di Resnova

Sono sempre più intrecciate le vertenze dei lavoratori che, in diverse parti del mondo e nelle categorie più varie, lottano per difendere quei pochi diritti che ancora gli restano. Un chiaro esempio sono quelle di Alitalia e quella dei lavoratori dei call center Almaviva di Palermo e Napoli, che ricevono da mesi buste paga dimezzate, poichè l’azienda, non versa il contributo al Fondo di integrazione salariale e questo non garantisce certezza sui tempi di erogazione da parte dell’Inps delle quote di sua competenza ferme dal mese di febbraio.

Ad aggravare tale condizione è anche una sentenza del tribunale del lavoro di Roma, che ha respinto il ricorso contro i 1666 licenziamenti della sede di Roma. Il tribunale ha accusato la CGIL di essere la responsabile della perdita di posti di lavoro per non aver firmato gli accordi e aver perseguito la strada del referendum. Una sentenza a dir poco paradossale.

La burocrazia sindacale ha svenduto completamente la forza dei lavoratori di Almaviva, che si sono sin da subito resi disponibili a battagliare senza paura. A questa radicalità, però, non è seguito un atteggiamento conseguente da parte dei sindacati confederali. Sono stati firmati accordi peggiorativi che barattavano posti di lavoro – per altro solo 800 su 1666 – con scatti di anzianità, riduzione della base di calcolo del trattamento di fine rapporto.
Ciò ha prodotto non soltanto una situazione di estrema fragilità per il futuro dei dipendenti, ma ha pure svilito e demoralizzato gli stessi lavoratori.
Attualmente la filiale più a rischio risulta quella di Palermo, che, svolgendo da anni un servizio strategico di call center con 620 lavoratori ad assicurare un servizio di qualità, è soggetta a possibili ripercussioni a causa della crisi della compagnia aerea, essendo una delle prime imprese che gravitano nell’outsourcing di Alitalia.

Ma la lotta è soltanto cominciata e nè i prestiti del governo nè le burocrazie sindacali potranno gestirla a lungo.

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.