Riportiamo un comunicato dei delegati RSA FIOM della FCA di Melfi aderenti all’Opposizione CGIL. Ormai è quotidiana la casistica di azioni e comportamenti che qualificano la burocrazia della CGIL più come organo al servizio dello Stato e delle richieste padronali (e come azienda in sé, che vende zainetti sequestrando quote di salario agli operai!) che come strumento di lotta e organizzazione dei lavoratori.

 

Noi, delegati FIOM del sindacatounaltracosa-OpposizioneCGIL in FCA/FIAT di Melfi, segnaliamo con dispiacere una risposta scorretta della FIOM ad un comportamento inaccettabile, e discriminatorio, di FCA.

Tutti i delegati RSA della FIOM di Melfi, già da tempo, hanno segnalato che la trattenuta sindacale applicata da FCA in busta paga è superiore a quanto previsto dalla stessa organizzazione sindacale (essendo calcolata su tutta la retribuzione e non solamente sulla paga base, come previsto dalla FIOM). Per ovviare a questo inconveniente, nel 2016 abbiamo provveduto a tesserare nuovamente tutti i nostri iscritti, utilizzando delle nuove deleghe in cui si precisava esplicitamente che la trattenuta da applicare era quella dell’1% della paga base, e non l’1% della paga di fatto. Nulla però è cambiato in busta paga: la direzione aziendale ha continuato ad applicare una trattenuta che non corrispondeva a quando sottoscritto dai nostri tesserati, ignorando quanto da noi dichiarato. Il tutto, a nostro avviso, semplicemente per disincentivare il tesseramento alla FIOM/CGIL: in sostanza l’azienda ribadiva anche in questa occasione il suo atteggiamento discriminatorio e antisindacale, che come tutti sappiamo continua nonostante la sentenza della Corte costituzionale che ci ha visto rientrare in FIAT.
A questo punto, in una riunione RSA,  noi delegati della minoranza FIOM proponemmo, per ovviare a tale comportamento a dir poco illegittimo, di conteggiare le differenze e di restituire le somme eccedenti impropriamente versate dall’azienda alla nostra organizzazione. Un rimborso ai nostri tesserati, in coerenza con quanto sempre detto e soprattutto come chiesto dai nostri iscritti, che lamentavano tale disagio. In alcuni casi, infatti, abbiamo verificato che i versamenti arrivavano persino a 30 euro mensili.
Non solo tale proposta non è stata presa in considerazione, adducendo motivazioni incomprensibili, ma al contrario su proposta della segreteria e di alcuni delegati veniva poi approvata dalla maggioranza della RSA una  proposta alternativa: al posto del denaro, dare come rimborso ai nostri iscritti uno zainetto con il logo della FIOM. Possiamo proprio dire, si predica bene e si razzola male. Riteniamo infatti che non si può evitare di rimborsare le differenze, così come consideriamo logico e di dovere. Non possiamo decidere, in una fase così delicata, forme di rimborso alternative e che nulla hanno a che vedere con la nostra storia sindacale. Non sono i gadget che ci hanno legato ai nostri iscritti in tutti questi anni, ma il nostro agire sindacale. Non si può accusare FIAT/FCA di applicare una trattenuta illegittima, senza poi agire di conseguenza quando questa viene versata sul conto della nostra organizzazione. Bisogna prendere le distanze da tali pratiche, che potrebbero indurre a false interpretazioni e portarci ad essere noi tutti complici di tali comportamenti illegittimi. Non solo. Nel corso della discussione, si è alluso ad una possibile ulteriore discriminazione nei nostri confronti: se non avessimo ritirato e distribuito lo zainetto, i tesserati a noi vicini avrebbero potuto non ricevere nulla come rimborso; facendo quindi capire che ci sono tesserati e tesserati. Noi, al contrario, vogliamo  ricordate  che tutti sono e restano solo tesserati della FIOM/CGIL: pertanto è l’organizzazione che deve farsi carico di eventuali rimborsi e non permettere che ci siano discriminazioni tra i nostri iscritti. Restiamo quindi sbigottiti per quanto accaduto: non riusciamo a capire come non si possa comprendere che l’unica soluzione possibile era quella di restituire le somme eccedenti, indebitamente trattenute. Noi tutti delegati della minoranza continueremo a batterci in tal senso, sperando sinceramente che anche la nostra organizzazione voglia ravvedersi e accogliere tale soluzione.

Antonio Lamorte, Principio Di Nanni, Maria Labriola, Marco Pignatelli, Antonio Langone

 

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.