Ieri i lavoratori del magazzino Tuodì di Roma a Tor Cervara hanno dato un’altra prova di forza e di solidarietà operaia eccezionale. La mattina sono partiti per Cassino, numerosi, per sostenere la lotta davanti ai cancelli della Fiat, portando solidarietà attiva ai propri compagni operai di fabbrica; la sera hanno bloccato nuovamente con uno sciopero con picchetto i camion dell’azienda, il terzo in tre settimane, resistendo con i solidali e con il Si Cobas all’uscita dei camion su tre cancelli, fino alle due e mezza di notte, sotto la pioggia.
L’azienda si è intestardita nel negare l’agibilità sindacale all’interno del magazzino oltre che tenere tutti all’oscuro delle proprie intenzioni sul breve e medio periodo in un clima di paura per i lavoratori che non sanno se mai riavranno il posto di lavoro, essendo attualmente sospesi o comunque fermi per una probabile vendita della catena di supermercati.
Nell’ultima fase del picchetto un gruppetto di crumiri e padroncini, in particolare tale David Zambrini dirigente dell’azienda e fascista dichiarato con tanto di maglietta di Casapound, hanno provocato e minacciato di attaccare i lavoratori direttamente, come successo altre volte a Roma in altre realtà lavorative della logistica.
Il coraggio e la determinazione di questi lavoratori sono stati determinanti e saranno determinanti nelle prossime settimane: alla fine dello sciopero del 16 giugno essi stessi hanno ammonito il padrone che non se ne sarebbero andati, sarebbero tornati per pretendere ciò che gli spettava dopo anni di sfruttamento selvaggio fuori da ogni limite posto persino dalla legge borghese, ebbene così è stato.
Portate i vostri quattro pacchi di pasta nei supermercati, torneremo di nuovo, colpiremo di nuovo e ogni colpo sferrato sarà più forte del precedente.
Fino alla vittoria!

Di CM