Qualcuno vociferava, tempo addietro, che se uno stato dovesse uccidere un omicida, allora lo stato stesso si renderebbe colpevole di omicidio.

Oggi il mondo corre sulla strada della guerra, sempre più cruenta in zone lontane dal nostro vivere sereno. Dalle guerre in Jugoslavia, spesso i media parlano di “Missioni di Pace”, come se dire Guerra ed intendere Pace non possa rientrare a pieno in un romanzo distopico di Orwell.

Ma la guerra di oggi ha saputo superare la giustificazione della “missione di Pace”: oggi si combatte per ristabilire la propria egemonia, semmai in località fonti di petrolio, gas ed altri combustibili, mistificando il tutto come guerra al Terrore.
L’attenuante, in questo caso, non è affatto rappresentato da uno stupido ossimoro. Oggi la guerra è guerra. E’ cruenta, brutta, sanguinolenta, distanziata, asettica, tecnologizzata, automizzata. Oggi la guerra non necessita più di alcun ossimoro: basta combattere l’ISIS.

E’ noto che i miliziani del Daesh, quando fu sferrata l’offensiva alla città Kurda di Kobané, si divertirono nel giocare al “tiro al Bambino”: una macabra trovata utile ad uccidere i bambini kurdi che si trovavano in un edificio della città, gettandoli dai piani alti mentro un “commilitone” si divertiva a giocare al tiro al piattello.
Altre crudeltà furono commesse quando donne e bambini furono usati come scudi umani contro i proiettili a Mosul.

Già durante i bombardamenti di Raqqa -roccaforte IS- furono trucidati a morte donne e bambini, come topi sotto le bombe.
Oggi assistiamo, invece, all’ennesima strage di civili in Siria, operata dalla coalizione Nato -capeggiata dalla “pacifica” armata statunitense-, che, con nonchalance, vanta ben 100 morti civili, fra cui 42 tra bambini e adolescenti, in località siriana di Mayadin.
Unico peccato di questi civili, e di altri come loro o ancora vivi, è quello di dover sottostare alle regole imposte dallo Stato Islamico: Una feroce dittatura di stampo Fascita-Islamico, con una base di controllo serrato sulla vita e sulla morte della sua popolazione.
Questi bambini non sono teneri, non sono innocenti. Questi sono i figli dell’ISIS. Questi possono essere uccisi.

Eppure qualcosa non torna.
La logica della guerra degli USA e dell’Europa è un po’ incoerente: Si apprendere che tra Iran, Somalia, Egitto, Singapore e Tunisia, vi è una feroce giustizia, degna dell’epoca antica, tra impiccagioni e condanne a morte.
Ovviamente, non siamo qui a fare paragoni tra gli stati occidentali “civili” e quelli Orientali, Mediorientali ed Africani, animaleschi.
Non possiamo affatto farlo: La più grande espressione della civiltà occidentale sta nei cardini e nei principi degli Stati Uniti D’America, uno stato fondato sulla legittima difesa armata, dove ci sono più bimbi morti per colpi accidentali di arma da fuoco che per casualità legate alla vita quotidiana, fondato anche sulla pena di morte, proprio per non farci mancare nulla…
L’incoerenza la riscontriamo nel fatto che vi è una condanna etica da parte dell’ONU -quelli che sterminavano intere città di civili nella guerra in Jugoslavia- a questi stati per aver impiccato, condannato a morte, sgozzato, fucilato ed accoltellato migliaia di persone, tra cui tantissimi bambini, non più grandi di 15 anni, colpevoli di omicidio ed altre pene.

Ora, stati “partner” americani possono essere ammendati dall’Onu per violenza su minori, ma gli stessi Stati Fondatori dell’Onu non lo sono per le migliaia di morti innocenti in Siria ogni giorno.

E’ vero: L’innocenza è un diritto lontano anni luce dalle popolazioni povere del mondo, così come l’umanità non alberga certamente nella Casa Bianca.

Sismic

Redattore della Voce delle Lotte, nato a Napoli nel 1996. Laureato in Infermieristica presso l'Università "La Sapienza" di Roma, lavora come infermiere.