Prendere l’autobus dovrebbe essere un servizio alla portata di tutti, ma purtroppo oggi come oggi non lo è.
I prezzi dei biglietti sono aumentati nel giro di poco tempo e ciò penalizza chi dovrà usufruire di tale servizio tutti i giorni.

In risposta all’aumento molti, giustamente, non comprano o non timbrano il biglietto viaggiando gratis col rischio di farsi multare. Il Governo, come al solito, ha varato una manovra, già approvata dal consiglio dei ministri, che prevede multe fino a 200€ per chi non paga il biglietto dell’autobus. Un provvedimento assolutamente assurdo e stupido. In una società dove molti sono precari, lavorano in nero o sono disoccupati, i servizi più essenziali andrebbero resi gratuiti per le fasce di reddito povere.
Ma al Governo interessa soltanto l’incasso. Sfrutta l’occasione per guadagnarci fregandosene totalmente delle condizioni sociali di chi non riesce ad arrivare a fine mese.
Nella bozza del decreto inoltre è previsto che i cosiddetti “portoghesi” (coloro che non pagano il biglietto) possono essere multati anche da vigilantes, che non sono controllori del servizio. Praticamente un ulteriore provvedimento che inasprirà i sempre più tesi rapporti tra lavoratori e popolazione povera che usufruisce del TPL. Per il problema della sicurezza, il Governo ha stabilito nuove telecamere sugli autobus. Solite vecchie “ricette”, che alla prova dei fatti non hanno mai risolto il problema delle aggressioni ai lavoratori.

Ogni diritto elementare è impedito in questa società falsamente democratica. Anche prendere l’autobus diventa  un vero inferno, soprattutto per studenti, migranti e lavoratori. Il problema della sicurezza e del trasporto risiede nei fondi che vengono tagliati ai servizi e nella mancanza di lavoro. Le aggressioni si risolvono introducendo nel processo produttivo chi vi è fuori, costretti ai margini e al degrado. La mancanza di un trasporto efficace si risolve non tassando ulteriormente chi ne usufruisce, ma tassando con patrimoniale progressiva i grandi capitalisti.
Chi non ha un reddito non deve pagare il servizio dell’autobus.

 

Lorenzo De Girolamo

Nato a Rimini nel 1995. Laureato in Scienze della Formazione all'Università di Bologna. Vive e lavora come rider di Just Eat a Roma.