Ha sollevato un polverone la conferma dell’apertura di un procedimento disciplinare contro il vigile del fuoco Costantino Saporito, militante sindacale della USB; il pompiere avrebbe esposto al pubblico ludibrio il Corpo avendo sfilato in divisa, insieme a diversi altri compagni, nel Gay Pride di Roma dello scorso giugno a Roma.

Il pompiere ha commentato così la notizia:

Il permesso richiesto per partecipare ad una manifestazione “se non autorizzati” non ha fondamento. Mi accusano di aver ‘esposto l’uniforme d’istituto al pubblico ludibrio’, è una frase vergognosa. Il capo dipartimento si dovrebbe vergognare” ripete Saporito e afferma: “Quello dei vigili del fuoco è un corpo sociale da sempre vicino al bene dei cittadini e proprio per questo rappresenta solo un bene per la società. Non siamo un corpo né militare né poliziesco. Vogliono far leva sull’immagine dei vigili del fuoco ma è assurdo, come se da soccorritore dovessi fare distinzione per razza, religione o orientamento sessuale. Il Pride si basa su valori costituzionali, repubblicani, antifascisti tutto ciò rappresentabile da una organizzazione sindacale. Era nostra intenzione farci identificare come categoria di lavoratori che manifesta e sostiene la lotta per diritti di tutti. Nel resto di Europa ci va anche l’esercito. Noi ci difenderemo dall’amministrazione che ci vuole colpire, sbagliano se pensano di poterci mettere un bavaglio. Siamo l’unico corpo di stato che ha il coraggio di dire qualcosa non va e basta guardare lo stato dei diritti di tutti i lavoratori per rendersene conto.

 

Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha replicato indicando la necessità di una richiesta formale per l’utilizzo dell’uniforme al di fuori dell’uso operativo; in pratica, si è riservata la facoltà di negare ai vigili del fuoco di scendere in piazza portando la loro indentità di lavoratori e militanti sindacali.

 

 

La rivendicazione della propria identità sociale a tuttotondo, e non astrattamente “di genere” o come minoranza sessuale nel tempo libero, e come lavoratore fra un timbro di cartellino e l’altro, è sacrosanta ed è un punto importante per ricollegare ogni lotta contro l’oppressione alla lotta politica della classe lavoratrice contro i capitalisti, per la difesa e l’allargamento dei diritti democratici, per il ribaltamento del sistema che perpetua oppressione e sfruttamento, il capitalismo.

di GT

 

 

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.