Pubblichiamo, di seguito, la traduzione di un articolo apparso recentemente su “laizquierdadiario.com”, di Sandra Romero, circa l’assassinio di un giovane palestinese, partigiano della resistenza contro l’occupazione sionista.

In un panorama già dilaniato da anni ed anni di guerre imperialistiche, l’intero Medio Oriente risente ora di una instabilità geopolitica legata alle mire incendiarie dell’imperialismo statunitense, fautore dell’esacerbazione del conflitto Israelo-Palestinese. Non solo gli USA legittimano l’esistenza dello stato israeliano, ma, sotto l’amministrazione Trump, hanno anche legittimato l’appropriazione della città di Gerusalemme come Capitale. Insomma, mentre l’intero panorama mondiale resta fermo di fronte alla violenza sionista, la punta di diamante dell’imperialismo globale svela la propria linea: Nessuno spazio per i palestinesi.

Certi che la popolazione povera non abbia nazione, non possiamo che schierarci con la resistenza palestinese, lanciando la loro stessa parola d’ordine: Basta all’occupazione militare e alla violenza sionista in Palestina!


Musab Firas al-Tamimi è stato ucciso dall’esercito israeliano durante degli scontri a fuoco contro la popolazione nel villaggio di Deir Nitham, a nord di Ramallah, nella West Bank. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, il ragazzo di 17 anni è stato colpito al collo ed è morto in ospedale, pochi minuti dopo esservi giunto.

La versione dell’esercito israeliano dice che l’adolescente “sembrava portare una pistola” nel momento in cui gli hanno sparato, e afferma poi che indagherà su come si sono verificati gli eventi. Tuttavia, l’esercito ha occupato il villaggio di Musab al mattino e tutti i giovani sono usciti per affrontarli soltanto con i loro corpi, con le loro urla e con dei sassi.

Il giornale televisivo Al Jazeera ha confermato che Musab era uno dei membri della Tamimi, famiglia che ha fatto il giro del mondo per il suo attivismo contro l’occupazione israeliana, evidenziato anche dal riconoscimento che ha raggiunto Ahed Tamimi nelle ultime settimane, imprigionato per aver dato degli schiaffi ad un militare israeliano il 19 dicembre scorso.

Deir Nitham è il villaggio dove viveva Musab, una città vicino a Nabi Saleh, dove risiedono e sono perseguitati la maggior parte dei Tamimi. In entrambi i luoghi le intimidazioni e l’occupazione delle forze armate sono aumentate dalla fine di dicembre.

Indiscriminatamente, l’esercito entra nelle abitazioni palestinesi durante la notte , registrando tutto, lanciando fumogeni, svegliando con le sirene la popolazione, molestie che sono aumentate dal momento in cui è diventato virale il video in cui Ahed, sua madre e sua cugina sono stati cacciati fuori di casa, con urla e calci, da due soldati, dopo che l’esercito aveva sparato in faccia ad un altro ragazzo della sua famiglia.

Le famiglie come la Tamimi, fanno parte di un’avanguardia di migliaia di persone che lottano contro l’occupazione delle terre da parte, di Israele, e per l’espulsione dell’esercito stesso. Il governo sionista di solito li annichilisce: o li incarcera, o li criminalizza o li uccide.
È la stessa politica imperialista perseguita da Israele per decenni, per imporre un avvertimento a coloro che lottano, per sconfiggere moralmente la popolazione palestinese e imporre il potere politico di Israele nella regione e nel mondo (ndt. legittimando il potere sionista a livello globale, sulla base della lotta ai “criminali palestinesi”).

Non solo Musab Tamimi è stato ucciso, ma le proteste che convocate ogni settimana come “Venerdì della rabbia” in gran parte finiscono represse dell’esercito. Tuttavia loro continuano, sono pacifici e disarmati, servono a mantenere la resistenza attiva contro l’occupazione militare. Ma è necessario che la terra palestinese abbia la solidarietà attiva del mondo intero contro Israele, che non fermerà il suo genocidio fino a quando non dovesse sorgere un movimento internazionale organizzato contro l’occupazione sionista.

Fonte: Al Jazeera

Articolo tradotto da www.laizquierdadiario.com/Israel-asesina-a-un-adolescente-de-la-familia-Tamimi

Traduzione a cura di Ar-Pharazon

Redattore della Voce delle Lotte, nato a Napoli nel 1996. Laureato in Infermieristica presso l'Università "La Sapienza" di Roma, lavora come infermiere.