Continuano le lotte dei lavoratori della Tim, la famosa, se non più importante, compagnia telefonica in Italia e non solo. In un contesto di generale massacro sociale, i dipendenti della Tim da anni si vedono togliere diritti e salario.

La direzione di quest’azienda, se da un lato canta le proprie lodi nei mercati finanziari, dall’altro lato para i propri interessi decantando perdite in occasione delle trattative coi sindacati, chiedendo fondi pubblici per gli ammortizzatori sociali e tagliando significativamente il personale. È una storia che si ripete: gli interessi economici del padrone vengono prima del salario e di conseguenza della vita dei lavoratori e delle loro famiglie.

55 milioni di euro, a detta dei lavoratori, saranno divisi fra l’amministratore delegato dell’azienda e i manager. Questo purtroppo sulle spalle dei lavoratori, che da un giorno all’altro vengono licenziati mentre i padroni guadagnano vagonate di soldi. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che il settore delle telecomunicazioni ha avuto una crescita esponenziale nell’era della così detta rivoluzione informatica.

Come in altre vicende i lavoratori si sono posti sul piede di guerra, ma di tutto questo mentre i mass media non fanno parola mostrando, per chi ne dubitasse, che i lavoratori e le loro vite vengono in secondo piano rispetto alla finale di Amici.

Questi lavoratori rivendicano i propri diritti, lottano per vedere tutelati il lavoro e il salario, per essere inquadrati a livello contrattuale, per riavere 2 giorni di ferie e per vedersi riconoscere gli straordinari, cosa che in molti casi non avviene. Lo abbiamo visto con lo sciopero avvenuto di recente a Milano e Roma, dove i lavoratori hanno espresso il loro malcontento perché il mancato rinnovo del contratto, fermo dal 2014.

Ci auguriamo che attraverso la lotta sindacale questi lavoratori possano riprendersi quanto gli è stato tolto, ma anche, e soprattutto, che la lotta vertenziale possa essere l’anticamera per rivendicazioni di classe, verso il socialismo e verso il progetto di una società senza più padroni e sfruttati.

Doc Red