Riportiamo il testo del volantino distribuito dalla FIR distribuito ai cortei e alle manifestazioni del 25 aprile.


 

Il 25 aprile non è semplicemente una data legata alla “liberazione” dal nazifascismo. È la data in cui si celebra la vittoria dei lavoratori e delle masse povere contro la brutalità del nazifascismo, opzione terroristica armata che la borghesia utilizza per attaccare l’autorganizzazione dei lavoratori.  L’anniversario della “liberazione” che vide tra le sue fila combattenti una maggioranza di proletari in combattimento contro chi aveva dissolto il diritto di sciopero, corporativizzato i sindacati e trascinato la classe operaia italiana in una guerra fratricida contro lavoratori e lavoratrici di altri paesi!

La Resistenza è per noi una rivoluzione mancata e tradita dalle direzioni riformiste del PCI stalinizzato.  Purtroppo, quel grande sacrificio fu svenduto dai dirigenti di Togliatti, che si accordarono con la futura classe  dirigente padronale (DC) per formare una democrazia di tipo borghese. Nel ’48 entrò in vigore una  costituzione che svilì  completamente la grande battaglia di giovani operai contro la barbarie fascista. In più,  Togliatti concesse l’amnistia ai fascisti che poi furono messi a capo delle forze armate e disarmò i partigiani. Valletta restituì le fabbriche ai gruppi capitalistici.

Attualmente, dopo i fatti di Macerata e dopo la vittoriosa avanzata di Salvini e della Meloni in Parlamento, con il rafforzamento di altri gruppi neofascisti come Casapound e Forza Nuova, lo scenario nazionale continua ad incrinarsi sul versante reazionario. Ciò avviene in Italia ma più in generale in Europa, come dimostrano le ultime elezioni ungheresi che hanno visto i due partiti razzisti e nazisti prendere la maggioranza assoluta del parlamento.  È necessario riprendere ciò che i partigiani iniziarono ma che non riuscirono a portare a termine per via del tradimento del PCI togliattiano.

È necessario sviluppare l’antifascismo non come vaga “cultura democratica”, ma come mezzo di
ri-organizzazione e di lotta dei lavoratori, dei giovani, degli immigrati e delle donne, su due fronti:

1) Forgiare un legame sempre più solido tra lavoratori italiani e immigrati;

2) Discutere negli ambienti sindacali, di movimento, politici della classe lavoratrice la pratica concreta dell’autodifesa di picchetti, cortei, scioperi, manifestazioni e occupazioni, nella prospettiva del fronte unico della classe lavoratrice.

 

FIR – Frazione Internazionalista Rivoluzionaria