Lev L’vovič Sedov, meglio conosciuto come León Sedov, fu il terzo figlio di León Trotsky e il primo della sua relazione con la sua seconda compagna di vita Natalia Sedova.


Il giovane rivoluzionario

León Sedov nacque nel febbraio del 1906 a San Pietroburgo mentre suo padre era in carcere per ordini del regime zarista, per aver partecipato al primo intento rivoluzionario del 1905.

León Sedov fu, tra i figli di Trotsky, il più militante e partecipe al progetto rivoluzionario. Egli fece parte della generazione dei giovani attivisti rivoluzionari che hanno vissuto l’insurrezione dell’ottobre del 1917 e che hanno anche assistito alla degenerazione del progetto rivoluzionario, alla persecuzione e all’annientamento delle opposizioni a causa dello stalinismo.

Tutta la sua vita infatti, dall’infanzia fino all’età adulta, fu marcata dalla forte turbolenza dell’evento rivoluzionario dell’epoca che lo vide fin da giovane orientato a difendere attivamente la causa della rivoluzione operaia e socialista.

A soli 11 anni, Sedov assistì al passaggio della Rivoluzione di Febbraio a quella di Ottobre del 1917.  Poi trascorso un anno, potendo entrare nelle file del Komsomol (Giovani Comunisti), che a quel appassionava molti giovani, si risvegliò in lui ancora di più lo spirito rivoluzionario.

Fin da quando fu molto giovane, il suo orientamento politico si andava definendo in un atteggiamento di rinuncia ai privilegi derivanti dal ruolo che suo padre ricopriva nel Cremlino, e di vicinanza a lavoratori e studenti insegnando loro la matematica, materia in cui era molto bravo, considerando ciò come un servizio verso la sua classe. Durante gli studi presso l’Accademia Superiore si dedicò inoltre anche alla causa della rivoluzione.

Nel 1923, a soli 17 anni, avendo già una coscienza rivoluzionaria, Sedov si lanciò nella costruzione dell’Opposizione di Sinistra, un compito al quale si sarebbe poi dedicato con passione fino alla fine della sua vita.

All’età di 22 anni, nel 1927, nel momento in cui l’Opposizione cominciò a venire perseguitata ed eliminata, Sedov decise di lasciare i suoi studi e la sua famiglia, e di partire in esilio verso l’Asia centrale con Trotsky e Natalia.

Ad Alma Ata il suo nuovo lavoro consistette nell’aiutare Trotsky a mantenere contatti con l’Opposizione a Mosca. Ogni due settimane faceva giungere a Trotsky la posta segreta di Mosca, e portava le lettere e i manoscritti da quest’ultimo a un messaggero che le avrebbe poi portate a Mosca. León Trotsky, racconta nella sua lettera intitolata “León Sedov: figlio, amico, compagno” che il contatto con l’esterno dipendeva interamente da Sedov dato che erano in una casa già interamente circondata dagli agenti della GPU.

Nella stessa lettera Trotsky riconosce anche che:

Tra aprile e ottobre abbiamo ricevuto all’incirca 1000 lettere e documenti politici e oltre 700 telegrammi. Durante lo stesso periodo abbiamo inviato 550 telegrammi e non meno di 800 lettere politiche, tra cui anche un certo numero di documenti sostanziali, come la critica del programma dell’Internazionale Comunista, e altri lavori di progetto. Senza mia figlio non avrei potuto realizzare neanche la metà di questo lavoro.

In seguito, nel gennaio 1929, il Politburo con la decisione di esiliare Trotsky dall’URSS, costrinse anche Sedov a lasciare la sua famiglia per sempre e ad andarsene con suo padre in Turchia.

Anche in quel periodo, funse da segretario e collaboratore, custode e di collegamento con l’esterno. Gli archivi e la biblioteca di Trotsky sono stati custoditi proprio da Sedov. La Storia della Rivoluzione russa come La Rivoluzione tradita, Trotsky dice, non sarebbero potute essere scritte senza la ricerca e la raccolta fatta da suo figlio.

Dopo l’insistenza dei suoi genitori di riprendere gli studi di ingegneria, nel 1931 Sedov si recò in Germania, dove oltre a studiare ha servito l’Opposizione di Sinistra internazionale.

Quando arrivò a Berlino prese la direzione del Bollettino dell’Opposizione russa di cui era già redattore fin dal suo inizio nel 1928.

Nel 1933, dopo l’ascesa di Hitler al potere e dopo aver trovato un posto di lavoro in clandestinità, decise di lasciare la Germania per la Francia. In Francia riprese i suoi studi nella Facoltà di Fisica e Matematica alla Sorbona. Nonostante la problematica situazione che si respirava anche a Parigi, riuscì a terminare gli studi e ad ottenere un diploma facendo al tempo stesso attività rivoluzionaria e collaborando con Trotsky nelle sue opere letterarie.

Nei suoi ultimi anni collaborò in maniera sistematica con la stampa della Quarta Internazionale.

Nel 1936, quando cominciarono i processi di Mosca, procedimenti diffamatori contro vecchi bolscevichi, Sedov realizzò una difesa ferrea contro l’opinione pubblica. La sua principale opera letteraria fu Il libro rosso dei processi di Mosca dedicato al processo dei Sedici e dove risponde alle calunnie.

L’assassinio

Gli ultimi anni della sua vita li trascorse a Parigi dove fu circondato da pericoli e gli agenti della GPU gli davano la caccia perseguitando le sue attività, rovistando fra le sue lettere e i suoi archivi, e ascoltando le sue conversazioni telefoniche.

Nonostante gli avvertimenti riguardo ai rischi che stava correndo a Parigi, decisi di rimanere lì e di continuare a svolgere i suoi compiti rivoluzionari.

Il 16 febbraio del 1938, Trotsky ricevette una lettera che ha realizzato la morte del figlio in Messico. Giorni prima Sedov, aveva subito un apparente attacco di appendicite e “Etienne” (Mark Zborowski), un agente sovietico sotto copertura che era diventato un suo collaboratore di fiducia, lo aveva portato in una clinica il cui direttore manteneva legami con la GPU.

Dopo l’intervento chirurgico, le condizioni fisiche di Sedov sembravano migliorate. Tuttavia, qualche giorno dopo il miglioramento è stato trovato a camminare per i corridoi della clinica in uno stato di perdita di coscienza e di delirio.

I medici dissero che la sua morte avrebbe potuto avere “cause naturali”. Trotsky, sulla morte di suo figlio, ha dedicato tutta una serie di articoli in cui smentisce ciò.

Trotsky denunciò anche la resistenza delle autorità dinanzi alla sua linea d’indagine di un possibile avvelenamento da parte della GPU. Trotsky si rifiutò di ignorare che suo figlio è stato perseguitato dai militanti dello stalinismo rivoluzionario e che la sua morte è stata presentata a seguito di “cause naturali” quando c’erano invece ragioni politiche da parte di Stalin per porre fine alla sua vita. Infatti, alcuni mesi prima, c’erano già stati alcuni attentati contro la vita di Sedov.

Sedov, morto all’età di 32 anni, fece parte di quella generazione di bambini e giovani che hanno visto  la rivolta delle masse contro lo sfruttamento e la repressione del regime zarista e la borghesia, e che poi si sono mobilitati a dedicare la loro vita a lottare contro l’oppressione e lo sfruttamento del capitalismo e la burocrazia stalinista. La sua vita è così diventata una fonte di ispirazione per la gioventù rivoluzionaria del XXI secolo.

Trotsky termina il necrologio dicendo:

Lasciamo la tua memoria ineccepibile per le giovani generazioni di lavoratori di tutto il mondo. Con la giustizia tu vivrai nei cuori di tutti coloro che lavorano, soffrono e lottano per un mondo migliore. Giovani rivoluzionari di tutti i paesi! Accettate da noi la memoria del nostro León, accettatelo come vostro figlio – ne vale la pena – e lasciate che d’ora in poi partecipi in modo invisibile nelle vostre battaglie, dal momento che il destino gli ha tolto la gioia di partecipare alla vostra vittoria finale!

 

Leah Muñoz

Traduzione da Izquierdadiario.es

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