Pubblichiamo la taduzione di un articolo che, a partire dalla terribile situazione di guerra in Yemen, approfondisce il ruolo della Francia in questo conflitto.


La situazione è già catastrofica, ma potrebbe peggiorare nei prossimi giorni. Oltre ad un possibile nuovo intervento militare saudita, lo Yemen deve affrontare oggi una gravissima carestia e la terza epidemia di colera scoppiata dall’inizio della guerra. Milioni di vite umane sono minacciate e fra queste, secondo una ONG, quelle di oltre 5 milioni di bambini.

Dal 2015 lo Yemen è stretto nella morsa della guerra, nel contesto dello strisciante conflitto che vede opposti Arabia Saudita ed Iran. Oltre 10.000 civili sono stati uccisi (e bisogna intendere questa come una stima al ribasso) ma la situazione potrebbe presto sfociare in nuovi e più tragici esiti.

La crisi umanitaria che il paese sta vivendo è destinata ad aggravarsi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane a causa di tre fattori. L’embargo esercitato dal regime saudita, ed usato come una vera arma di guerra, ha fatto esplodere il costo delle derrate alimentari (+68% in 3 anni). Da qui deriva la condizione di fame diffusa e di carestia con cui la popolazione yemenita è costretta a confrontarsi. A questa situazione va aggiunto l’imminente propagarsi su tutto il territorio di una nuova epidemia di colera, la terza dall’inizio del conflitto. Da ultimo l’Arabia Saudita minaccia di bombardare la città di Hodeïda, col pretesto che alcuni ribelli vi farebbero transitare armi dall’Iran. Si tratta di accuse pretestuose e prive di prove valide ma che potrebbero portare, nel caso di bombardamento, ad un nuovo massacro di civili.

Non sono state ancora avanzate stime precise, ma la combinazione di questi tre fattori potrebbe portare a breve alla morte più di 12 milioni di persone nel paese. L’ONG Save the Children, stima in 5,2 milioni i bambini potenzialmente vittime di questa crisi. Una cifra terrificante.

 

L’imperialismo francese è direttamente responsabile

Si la France n’est pas la seule puissance impérialiste alliée de l’Arabie Saoudite, force est de constater qu’elle occupe une place prépondérante, et qu’elle est ainsi directement responsable de la situation au Yémen.

Se la Francia non è l’unica potenza imperialista alleata dell’Arabia Saudita, va riconosciuto che occupa un posto preponderante nello scenario, e che è direttamente responsabile della situazione dello Yemen.

Già dal primo anno di conflitto, le classi dominanti hanno cercato di giustificare la cooperazione franco-saudita attraverso i propri media. Il giornale Le Point pubblicava lo scorso 6 gennaio un articolo intitolato significativamente: “L’Arabia Saudita, indispensabile alleato della Francia.” Di fronte all’ampiezza del disastro umanitario però, gli argomenti di facciata a difesa dell’alleanza franco-saudita sono via via spariti ed hanno lasciato il posto a giustificazioni più morbide.

En effet, en avril 2018, Benjamin Griveaux, porte parole du gouvernement, assume bien plus ouvertement la défense des intérêts hexagonaux dans cette affaire. Ainsi, la vente d’armes à l’Arabie Saoudite constitue « un intérêt clair pour l’industrie française » , avant de préciser sur les ondes de Public Sénat Radio : « Il y a une industrie en France importante avec des milliers d’emplois à la clé sur cette industrie particulière qu’est l’industrie de l’armement […] Ça ne veut pas dire qu’on ferme les yeux mais […] pour restaurer l’influence de la France dans certaines zones du monde, eh bien c’est un élément important de notre diplomatie. Notre industrie a aussi besoin de trouver des débouchés sur ces marchés ».

Nell’aprile scorso Benjamin Griveaux, portavoce del governo, ha apertamente ammesso e difeso l’esistenza di interessi strategici per la Francia. Griveaux ha infatti affermato ai microfoni di Public Sénat Radio che la vendita di armi all’Arabia Saudita rappresenta “un chiaro interesse commerciale per l’industria francese. L’industria della armi in Francia conta migliaia di posti di lavoro […] non si tratta di chiudere gli occhi ma […] di tornare a far valere l’influenza della Francia in alcune zone del mondo, l’industria delle armi è un importante elemento della diplomazia. La nostra industria ha anche bisogno di trovare sbocchi su questi mercati”.

Nel periodo 2007-2016 la Francia è stata il secondo paese per vendita di armi all’Arabia Saudita. Considerati insieme tutti i vari partner commerciali, il regime saudita ha stanziato tra i 600 e gli 800 milioni di euro annuali per l’acquisto di armi, con picchi di 1,9 e 3,4 milioni di euro nei due anni precedenti il conflitto nello Yemen. Con l’esportazione di armi la Francia ha ricavato dai 14 ai 20 miliardi di euro nel solo 2014. È dunque innegabile che l’imperialismo francese sia uno dei principali responsabili dell’attuale crisi umanitaria nello Yemen.

Henri Carmona

Traduzione di Ylenia Gironella da Révolution Permanente

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.