Il mese scorso si è consumato l’ennesimo atto, consolidante aggiungo, di sopruso nei confronti di un disoccupato, che colpa non ha se non di essere un giovane proletario. Anche i giornali della borghesia hanno riportato e bollato l’evento come qualcosa di deplorevole, anche se non usando termini di questo tipo.
Un giovane di 24 anni, insieme alla famiglia, ha sborsato una cifra di circa 5000€ ad un noto sindacalista Fismic, Vincenzo Mauriello, per
essere assunto in FCA.
Dapprima il ragazzo è stato assunto tramite la Manpower (agenzia interinale) con contratto di somministrazione (ci ritorneremo) presso FCA:
tutto sta volgendo “per il meglio”, il ragazzo firma anche il contratto con FCA se non che, durante il periodo di prova previsto, FCA lo licenzia avvalendosi dell’articolo 2096, assurdo tanto quanto la faccenda.
Al danno si aggiunge la beffa: cosa si dice della vicenda?
Sulle testate giornalistiche non faccio che leggere che la situazione è sicuramente estranea sia a FCA,
sia alla stessa agenzia interinale. Ma la logica del pensiero, non credo possa lasciare dubbi sul fatto che qualcosa sotto ci sia, sicuramente con l’agenzia interinale.
Altrimenti come si spiegherebbe l’assunzione da parte di questi ultimi, guarda caso giusto dopo che il sindacalista intasca i soldi della famiglia?
Magari è un caso unico, irripetibile, direte voi… ma non è la prima volta e non credo sia l’ultima che vedremo un caso del genere in FCA.
Il legame che c’è tra la forte burocrazia sindacale e queste agenzie interinali va ben oltre l’immaginabile. La
relativa sentenza poi, del giudice di Foggia, ha praticamente legalizzato la pratica della compravendita dei posti di lavoro da parte dei più infervorati difensori dei padroni. No, se ve lo state chiedendo, non è un errore. I sindacati maggioritari, CGIL, CISL e UIL hanno colpe in egual modo, ed hanno altrettanti agganci con le stesse agenzie interinali.

Quale deve essere la risposta?
Innanzitutto pretendere la re-immediata assunzione da parte di FCA del giovane ventiquattrenne. Purtroppo questo sistema induce i giovani proletari a cercare qualsiasi mezzo per trovare un posto di lavoro. I burocrati, anche le stesse agenzie interinali non fanno altro che arricchirsi sulle spalle dei giovani proletari, e queste ultime sono ormai diventate le sostitute in versione privata del vecchio collocamento pubblico.
Chiariamo, nessuna delle due opzioni è quella giusta, che sia pubblico o privato, finch
é esisterà lo sfruttamento del lavoro salariato, esisteranno poveri e ricchi, sfruttati e sfruttatori. Noi scegliamo di stare dietro la barricata degli sfruttati. E rivendichiamo il controllo operaio delle industrie e con esse anche sulle assunzioni. È la classe operaia che deve scegliere la propria forza, e non l’amico del fratello del cugino del simpatico capoagenzia di turno.

La prossima settimana avremo due interviste di due giovani lavoratori che hanno subito lo stesso trattamento del giovane M.M., a dimostrazione che questi scempi esistono ed esisteranno finché lo stato di cose presenti non cambierà.

Spartaco Calante

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.