Da molto tempo un evento dell’estrema sinistra in Francia non suscitava tanto entusiasmo. Révolution Permanente (RP), parte della Frazione Trotskista – Quarta Internazionale (FT-QI), ha organizzato un evento con oltre 2.000 persone che hanno partecipato per ascoltare cosa propongono i socialisti rivoluzionari di fronte a un capitalismo che offre solo guerre, carestie, persecuzioni e genocidi. Sono intervenuti portavoce e dirigenti della nostra corrente internazionale, e ha chiuso l’evento il ferroviere Anasse Kazib – portavoce di RP – perseguitato dal potere giudiziario per aver espresso la sua solidarietà alla Palestina. Da domenica 8 giugno, disponibile il video dell’evento con sottotitoli in italiano!


Più di 1.600 persone hanno affollato lo spazio Charenton, nel 12° arrondissement di Parigi, destinato all’evento internazionalista della corrente trotskista in Francia, tanto che è stato necessario allestire un’altra sala adiacente, con una capienza di ulteriori 400 persone, per poter seguire i discorsi. Tanti partecipanti avevano viaggiato da Marsiglia, Tolosa, Bordeaux, Mulhouse, Rennes, Nantes, Strasburgo, Montpellier, Metz, Bruxelles, Lione, Chambéry e Grenoble. All’evento hanno partecipato numerose delegazioni di lavoratori della SNCF (ferrovie), del petrolchimico (a partire dalla Total), della RATP (trasporto pubblico di Parigi), dell’aeroporto di Roissy, della Geodis, dell’industria aeronautica, della sanità e dell’istruzione, nonché una delegazione di militanti kanak che lottano contro il neocolonialismo nella Nuova Caledonia francese (Pacifico meridionale). Ai presenti si sono aggiunti altri 2.000 collegamenti dai social network attraverso i quali l’evento è stato trasmesso su Youtube, X o Twitch, seguito da militanti e simpatizzanti della Frazione Trotskista per la Quarta Internazionale che si sono riuniti per vederlo in diversi paesi del mondo.

 

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L’evento è stato presentato da Daniela Cobet, leader di RP, a cui è seguito l’intervento di Ariane Anemoyannis, studentessa e portavoce del gruppo giovanile Le Poing Levé (Il pugno alzato) di Francia. Dallo Stato spagnolo hanno partecipato Choli e Natalia, militanti della Corriente Revolucionaria de Trabajadoras y Trabajadores (Corrente rivoluzionaria delle lavoratrici e dei lavoratori), perseguitati per aver manifestato contro l’ultradestra che voleva organizzare un evento all’università, per poi seguire con Julia Wallace dagli Stati Uniti, militante di Left Voice. Poi è stata la volta di Sasha Yaropolskaya dalla Francia, portavoce di Du Pain et des Roses, mentre per la Germania era presente Ines Heider, assistente sociale recentemente reintegrata e militante dell’Organizzazione Internazionalista Rivoluzionaria (RIO). A concludere l’evento sono intervenuti Elsa Marcel, avvocato e militante di RP, Myriam Bregman, avvocato argentino, deputato nazionale del Partito dei Lavoratori Socialisti (PTS) nella Sinistra Argentina e ex candidato alle elezioni presidenziali. Infine, ha parlato Anasse Kazib, ferroviere e portavoce di RP, perseguito dalla giustizia francese per aver espresso solidarietà alla causa palestinese.

Tutti i gruppi che hanno partecipato fanno parte della Frazione Trotskista – Quarta Internazionale, l’organizzazione internazionale a cui appartiene il PTS argentino insieme ad altre 13 organizzazioni sorelle in Francia, Stati Uniti, Spagna, Brasile, Germania, Italia, Cile, Messico, Bolivia, Costa Rica, Venezuela, Uruguay e Perù, e con cui promuoviamo la Rete Internazionale La Izquierda Diario.

 

 

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Un evento internazionalista “Contro il militarismo e l’ascesa dell’estrema destra”

La gioventù socialista rivoluzionaria francese cantava esultante, insieme a centinaia di lavoratrici, lavoratori e diversi ospiti seguiva con attenzione i discorsi, che avevano un unico tema centrale: “guerra alla guerra”, partendo dal militarismo e dal crescente bellicismo delle potenze imperialiste, una vera spada di Damocle sull’umanità. Non perché siamo già alle porte di una terza guerra mondiale, ma la minaccia è reale. Di fronte a questo, i rivoluzionari propongono di costruire una potente internazionale socialista che in molti paesi, alimentata da giovani e lavoratori, con i metodi della classe operaia, si opponga ai propri governi e Stati per fermare questa barbarie.

Non è un’utopia, al contrario  di chi confida nel male minore che propone di riformare il capitalismo o di rattopparlo. I politici tradizionali, i loro governi e gli Stati al servizio del grande capitale ci dimostrano ogni giorno che questa è una strada senza uscita per le grandi maggioranze lavoratrici e i popoli poveri del mondo.

In un momento in cui le classi dominanti si riarmano e promettono attacchi sempre più violenti contro i lavoratori e il popolo, mentre l’estrema destra guadagna forza a livello internazionale, Daniela Cobet, dirigente di RP, ha aperto l’evento ricordando la sfida di difendere l’internazionalismo in questo periodo.

Dopo aver espresso la nostra solidarietà a Mahmoud Khalil, arrestato per il suo sostegno al popolo palestinese negli Stati Uniti, e di fronte alle minacce di scioglimento contro l’organizzazione antifascista Jeune Garde, Ariane Anemoyanis, portavoce della corrente studentesca Le Poing Levé (“il pugno alzato”), ha dato il via agli interventi, ribadendo la necessità di costruire un movimento giovanile internazionalista:

I giovani non devono nulla a una patria che costringe un quarto degli studenti a vivere dei banchi alimentari e mantiene l’80% di noi al di sotto della soglia di povertà.

Spiegando come Le Poing Levé cerchi di ricollegarsi a una tradizione di gioventù antimilitarista, la militante ha ceduto la parola a Choli e Natalia, due studentə spagnolə sotto processo, denunciatə da un leader dell’estrema destra per essersi mobilitatə contro la sua visita alla loro università.

Dopo un fragoroso applauso, Julia Wallace, militante di Left Voice a Los Angeles, Stati Uniti, è tornata sulla situazione del suo paese e sui brutali attacchi di Trump contro gli stranieri, le università e gli attivisti. Raccontando i primi segnali di resistenza contro il governo, ha sottolineato il pericolo che queste aspirazioni vengano incanalate dal Partito Democratico e la sfida di costruire un’organizzazione indipendente, di classe e rivoluzionaria che possa, nella tradizione del movimento nero, articolare la lotta contro razzismo e capitalismo.

Ma anche Inés Heider, militanti di RIO e candidata alle recenti elezioni federali in Germania, ha denunciato l’elevatissimo bilancio militare e la repressione contro chi manifesta a favore del popolo palestinese. La guerra Russia-Ucraina è la prova tangibile che nulla di buono può venire da lì, con Putin che cerca di posizionarsi come potenza regionale e soprattutto la NATO che, agendo per procura, incoraggia questo bellicismo, mentre i paesi europei impongono austerità alle loro popolazioni.

Mentre le potenze imperialiste europee utilizzano la “minaccia russa” per giustificare la militarizzazione in corso, l’esiliata russa Sasha Yaropolskaya ha affrontato nel suo discorso il nazionalismo in Russia e ha spiegato la necessità di combattere questa tendenza. Ai bambini russi viene insegnato a odiare gli ucraini. Il nazionalismo e lo sciovinismo permettono di orchestrare massacri atroci e di mandare soldati al fronte a morire. La portavoce di Du Pain et des Roses ha poi insistito sull’importanza dell’internazionalismo rivoluzionario e sul fatto che la liberazione del popolo ucraino da Putin non possa venire dalle mani degli imperialisti occidentali.

Questa prospettiva è tanto più centrale in quanto «le centinaia di miliardi di euro spesi per la militarizzazione saranno finanziati da attacchi massicci contro i lavoratori», come ha sottolineato Inés Heider, recentemente candidata alle elezioni federali tedesche e militante di RIO. Prima di concludere che gli stessi che oggi giustificano il riarmo in nome dei “valori democratici dell’Europa” sono stati quelli che si sono allineati alle rivendicazioni xenofobe e autoritarie dell’estrema destra: “è per loro che l’AfD (l’estrema destra ‘“’Alternativa per la Germania’) è il partito in testa nei sondaggi”.

Dopo aver reso omaggio ai palestinesi sterminati nell’ultimo anno e mezzo, Elsa Marcel, avvocata e militante di Révolution Permanente, ha ricordato la responsabilità delle potenze imperialiste nel genocidio di Gaza, in particolare attraverso la repressione dei sostenitori della Palestina. Ha poi spiegato la strategia rivoluzionaria che difende per la Palestina, sottolineando:

La fine della colonizzazione arriverà attraverso una rivoluzione, guidata dal popolo palestinese in alleanza con i lavoratori e le classi popolari della regione, in Egitto, Libano o Giordania. Questa lotta sarà contro l’imperialismo e il suo dominio sulla regione, contro i governi complici di Israele, ma dovrà anche raggiungere i lavoratori e i giovani israeliani che accettano di rompere con il sionismo, come i giovani refusenik, per quanto minoritari siano oggi.

Seguendo la tradizione dei rivoluzionari palestinesi come Jabra Nicola nel rivendicare la prospettiva di una «Palestina libera, laica e socialista su tutto il territorio della Palestina storica», l’avvocatessa ha concluso il suo intervento tornando sulla sfida di lottare, in Francia e nei paesi occidentali, contro la criminalizzazione del sostegno alla Palestina, riattivando la lunga tradizione di difesa politica che proviene dal movimento operaio e dal movimento anticolonialista. Una tradizione che difenderà durante il processo contro Anasse Kazib e un altro militante di RP il prossimo 18 giugno, con i quali il partito ha dimostrato la sua solidarietà sventolando centinaia di cartelloni. Dopo l’intervento di Elsa, Georges Ibrahim Abdallah, comunista libanese incarcerato da oltre 40 anni, ha potuto rivolgersi all’assemblea attraverso una lettera, letta dal podio in un momento emozionante.

Ha poi preso la parola Myriam Bregman, portavoce del PTS argentino, già deputata nazionale e candidata presidenziale dell’estrema sinistra. Dopo aver esordito esprimendo la sua solidarietà ad Anasse Kazib, perseguitato per il suo sostegno alla causa palestinese, ricordando che «il movimento operaio aveva una tradizione di solidarietà che trascendeva i confini», la deputata argentina è tornata sulla lotta contro Milei e sull’offensiva che deve essere condotta contro l’estrema destra e il riarmo delle potenze imperialiste:

di fronte all’internazionale reazionaria e a coloro che preparano il bellicismo, abbiamo bisogno di un’internazionale della classe operaia e dei popoli oppressi.

A conclusione dell’evento, Anasse Kazib, ferroviere e portavoce di Révolution Permanente, ha parlato a lungo del significato dell’internazionalismo oggi, sottolineando il carattere internazionale della classe operaia e come il veleno del nazionalismo colpisca la sinistra e il movimento operaio. Riguardo al sostegno al protezionismo e al militarismo in Francia del Partito Socialista e dei Verdi, nonché alle posizioni del partito riformista La France Insoumise (LFI) di Jean Luc Melenchon, il portavoce del RP ha sottolineato:

Non possiamo difendere la pace e allo stesso tempo affermare che la priorità è difendere ‘la sicurezza delle nostre frontiere nei cinque continenti’, come talvolta dichiara Mélenchon. Perché questo, compagni, significa in ultima analisi allearsi con l’imperialismo francese e i resti del suo impero coloniale. (…) L’internazionalismo è proletario o non è. È solidarietà tra lavoratori, tra popoli oppressi, non un orientamento diplomatico.

Nessuno Stato capitalista sarà alleato della pace in un periodo in cui TUTTI sono pronti a difendere i propri interessi con le armi in pugno. Qualsiasi concessione al nazionalismo, all’idea che gli interessi dei francesi debbano essere difesi per primi, all’idea che i problemi della classe operaia possano essere risolti attaccando paesi stranieri, è un pericolo mortale”, ha spiegato Kazib, dimostrando come le grandi sfide che la classe operaia deve affrontare debbano essere combattute a livello internazionale.

Passando in rassegna i temi caldi del momento, come l’opposizione ai piani di riarmo, la fine dei diktat del FMI e la lotta contro le offensive anti-operaie in Francia, Spagna e Germania, il ferroviere ha aggiunto:

Se ai padroni non piace che gli studenti uniscano le loro forze con i lavoratori, o che i lavoratori si organizzino insieme nella stessa fabbrica o in scioperi nazionali, immaginate cosa pensano dell’idea che i lavoratori si coordinino a livello internazionale.

Per concludere il suo discorso, Kazib ha parlato con emozione di suo padre e di suo nonno, immigrato dal Marocco, prima di rivolgersi ai presenti con un vibrante appello a organizzarsi per «difendere la prospettiva di un mondo senza guerre, senza frontiere, senza sfruttamento» e «intervenire in ogni lotta con una bussola e una strategia: l’esperienza della nostra classe su scala internazionale”, invitando a militare in Révolution Permanente e nelle organizzazioni della Frazione Trotskista – Quarta Internazionale. Un messaggio che ha risuonato nella sala, provocando un fragoroso applauso e un immenso entusiasmo.

Questo incontro internazionalista, seguito online in 14 paesi, è una dimostrazione di ciò che la sinistra socialista rivoluzionaria può fare con grande determinazione internazionalista. Raggiungere migliaia di lavoratori e giovani con un chiaro messaggio di indipendenza di classe sia nella politica nazionale di ciascuno dei paesi in cui è presente la Frazione Trotskista sia sulla scena internazionale, dove non possiamo allinearci con i nemici dei nostri nemici (le altre potenze capitaliste). Dobbiamo invece lottare per organizzare la potente classe operaia internazionale e gli oppressi, ovvero la forza sociale in grado di fermare l’estrema destra, il militarismo e il genocidio.

 

Partecipa ai watch party per guardare l’evento

Stiamo organizzando eventi pubblici per (ri)vedere insieme il meeting internazionalista con sottotitoli in italiano, condividere un momento di convivialità e partecipare a discussioni politiche. Non stiamo organizzando questi watch party solo per assistere all’evento, ma per creare uno spazio in cui riflettere, discutere e trarre insegnamenti per le lotte di cui facciamo parte qui: nei campus universitari, sul lavoro e nelle strade.

Il video sarà trasmesso sui nostri social, in particolare sul nostro canale youtube, in première dalle 15:00 di domenica.

Il primo evento si terrà a Roma questa domenica dalle 15:00 allo spazio sociale Roberto Scialabba in via Calpurnio Fiamma 136 (metro A Lucio Sestio). Proietteremo il meeting con i sottotitoli e, al termine, apriremo uno spazio di riflessione collettiva e di conversazione sul significato di questo momento per la costruzione di una politica rivoluzionaria in Italia e nella “fortezza Europa” dell’UE.

Rimanete connessi per avere informazioni sulle altre proiezioni!

Giornale militante online fondato nell'aprile 2017.
Sito informativo della Frazione Internazionalista Rivoluzionaria (FIR).