Riceviamo un report interno all’azienda di trasporto pubblico Anm, riguardante le prossime manovre contro i lavoratori adottate dalla giunta De Magistris, precedenti licenziamenti ed esuberi.
Stamattina (31 agosto) si sono incontrate le parti sociali e l’Azienda, rappresentata dall’Amministratore Maglione, il responsabile delle relazioni industriali Alimena ed il Direttore Narducci.
La riunione verteva sulla procedura di licenziamento collettivo (223) aperta da ANM.
L’Azienda ha aperto l’incontro informando che stamattina ha fatto ricorso contro la Delibera Regionale n. 468 del 18 luglio 2017 sulla disciplina del fondo tpl approvato con dgr del 12 aprile 2012 (modifica dell’articolo 5).
Per il resto, l’Azienda non ha saputo dare risposte immediate sui licenziamenti collettivi, sulla eventuale revisione del piano di risanamento, sul blocco dei superminimi, sul premio risultato e sulle questioni interne più in generale.
L’Azienda, inoltre, per bocca dell’Amministratore, ritiene che le problematiche in oggetto siano da discutere su tavoli istituzionali diversi (Comune e Regione), chiedendo “maggiore senso di responsabilità delle parti sociali, dei lavoratori e dei cittadini”.
Alle ore 12.30 circa, si presentava alla riunione il dottor Dentale, in rappresentanza del Comune di Napoli.
La sua presenza è servita ad informare le parti sociali di una riunione tecnica comunale prevista per la prossima settimana. In quella riunione si stabiliranno criteri ed aziende in cui verranno collocati i 69 lavoratori che risulterebbero in esubero.
Ricordiamo che le restanti 85 unità è previsto che vengano ricollocate internamente all’Azienda in attività produttive e le 40 unità rimanenti (per un totale di 194 lavoratori) riguarderebbero gli accompagnamenti alla pensione (NASPI).
Riteniamo, a questo punto, che oggi si sia trattata dell’ennesima perdita di tempo, non è stato consegnata l’esigenza di personale per una valutazione corretta degli organici in funzione del servizio!
L’USB ha sottolineato che è proprio grazie al senso di responsabilità di lavoratori e cittadini che l’Azienda è ancora in piedi!
La nostra impressione è che Maglione, e quindi la politica aziendale, non abbia gli strumenti finanziari disponibili per salvare l’Azienda, a partire dalla salvaguardia e la garanzia occupazionale dei 194 lavoratori, e che manchi un progetto di mobilità integrato su scala regionale e metropolitano.
Chi affermava di aver salvato l’Azienda ed i posti di lavoro, avallando il piano di risanamento, senza che questo avrebbe avuto una ricaduta sui livelli salariali ed il trasporto a Napoli, ha raccontato solo bugie. Mancano 5 milioni in cassa per anno, che si trasformeranno in nuovi sacrifici.
In ANM non esistono esuberi, possono essere tutti riqualificati in attività produttive.
Ci aspetta un autunno caldissimo, come immaginavamo, in cui battagliare a più livelli (aziendali, comunali, regionali ed anche nazionali).
Restiamo uniti!
Coordinamento Usb Anm