Pubblichiamo il comunicato dell’Associazione Sindacale Pugno Chiuso in riferimento a un’annuncio che Alberani, presidente di ACER, ha lasciato per il quotidiano borghese La Repubblica (giornale finanziato da De Benedetti e vicino al Partito Democratico) sullo sgombero dello spazio previsto entro il mese di Giugno.


Apprendiamo da poche ore che il presidente di ACER Alberani ha annunciato uno sgombero soft – ma tassativo, entro giugno – in via Gandusio per occupanti e non aventi titolo, lo ha scritto il quotidiano La Repubblica di stamattina 17-05-2017, chiamando in causa pure noi di PUGNO CHIUSO, nominandoci “collettivo” e non Associazione Sindacale. I dati che riporta il quotidiano per voce di Alberani sono fasulli: il presidente neo-nominato parla di sole 9 occupazioni di esterni ai palazzi (ce ne sono almeno 40) e di 16 non aventi titolo con il contratto scaduto, che non se ne vogliono andare. Questi ultimi sono invece ancora quasi un centinaio anche se la situazione è in continua evoluzione e come abbiamo già detto il fatto che molti di loro non abbiano nemmeno il proprio contratto in mano, perchè son sotto associazione, peggiora la loro condizione di ricattabilità, ma la soluzione per tanti di loro non è affatto dietro l’angolo. ACER lo sa. Il Comune di Bologna, i politici del PD e dintorni, pure lo sanno, ma vogliono chiudere in fretta la partita per intascare i milioni di euro del piano Ri.genera. Per mettere a posto i palazzi di via Gandusio 6,8,10 e 12 e trasformarli molto probabilmente in alberghi o studentati per fare mangiare le lobbie di costruttori e palazzinari che dettano legge in città.

Lo abbiamo detto mille volte e lo ripetiamo: i palazzi di via Gandusio sono stati costruiti come il 70% dei palazzi rimasti ade edilizia popolare in Italia con i soldi della GESCAL – tassa sui salari – sono quindi patrimonio della CLASSE OPERAIA, destinati ai più bisognosi. Per quanto ci riguarda son attualmente abitati da chi di dovere e a queste persone deve essere trovata adeguata sistemazione alternativa in casa popolare. ACER non menta! Lo sfitto c’è non basta murarlo, blindarlo, rompere i cessi, chi ha bisogno sfonda i muri, rompe i blindi e si riprende ciò che voi avete occultato e distrutto e volete continuare a vendere: le nostre case, le case popolari.

A Bologna ci sono almeno 4000 appartamenti sfitti, ma per non assegnarli ACER e Comune ne dichiarano poche centinaia, chi sono gli ABUSIVI che vendono sottobanco un patrimonio non loro e nel frattempo lo distruggono e lo blindano per non assegnarlo. Chi occupa o trattiene la casa popolare a fine contratto non solo si appropria di ciò che gli spetta e di cui ha bisogno, ma di fatto protegge un PATRIMONIO COLLETTIVO DAI SOLITI AVVOLTOI: ACER, PD e PADRONI DEL MATTONE.

GANDUSIO NON L’AVRETE IN UN UN GIORNO.
E COMUNQUE VADA RISORGEREMO DAPPERTUTTO.

Asssociazione Sindacale Pugno Chiuso

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.