Riportiamo il testo di un volantino prodotto dall’opposizione CGIL “Il sindacato è un’altra cosa” nella FILT (lavoratori trasporti) che denuncia la situazione di mancata applicazione del contratto nazionale firmato nel 2015 da parte di BRT, uno dei maggiori corrieri operanti in Italia, in via di acquisizione da parte di capitali francesi. Una situazione di sfruttamento selvaggio che avviene con la complicità dei burocrati della FILT Veneto e Friuli, pronti a firmare contratti deroga favorevoli per l’azienda: in risposta, si è tenuto un presidio presso la sede della BRT per dire NO a questi accordi.


Secondo l’Osservatorio di Contract Logistics del Politecnico di Milano, “il fatturato delle consegne in Italia vale nel suo complesso 5,3 miliardi di euro, ben 400 milioni in più rispetto a 5 anni fa, per un mercato che comprende 600 operatori, ma di cui solo 5 (Brt, Dhl, Tnt, Ups, Sda) controllano il 65% del totale”. Un settore in continua crescita che non conosce crisi e il 2016 “per il terzo anno consecutivo l’andamento del traffico sale per tutte le modalità” del trasporto merci.

Nella classifica generale nazionale, Bartolini è la più importante fra le società nazionali con un 1,27 miliardi di euro di fatturato, 650 mila colli al giorno. Posizione raggiunta attraverso politiche padronali antisindacali fondate sullo sfruttamento di manodopera frammentata in piccole società servili che hanno trovato nel conflitto sindacale l’unica via possibile di emersione. Oggi la società è entrata in una fase delicata, gradualmente entrerà sotto il controllo delle poste francesi che per il momento ha acquisito solo il 40% di BRT.

Per la società francese non meno rapace di altre multinazionali del settore, diventa prioritario avere pendenze “sulla passata gestione”. Condizione x l’acquisizione una pulizia generale sul pregresso!

Negli anni in Bartolini non sono mancati accordi nazionali e territoriali per l’emersione di giusti diritti e salari. Tutti gli accordi -da quelli confederali a quelli dei Cobas – sono stati animati da una logica – alcune volte spinte, altre volte sopite- di rispetto delle compatibilità di sistema con miglioramenti graduali delle condizioni di lavoro e di salario: su inquadramenti, automatismi nel riconoscimento della professionalità, malattie, ferie, permessi, ticket ed altri istituti come da CCNL.

Ma adesso le cose sono cambiate, la maturità dei lavoratori è cresciuta, la contrattazione di “emersione” ha fatto il suo tempo! Adesso basta!!!

La FILT Vicenza insieme ai lavoratori di Bartolini di Bassano del Grappa e il Coordinamento provinciale del settore merci hanno detto chiaramente che vogliono il rispetto del Contratto Nazionale senza deroghe!. Ma sulla via di questo riconoscimento continuano gli accordi in deroga che le strutture regionali Veneto e Friuli FILT fanno all’impresa. Non possiamo più tollerare che la nostra organizzazione permetta queste pratiche! Esigiamo un cambiamento di rotta. A due anni dall’accordo nazionale BRT, è tempo per una verifica. È ora di pretendere quanto è dovuto ai lavoratori su tutto il territorio nazionale.

17-07-2017

Il sindacato un’altra cosa in FILT CGIL

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.