delirio.

Pubblicato da Alessandro Di Rienzo su Domenica 14 giugno 2020

 

Tutto è iniziato quando due volanti si avvicino a questo gruppo di ragazzi chiedendo di distanziarsi e allontanarsi perché stavano creando assembramento, quando all’opposizione dei compagni a fornire i documenti uno dei poliziotti ha iniziato a strattonare un ragazzo, al che sono state chiamante altre volanti di polizia, così gli agenti di sei volanti della polizia hanno iniziato ad avere degli scontri violenti con dei ragazzi che eranosolo per prendere una birra. In seguito sono scaturiti tre fermi, con le accuse aggravate di aggressione e resistenza a pubblico ufficiale che hanno fatto sì che, i tre arrestati, venissero portati a Poggioreale la sera stessa. Della conferma dell’arresto da parte del PM i compagni sono riusciti a venire a conoscenza solo grazie ad un presidio lanciato istantaneamente fuori al commissariato dove erano stati fermati i compagni arrestati; altrimenti nessuno aveva notizia di come stessero i compagni fermati mentre i poliziotti coinvolti hanno avuto tutto il tempo di andare in ospedale e avere i referti medici per le “violenze” subite: così da aggravare ulteriormente l’accusa nei confronti dei tre arrestati

🔴 RAGGIUNGETECI ALLA CASERMA RANIERO 🔴SIAMO QUI FUORI PER ACCERTARCI DELLE CONDIZIONI DEI FERMATI. AL MOMENTO NON CI DICONO NEMMENO CON QUALI ACCUSE È STATO ESEGUITO IL FERMO.#StopAbusiInDivisa

Pubblicato da Mezzocannone Occupato su Domenica 14 giugno 2020

Sapevamo che le misure di rinforzo dell’apparato della polizia e militare da parte dello Stato per il Coronavirus durante il lockdown avrebbero avuto lunghe ripercussioni sia sul piano politico che su quello quotidiano; ma non per questo lasciamo che le violenze, gli abusi e la repressione da parte di questi apparati restino in sordina!
Oggi che il mondo è scosso dalle mobilitazioni contro il razzismo e l’abuso poliziesco, anche noi dobbiamo alzarci per gridare
ed opporci alle violenze che i bracci armati di uno stato violento e criminale come quello italiano, e tutti quelli che governano sotto il capitalismo, assumano sempre più forza e legittimità. Per questo esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni arrestati e ai gruppi politici che sono stati coinvolti mettendo a disposizione il nostro giornale, lavocedellelotte.it, ai compagni per lanciare azioni di solidarietà e campagne di sostegno economico per aiutarli nelle spese legali.
Con la convinzione che ci sono gocce che fanno traboccare il vaso; e che a partire da questo avvenimento diventa imprescindibile per i compagni che vivono e lottano a Napoli dare sempre più forza e più voce ai movimenti contro gli abusi delle forze armate.

 

                                                                                                                                        Scilla Di Pietro

Nata a Napoli il 1997, già militante del movimento studentesco napoletano con il CSNE-CSR. Vive lavora a Roma. È tra le fondatrici della corrente femminisa rivoluzionaria "Il Pane e Le Rose. Milita nella Frazione Internazionalista Rivoluzionaria (FIR) ed è redattrice della Voce delle Lotte.