Venerdì sera scorso, a Bari, un gruppo di compagni di ritorno da una manifestazione anti-razzista si è imbattuto in un manipolo di militanti di Casa-Pound intenti a importunare una donna eritrea che rincasava insieme al suo bambino. I fascisti hanno poi rivolto la loro attenzione verso i militanti anti-razzisti – accorsi in aiuto della giovane madre – prima che la polizia intervenisse per “sanare il conflitto”… coprendo la fuga della feccia nera, manganellando gli aggrediti e ferendone due, Claudio Riccio ed Eleonora Forenza.

Non si è trattato di una “guerra tra bande” come dicono giornali e governo, ma di un episodio che segnala l’aumento degli spazi di legittimità e di agibilità di cui stanno benefeciando i gruppi fascisti, non  certo cominciato con Salvini, la cui ascesa ha però dato ancora più fiducia a razzisti etc.

Urge mettere al centro del dibattito il tema dell’autodifesa militante e di classe. In altre parole, non è affidandoci alle istituzioni che si può pensare di difenderci in quanto attivisti, lavoratori e immigrati dalla crescita dell’intolleranza e delle aggressioni.

Lo dimostra anche la minimizzazione da parte, non solo del governo e dei media, ma dello stesso apparato repressivo e giudiziario dei numerosi episodi di violenza ai danni di persone di colore che hanno visto un sensibile aumento negli ultimi tempi, insieme alle intimidazioni e alla forza bruta che sempre più spesso gli sbirri mettorno in campo contro gli scioperi degli operai più combattivi.

Massima solidarietà ai compagni colpiti dall’attacco squadrista e dall’intervento dei celerini in connivenza con i ratti fascisti.

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.