Questa mattina nei Tribunali di Commodoro Py hanno prestato la loro dichiarazione due militanti del Partido Obrero (Partito Operaio) accusati di presunte lesioni gravi contro funzionari pubblici il 18 dicembre. Lucas Sauret è riuscito a dimostrare di non essersi trovato sul posto quando ciò è accaduto. A César Arakaki invece è stato negato il rilascio e sarebbe stato trasferito in una prigione comune.

 

Davanti alle versioni giornalistiche, che riportavano che il giudice Sergio Torres avrebbe ordinato la cattura di César Arakaki e Lucas Sauret, i militanti del Partido Obrero, la scorsa notte, si sono presentati spontaneamente davanti alla giustizia. Stamattina sono stati trasferiti dalla stazione di polizia 46, dove hanno passato la notte, fino all’udienza del tribunale di Commodoro Py. Il Giudice Torres ha interrogato entrambi i militanti.

Lucas Sauret, che lavora nell’amministrazione municipale, ha presentato due testimoni. I suoi capi hanno confermato che Lucas il 18 dicembre stava lavorando al programma di mobilitazione. L’arresto di Lucas ha dimostrato quindi la mancanza di serietà di questi processi giudiziari contro coloro che si sono mobilitati contro la riforma delle pensioni. Sono venuti ad accusare un giovane che non era presente, e l’unico “motivo” perimputarlo si basava sullo spionaggio dei social network portato avanti dalla Polizia Municipale sui militanti di sinistra.

 

Ma la cosa più grave è che hanno negato la scarcerazione a César Arakaki. I motivi della decisione giudiziaria si baserebbero sull’ammontare effettivo della sanzione. Il giovane militante è stato accusato di aggressioni gravi, con l’aggravante che le presunte aggressioni sarebbero state rivolte ad un un pubblico ufficiale, il che comporterebbe una pena di 10 anni. Lo accusano anche di intimidazioni e di aver creato disordini con tre persone. César è stato dunque trasferito in prigione.

 

Come ha denunciato il Partido Obrero ore fa, Cesar si era offerto volontario. “Nonostante questa condotta, che obbliga ad escludere qualsiasi rischio di fuga, e anche che un agente di polizia sia stato aggredito, gli hanno dato il rinvio in custodia e il trasferimento ad una prigione comune”. In virtù di questo, affermano anche che il giudice Torres non ha assicurato che la sua detenzione avvenga in condizioni sicure e adeguate comeprevisto per coloro che sono detenuti per motivi politici. Denunciano quindi che, in questo modo, la vita e l’integrità fisica di Arakaki sarebbero in pericolo.

 

La Dott.ssa Claudia Ferrero, avvocato di APEL, ha presentato una lettera di reclamo per le condizioni di detenzione di Cesar. “Da parte del Partido Obrero – termina la dichiarazione – giudichiamo responsabili il Giudice Torres, il ministro Patricia Bullrich e il servizio carcerario della vita e dell’integrità fisica di Arakaki, e allo stesso tempo chiediamo la sua immediata libertà”.

Dopo la mobilitazione di massa che diverse organizzazioni sociali e politiche hanno condotto il 18 dicembre in Piazza Congresso, il governo ha lanciato una campagna contro i manifestanti e la sinistra.

 

Ecco perché oggi l’indagine su César e Lucas è stata accompagnata da una mobilitazione che ha coinvolto diverse organizzazioni sociali, di diritti umani e della sinistra. Patricio del Corro, legislatore del PTS-FIT, ha denunciato la persecuzione subita da César, Lucas, Sebastian Romero e altri militanti, così come il tentativo di criminalizzare la protesta pur mantenendo l’impunità delle forze dell’ordine che hanno guidato la repressione durante il 14 e il 18 dicembre. Insieme al resto delle organizzazioni, ha inoltre anche chiesto il rilascio immediato dei prigionieri politici e la cessazione degli arresti.

 

La criminalizzazione della protestache il governo e la giustizia macrista stanno portando avanti apre oggi un nuovo capitolo. Negare la scarcerazione di César Arakaki altro non è che una chiara minaccia contro tutti coloro che vogliono manifestare contro le misure antioperaie del governo di Cambiemos.

 

Fonte originale: Dictan prisiòn preventiva a miltante del Partido Obrero: denuncian que peligra su integridad fisica

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