Quando nelle piazze antifasciste negli slogan lanciati si associano fascisti, polizia e malavita, non è una esagerazione. I legami tra questi settori interclassisti si evidenziano anche nel prossimo scenario elettorale.
Abbiamo già parlato di Casapound e del suo programma in un nostro recente articolo su La Voce delle lotte. Analizzeremo, dunque, quello di un’altra lista che, come Casapound, “non rinnega il fascismo”.

Il 4 marzo Forza Nuova si presenterà alle elezioni assieme a Fiamma Tricolore con la lista Fronte unitario dell’area nazionalpopolare. Già condannato per eversione, latitante in Gran Bretagna, accusato di essere un uomo dei servizi segreti inglesi, Roberto Fiore è il leader di questo gruppo che dal 1999, data della sua fondazione, gruppo che è sempre tra le formazioni citate dalle commissioni sulle stragi e sul terrorismo. I suoi militanti provengono da forze di polizia, ambienti della malavita, imprenditori, sette religiose e dal M5S.

Tra i candidati spiccano NoVax, condannati per associazione mafiosa, ex generali dei carabinieri e dell’esercito. Vi sono, Paola De Pin, sostenitrice delle bufale sui vaccini, che ha girato i partiti di mezzo parlamento e che ora prova a ricollocarsi con FN. Aldo Mezzalana, ex generale dell’Esercito oggi in pensione, che ha partecipato a missioni di guerra imperialiste nei balcani, Iraq e Afghanistan. C’è poi Gianfranco Ribezzo, tenente dell’Aeronautica militare, oltre a decine di poliziotti candidati in tutti i collegi.

Membri delle forze dell’ordine che sui propri account social pubblicano post dove s’inneggia a Mussolini, si parla di complotti, scie chimiche e si solidarizza coi camerati picchiati dalla polizia (sic!). Alcuni candidati pubblicano foto con Priebke (capitano delle SS colpevole di 335 morti delle Fosse Ardeatine) e dichiarazioni del tipo “il femminicidio è un’invenzione della sinistra, non esiste”. Un mix di segmenti sociali diversi formatosi nel brodo di coltura del fanatismo religioso, dell’esaltazione dello Stato e della logica del sospetto (“Taci! Il nemico ti ascolta!”, recitavano i manifesti del periodo fascista, nella logica d’indurre le persone a evitare di manifestare il proprio pensiero e, eventualmente, di denunciare chi lo faceva, all’OVRA).

In un recente articolo comparso su l’Espresso, Federico Marconi spiega molto bene i profili personali di tutti i candidati di spicco della lista “Fronte unitario dell’area nazionalpopolare”. Pur riconoscendolo come rotocalco finanziato dai padroni, ci scrivono ottime “penne”, con fonti certificate, quindi rimandiamo per un approfondimento in tal senso all’articolo in questione: Chi sono i candidati di Forza Nuova.

Proveremo a evidenziarne – cosa che non fa l’Espresso perchè legato mani e piedi al capitalista De Benedetti – meglio gli aspetti programmatici, cioè qual è la proposta politica di tale lista e come si relaziona con le classi sociali.

DIFENDERSI DALL’ISLAM E RITORNARE ALL’AGRICOLTURA

Il programma della Lista FUANP è molto simile a quello presentato da Casapound: deportazione degli immigrati nei paesi d’origine (i campi di sterminio sono esclusi, per il momento); chiusura delle frontiere e l’invio delle truppe italiane nei Paesi dell’Africa per occuparli militarmente; reddito di maternità di mussoliniana memoria (manovra che fu per altro abolita perchè non ebbe alcun risultato); sovranità monetaria e nazionale, e uscita dall’Euro (ma non dall’Europa).

Nel programma pubblicato sul loro sito si dice espressamente che in Italia vi sarebbe “un’invasione”, una “sostituzione demografica” da parte di immigrati e “costruttori di Moschee”.
Premessa dalla quale scaturiscono le 14 pagine programmatiche che delineano il tipo di società a cui tende questa lista. Nelle proposte c’è il divieto di assegnare case a chi professa la religione islamica con relativo arresto (da 1 a 6 mesi) per chi viola questo principio (ciò prevederebbe, di conseguenza, il reato di religione inserito nel codice penale); per avere la cittadinanza italiana un immigrato, c’è scritto nel programma, dovrebbe versare ininterrottamente per 20 anni contributi pensionistici e non può ricongiungersi con la famiglia se sposato in Italia dopo il 1996.

In termini di politica economica, al di là dei proclami in difesa dei lavoratori e della famiglia – dove si paventano soldi e sussidi senza l’esproprio dei capitalisti -, Forza Nuova riconosce l’inviolabilità della proprietà privata (dell’accumulazione di capitali a danno dei salari dei lavoratori).
Vi sono poi una serie di proposte impostate sul leit motif del “ritorno all’agricoltura”; il FUANP propone questa opzione per le coppie sposate col fine di ricostruire “dei borghi rurali e dei poderi” (sic!). L’idea è quella di ricostruire una società semifeudale, con il ritorno alla vita campestre.

Sulla sanità si propone l’inserimento criteri di pagamento (come per altro hanno già fatto i governi di centro destra e centro sinistra riducendo in maniera drastica la possibilità alle persone di accedere a cure). In particolare si chiede “la fine delle ingerenze delle multinazionali del farmaco” e si propongono “cure alternative, come il Metodo di Bella”, metodologia di cura dei tumori senza alcun riscontro scientifico; vi è, infine, l’abolizione della Legge 194 sull’aborto. Per la lista di Fiore e i seguaci di Rauti l’aborto è un crimine e l’Italia ha bisogno di donne che sgravino prole per la Patria.

Per risolvere i problemi dei fondi al Sistema Sanitario Nazionale si propone il licenziamento collettivo col dimezzamento del “personale non produttivo” (i dati dicono, al contrario, che il personale del SSN è in sottorganico, la proposta farebbe ulteriormente collassare ospedali e ASL in favore della sanità privata).

Per le madri si propone il salario domestico di modo da “liberarle dall’onere del doppio lavoro e milioni di posti di lavoro sarebbero così presto disponibili”, che spiegato semplice significa licenziare le donne che lavorano e rinchiuderle in casa ad accudire i figli.

Sulla scuola c’è il “ripristino” di un non ben esplicato “serio Avviamento professionale”, che ha tutta l’aria di essere una sorta di Alternanza Scuola-Lavoro ma “più seria”, magari di gentiliana memoria. Anche qui c’è il leit motif dell’investimento sulla scuola agraria. Il ritorno alla civiltà del contado e del feudo è un’ossessione per i camerati di Fiore.
Inoltre, si propone qualcosa che non son riusciti a realizzare neppure la Riforma Moratti, quella Gelmini e LaBuonaScuola messe insieme: introdurre il numero chiuso anche per Licei, oltre che per le Università (dove è già oramai previsto per quasi tutti i corsi di laurea), con “criteri di merito”, cioè criteri di classe: se sei figlio di medico o imprenditore puoi andare al liceo e all’Università, se sei figlio di operaio devi accontentarti di andare alle scuole professionali o tecniche, ma prioritariamente a quella Agraria, secondo Forza Nuova e Fiamma Tricolore.

Sulla Giustizia penale si propone il ritorno al “codice di procedura precedente visto il fallimento di quello odierno, adeguato con necessarie garanzie difensive nella fase istruttoria”. È il ritorno al Codice Penale fascista, tout court.
In termini di Giustizia civile c’è la proposta della deresponsabilizzazione del ruolo del giudice e il favorire l’arbitrato, ovvero col ruolo di un conciliatore tra le parti, figura il più delle volte pagata dall’azienda per aggirare i lavoratori nelle cause di lavoro.

Sull’Immigrazione la proposta è di cacciare dall’Italia tutti gli immigrati che non hanno un lavoro, oltre quelli che delinquono (chissà se vale pure per Roberto Fiore, dati i reati e le condanne a suo carico) e di bloccare l’immigrazione attraverso l’allontanamento coatto (i rastrellamenti di hitleriana memoria) dal Paese. Vi è in più la proposta di “obbligo di lavoro non retribuito” per gli immigrati al fine di ricostruire l’Italia e frenare il dissesto idreogeologico (il ritorno alla schiavitù e alla tratta dei neri).

Per Forza Nuova e Fiamma Tricolore il futuro dell’Italia è il suo passato più buio: Mussolini, il Fascismo e i venti anni che portarono fame, miseria, sofferenze e guerre per i lavoratori e le masse oppresse.

Douglas Mortimer

 

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.