La lotta dei lavoratori e lavoratrici Composad (di cui avevamo già parlato qui e qui) continua resistendo alla repressione padronale e ai soprusi. 271 lavoratori e lavoratrici 71 dei quali rischiano il posto in seguito all’avvicendamento della cooperativa Viadana Facchini con una nuova cooperativa -la 3L- che dovrebbe subentrare per rimpiazzare la forza lavoro ma che sarebbe disposta ad assumere solo 200 dei lavoratori che già erano occupati nell’azienda.

L’accordo che prevedeva l’assunzione di solo una parte della forza lavoro precedentemente occupata in Camposad è
stato firmato dalla CGIL con la proprietà nonostante il sindacato confederale non fosse maggioritario, la prova è arrivata con un referendum indetto da ADL Cobas e Cisl a cui i lavoratori hanno compattamente risposto con un secco no (172 contrari all’accordo e solamente 2 favorevoli), la lotta è quindi continuata con l’obiettivo esplicito di riassorbire tutti i lavoratori, perché nessuno venga lasciato fuori.

Altro fatto con cui fare i conti è la decisione recente della CISL, presa con la federazione regionale del sindacato, di non partecipare più ai picchetti e presidi con i lavoratori (a differenza dell’ADL Cobas) per evitare di alzare la tensione, scelta quantomeno curiosa dato che, senza dubbio, sulla lotta ai cancelli e non semplicemente sui tavoli di discussione sindacale si è costruito un certo interesse intorno alla vertenza. Ci si permetta di dire che senza costruire i rapporti di forza reali non si può sperare di ottenere la vittoria.

Il 12 giugno l’ADL Cobas ha nuovamente bloccato i cancelli, lavoratori e famiglie hanno tentato di impedire l’ingresso e l’uscita dei mezzi ed è intervenuta la polizia in assetto antisommossa, nonostante le smentite della questura riguardo l’uso eccessivo della violenza i video parlano chiaro, con spinte, pugni e calci nonostante la presenza anche di bambini e bambine.

In programma per martedì 13 giugno (ieri) un incontro in regione fra le parti in causa tuttavia sembra senza la presenza delle cooperative, atteggiamento che non fa ben sperare e fa capire quanto l’apertura da parte della controparte padronale nei confronti dei lavoratori sia ridotta ai minimi termini.

Da parte nostra tutta la solidarietà possibile ai lavoratori e lavoratrici e all’ADL Cobas che stanno portando avanti una battaglia di resistenza coraggiosa e determinata, battaglia che si incrocerà con lo sciopero nazionale della logistica in programma per il 16 giugno.

Qui sotto le immagini della carica (mai avvenuta a sentire la questura) davanti ai cancelli del magazzino.

#Viadana – Ecco come la polizia difende le aziende e le cooperative, tirando pugni in faccia ai lavoratori fermi davanti i cancelli! Chi era seduto pacificamente con i propri figli non ha avuto neanche il tempo di allontanarsi, si è ritrovato circondato dalla polizia che sferrava pugni, spingeva con gli scudi e tirava calci! Chi ha alzato la testa continua ad essere fuori dai cancelli, ci stanno raggiungendo in molti, compresi dei lavoratori che erano dentro a lavorare con la 3L che, scoperto le barbarie della polizia, sono usciti e uniti alla lotta! #toccaunotoccatutti #maischiavi #maischiave

Pubblicato da ADL Cobas Emilia Romagna su Lunedì 12 giugno 2017