Ieri 20 marzo i lavoratori delle filiali di Verona, Mantova, Milano, Brescia, Roma, Modena, Piacenza, Cremona, Calderara, Bologna, Sala Bolognese, Pizzighettone e Castel Maggiore della multinazionale della logistica e trasporto merci GLS Enterprise sono state interessate da uno sciopero nazionale indetto da Si Cobas e ADL Cobas. I picchetti iniziati di mattina all’alba si sono protratti per tutta la giornata e hanno interessato centinaia di corrieri e facchini.

I motivi della protesta si devono ricercare nel testardo rifiuto della dirigenza della GLS Enterprise di sedersi al tavolo con le rappresentanze dei lavoratori dei due sindacati Cobas a differenza di tutte le altre filiere di Fedit con cui ormai si è instaurato un dialogo su tutti i fronti (ovviamente dopo anni di lotte molto intense).

La particolarità che rende acor più assurda la situazione è che la GLS in Italia è divisa in due tronconi, la GLS Gesc, che amministra gli HUB e, appunto, la GLS Enterprise che amministra le filiali (dove è forte la presenza di drivers). La GLS Gesc sono ormai anni che è stata costretta a riconoscere i sindacati confliuttali come interlocutore, mentre l’Enterprise continua a fare orecchie da mercante, tant’è che per quel che riguarda gli accordi per il personale viaggiante tutti gli accordi migliorativi sono stati siglati con le cooperative e senza la presenza di dirigenti aziendali della committente.

Alla richiesta di incontro dei sindacati gli stessi dirigenti della Enterprise hanno risposto picche innescando automaticamente lo stato di agitazione su tutte le filiali che ha portato in tempi brevi allo sciopero nazionale. Questo ha registrato una grande adesione da parte dai lavoratori e le lavoratrici e si è risolto con un pieno successo in fatto di partecipazione e radicalità, con picchetti su tutti gli stabilimenti. Unico problema riscontrato è stato nella filiale di Rho (Milano) in cui due scioperanti sono stati investiti e lievemente feriti da un furgone, subito trasportati in ospedale.

La GLS non ha ancora dato segnali di cedimento dopo questa prima prova di forza resta quindi da vedere quando e in che modo si svilupperà la lotta.

Il riconoscimento dei sindacati ADL e Si Cobas ai tavoli di trattativa con la GLS Enterprise non è semplicemente una questione di forma, ai lavoratori serve ottenerla per poter poi andare a un tavolo che coinvolga tutti i corrieri Fedit (GLS, TNT, BRT, SDA) per firmare un vero accordo nazionale come quello che hanno già ottenuto i facchini.

di CM