Oggi 8 luglio, dopo solo pochi giorni dall’ultimo sciopero dei magazzini ed in seguito all’incontro del 6 luglio tra CGIL-Filcams e il padrone della catena Tuodì, Faranda, in cui il proprietario è riuscito nell’impresa di non dare alcun tipo di garanzia occupazionale -con sfoggio di spocchia inaudito davanti a tanti lavoratori dei supermercati- il sindacato confederale ha proclamato sciopero di 8 ore a Roma e di 4 nelle altre città.

I lavoratori dei magazzini hanno immediatamente capito la situazione e con il Si Cobas hanno indetto lo sciopero congiuntamente ai propri compagni dei punti vendita. I lavoratori dei magazzini e quelli dei centri commerciali condivideranno lo stesso destino, quindi la lotta deve essere la stessa, svilupparsi ulteriormente da questa importante giornata e contagiare tutta la filiera di trasporto e vendita merci a cui oltre le condizioni di lavoro pessime si aggiunge ora lo spettro dei licenziamenti (4000 lavoratori sono occupati nell’azienda a livello nazionale). Impossibile non notare che la Filt CGIL non ha invece indetto sciopero nel magazzino, portando alla luce in maniera inequivocabile la complicità della sigla confederale col padrone nella logistica (complicità che non si esaurisce di certo alla catena Tuodì, ma anche alle altre grandi aziende di trasporto).

Va dato atto ai lavoratori del magazzino di essere stati i primi ad alzare la testa abbandonando paura e scetticismi, ora lavoratori della logistica e lavoratori dei supermercati hanno iniziato a lottare insieme, questo primo passo di unità dovrà svilupparsi ed estendersi per colpire sempre più duramente un padrone colpevole di atteggiamento antisindacale e che si rifiuta categoricamente di dire le cose come stanno a chi ogni giorno suda per caricare le pedane, scaricare le merci, sistemarle sugli scaffali e venderle al pubblico.

I padroni senza i lavoratori non sono nulla, i lavoratori senza i padroni saranno tutto.

Sciopero!