Tra le maggiori figure di spicco di questa società, certamente, vi è Papa Francesco, che, da quattro anni, tiene nelle proprie mani un potere ben più elevato di quello spirituale.

Annoverato come “Rinnovatore”, questo “Papa dei poveri”, nuovo pastore in grado di riaggregare e guidare le pecorelle da tempo smarrite verso la via del Signore, Papa Francesco sembra, invece, un riesumatore di cadaveri.

Un papa. Ma non un Papa come tanti. E’ stato in grado di ristabilire quella forza ideologica che la Chiesa Cattolica da un decennio vedeva disgregarsi sotto i propri occhi.
Questo gregge – analizzando i dati che ci fornisce il Pew Forum on Religion & Public Life di Washington in una recente indagine, tradotta e diffusa da L’Espresso [1] – un secolo fa viveva prettamente in Europa e Nord America (oggi appena il 32 per cento), mentre oggi più di due terzi dei cattolici del mondo vivono in America Latina, in Africa, in Asia e Oceania (rispettivamente cresciuti da 70 milioni a 425 milioni in Sud America, in Asia e Oceania da 14 milioni a 131 milioni, in 100 anni).
Nell’Africa Subsahariana, invece, c’è l’aumento più stupefacente: I cattolici erano appena 1 milione nel 1910. Cent’anni dopo 171 milioni. Sono passati in un secolo da meno dell’un per cento al 16 per cento della popolazione.
Nell’ultimo decennio, invece, ossia prima del pontificato di Francesco, la diminuzione di fedeli è consistente.
Secondo i dati forniti dalle ricerche effettuate e pubblicate su “Oltre la crisi della chiesa: il pontificato di Benedetto XVI[2]”, “Per il solo pontificato di Benedetto XVI: Europa (che rappresenta da sola il 39% delle religiose mondiali) – 18,4%, Americhe -14,7% (il solo Nord America ha una diminuzione del 22,5%), Oceania -17,5% […].”. Questa ricerca si riferisce alla sola decrescita di fedeli di sesso femminile, ma il trend è quello. Si riconfermano, invece, le crescite in Asia ed Africa. Da questi dati possiamo comprendere come la Chiesa Cattolica abbia, dunque, deciso di “cambiare rappresentante”.

Dunque, dobbiamo essere certi statisticamente che è proprio nei paesi con le masse di poveri più grandi del mondo (anche in quella America Latina che contrasta la decrescita del Nord America) che l’ideologia cattolica -una delle tante ideologie religiose alienanti- non solo resiste, anzi, cresce!
Ma come mai si è resa necessaria, se non doverosa, la fuoriuscita dalla scena di Papa Benedetto XVI ?
E come mai una Chiesa forte, che in cento anni accresce il numero di fedeli, deve “rinnovare se stessa”?

La Chiesa ha da tempo manifestato la propria vicinanza alla finanza più che alle “masse povere”.
Nel 2008, infatti, varie testate giornalistiche -tra cui “La Repubblica”[3] – annunciavano gli scandali dell’Istituto Opere Religiose (IOR, quella che è de facto la Banca del Vaticano), in concomitanza con l’acuirsi della crisi finanziaria europea : “Più impermeabile ai controlli delle isole Cayman, più riservato delle banche svizzere, l’istituto vaticano è un vero paradiso (fiscale) in terra.” tuonava Repubblica.
La Chiesa risentiva il peso della crisi economica. Peccato che la risentisse in positivo.
Coinvolto, mandante o ogni altra posizione, lo IOR c’entra sempre: Dalla P2 a Calciopoli, passando per Dell’Utri, per Gelli e Riina. Insomma, mentre crescevano la disoccupazione , il carico di lavoro, i giovani laureati disoccupati e le morti sul lavoro, qualcos’altro cresceva in vaticano: Il profitto finanziario dello IOR.
Purtroppo, mentre le condizioni economiche dello stesso “popolo della Chiesa” peggioravano di giorno in giorno, l’immagine che la Chiesa stava proiettando al di fuori delle mura del vaticano era pessima. Molti fedeli cominciavano ad abbandonare quella religione che fino ad allora gli chiedeva di fare la Via Crucis personale tra le tappe indegne di questa esistenza, a partire dallo sfruttamento del lavoro salariato, promettendogli poi la venuta del Regno dei Cieli. La necessità materiale si contrappose, dunque, alla realtà religiosa, la lotta per portare il pane in tavola era molto più incombente del Regno dei Cieli.
Ed è dunque qui che si rese necessario il cambiamento!

“E’ più facile che un cammello passi nella cruna dell’ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”, questo è quanto afferma il Vangelo secondo Matteo, uno dei capisaldi del Cristianesimo.
Sembra, però, che in quella cruna dell’ago ci sia una vera e propria carovana di cammelli, tutti portatori di oro e denaro.

Ogni volta che la Chiesa Cattolica ha parlato di “Cambiamento”, mai nulla di buono ne è uscito fuori.
Tante sono le analogie storiche che ci permettono di affermare ciò, a partire dallo stesso periodo storico della Controriforma, che, ad esempio, nell’arte si presentava come l’epoca del Barocco. Ebbene, così come le chiese, i monasteri e le cattedrali si arricchivano di elementi sfarzosi col fine di ristabilire la propria forza egemonica nella società vittima di un’altra religione, quella protestante, oggi, questa nuova facciata si presenta al cospetto delle “umane masse povere”. Però stavolta è un uomo, Papa Francesco, la facciata della Chiesa. Colui che, pur di ristabilire la forza della chiesa in occidente e pur di far crescere il numero dei fedeli, ha proposto nuove indulgenze (il Giubileo), ha dato nuove immagini della figura stessa del papa, un papa “povero” – a capo di un regno dove è molto più influente il Denaro che lo Spirito Santo – , di provenienza Gesuita (ordine religioso che ha colonizzato il sud america ed il centro america favorendo in primis lo schiavismo), che porta una croce d’argento e vive in palazzi con volte d’oro, tra un Caravaggio ed un Giotto, abbracciato da quegli stessi fedeli a cui predica menzogne e falsa coscienza.

Note

[1]http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2013/03/13/news/dove-sono-i-cattolici-nel-mondo-1.51840

[2]https://books.google.it/books?id=I_suDAAAQBAJ&pg=PT59&lpg=PT59&dq=numero+di+fedeli+sotto+benedetto+XVI&source=bl&ots=Bb3VxP7zwT&sig=aAA7jzllj6cemDFGPolKktT-ePQ&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjR7aLj26TTAhVCCMAKHf_dBRwQ6AEIOzAE#v=onepage&q=diminuzione&f=false

[3]http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/chiesa-commento-mauro/segreti-ior/segreti-ior.html

Redattore della Voce delle Lotte, nato a Napoli nel 1996. Laureato in Infermieristica presso l'Università "La Sapienza" di Roma, lavora come infermiere.