Venerdì 1 settembre è stata indetta a Carpi, città nel modenese, una nuova forma di manifestazione neofascista: la cosiddetta manifestazione apolitica. Viene promossa da un gruppo nato appena una settimana prima, Rinascita Carpigiana, e si scopre molto in fretta che dietro a questo nome assai evocativo si nasconde il ben noto partito neofascista Forza Nuova. L’iniziativa si propone di mostrare la rabbia dei comuni cittadini per gli “attacchi terroristici dell’Isis” e la “complicità dei nostri governanti nel volere farci vivere nel terrore, nel degrado e nella criminalità che aumenta ogni giorno di più” (con buona pace della presunta apoliticità.

Ma quali sono le differenze fondamentali tra quella che si è svolta e una normale manifestazione di Forza Nuova? Puramente di forma. Se nelle seconde sventolano alte le bandiere di FN (spesso per dissimulare una partecipazione ridotta a una o due decine di persone), nella prima sono ammessi unicamente i tricolori. L’arrivo di Roberto Fiore (segretario di FN) non viene neppure annunciato nel volantino fatto girare su internet, e la partecipazione di Forza Nuova non viene dichiarata sulla pagina FB nazionale. In compenso tante piccole sezioni locali (molto lontane da Carpi) annunciano la propria. Tra le altre cose viene registrata anche la presenza del Veneto Fronte Skinheads.

Le differenze nei contenuti sono totalmente nulle. La manifestazione consiste in un presidio in una parte blindatissima del centro storico della città, questo perché una visita precedente di FN nella città ha registrato scontri con gli antifascisti. Ben cinque camionette della celere e varie macchine di Carabinieri e PS stavano a proteggere una sessantina di persone (che per stime totalmente allucinate degli organizzatori diventano 300), principalmente venuti da fuori per fare numero e che non hanno nulla a che vedere con la città. La parte centrale è un discorso di Roberto Fiore, ad alta densità di strumentalizzazioni, populismo e xenofobia. Addirittura viene pronunciata una calunnia contro la cittadinanza antifascista, venuta a contestare la loro presenza, adducendo a un finanziamento di poteri occulti; si riprende insomma la solita narrativa del complotto plutocratico.

La manifestazione deve il suo flop totale alla risposta degli antifascisti. Assai più numerosi numericamente, residenti tutti a Carpi e meglio organizzati, decidono di “parlare alla cittadinanza”, conquistano un’importante parte del centro storico e da qui fanno partire interventi al megafono che esprimono la contrarietà, ma riportano anche importanti passaggi della biografia di Roberto Fiore. Bisogna ricordare che si tratta di un personaggio che oggi strumentalizza gli attentati terroristici per fomentare l’odio contro immigrati e profughi, ma che è stato riconosciuto come partecipe alla Strage di Bologna del 2 agosto 1980. Partito per una lunga latitanza a Londra, qui accumula un capitale per nulla indifferente, grazie anche all’appoggio dei servizi segreti britannici.

La lezione di questa vicenda è fondamentale: i neofascisti, consci della cattiva reputazione che aliena loro anche molte simpatie a destra, sono costretti a nascondersi dietro sigle di gruppi, comitati, onlus spuntati nella notte. È fondamentale tenere traccia delle loro evoluzioni e smascherare chi vi sta realmente dietro, pena giungere al confronto impreparati e disorganizzati. Il registro comune di ogni proliferazione del neofascismo in un dato territorio richiede come preludio l’assenza di confronto efficacie ed organizzato. Ciò si vede soprattutto nel nord Italia.

Gabriele Bertoncelli

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.