10 settembre: una prova generale promettente per uno sciopero massiccio e radicale il 18 settembre!
Ieri, in Francia, centinaia di migliaia di manifestanti hanno messo in campo manifestazioni, blocchi e picchetti di sciopero in diverse piazze, strade e siti strategici. Una mobilitazione che si inserisce in una fase di grave crisi politica del governo francese, sotto i colpi di una finanziaria lacrime e sangue prevista per il prossimo autunno, a causa di crescenti pressioni all'austerità. Pressioni alle quali nell'ultimo quindicenno il conflitto sociale era riuscito a rispondere con relativa efficacia, ma che ora diventano sempre più forti in un contesto segnato dalle politiche di riarmo, in Francia come in tutta Europa. La mobilitazione è stata lanciata negli scorsi mesi dalla CGT proprio contro la legge di bilancio e il governo Bayrou – dimissionario qualche giorno fa – rappresentando, più in generale, un nuovo baricentro per il rilancio della lotta di classe contro Macron, a due anni dall'approvazione della contro-riforma delle pensioni. Nonostante il boicottaggio di altri grandi sindacati, come la cattolica CFDT, una certa tendenza all'auto-organizzazione, tramite assemblee generali con lavoratori e studenti, ha permesso di smentire le previsioni che scommettevano su un movimento ultra-minoritario. Questa dinamica che dimostra che la rabbia è diffusa, che i giovani vogliono unirsi alla lotta e che occorre un piano di battaglia per sconfiggere Macron e le politiche anti-lavoratori. Un nuovo banco di prova sarà la data di sciopero del 18 settembre a cui parteciperanno tutti i sindacati. Segue una prima traduzione dai nostri compagni di Révolution Permanente.