di Kenzo

A Viadana, nel mantovano, si è consumato un vero e proprio atto di provocazione e arroganza padronale nei confronti dei lavoratori. Protagonisti della vicenda i lavoratori delle cooperative CLO Servizi logistici e Viadana Facchini impiegati nella ditta Composad del gruppo Saviola.

E’ trascorso più di un anno quando, presso la sede della cooperativa Viadana Facchini, vennero siglati accordi individuali che chiudevano in maniera definitiva il contezioso tra la cooperativa e i soci-lavoratori per il pregresso rapporto lavorativo. Più del 90% dei 260 lavoratori impiegati presso il cantiere Composad diedero il proprio assenso circa l’accordo sottoscritto da organizzazioni sindacali, cooperativa e Composad rendendolo esecutivo. Garanzia occupazionale per tutti gli addetti per almeno 24 mesi anche in caso di cambio d’appalto, applicazione piena ed integrale del CCNL , avvio di un confronto di secondo livello su questioni organizzative ed economiche aziendali, furono conquiste raggiunte frutto di una lotta dura e coraggiosa per il ripristino della legalità contrattuale all’interno dello stabilimento, per i diritti e la dignità sul lavoro.

A dicembre 2016 la situazione divenne nuovamente incandescente, con un foltissimo numero di operai della cooperativa che si posizionò davanti all’azienda proclamando uno sciopero ad oltranza ed impedendo anche l’ingresso e l’uscita dei mezzi adibiti al ritiro del prodotto finito da consegnare alla clientela (tra cui Ikea). Puntualmente vennero impegnate forze dell’ordine, carabinieri, questura e polizia locale per sedare le manifestazioni. La fotocopia di quanto accadde a gennaio e a febbraio dello stesso anno.

Ciò che si lamentava a dicembre era il mancato rispetto e la mancata applicazione dell’accordo con ADL Cobas Emilia da parte delle cooperative e della committente aziendale Composad per quel che riguardava il mancato rispetto del pagamento degli istituti, compresa la tredicesima mensilità e orari di lavoro ordinari, esprimendo forte preoccupazione circa il futuro occupazionale degli addetti con un appalto in scadenza alla fine dell’anno e non ancora rinnovato. Un’agitazione durata ventiquattr’ore con presidio degli ingressi e l’accensione di falò per resistere al freddo pungente, che ha avuto come risultato l’impegno della Cooperativa al pagamento delle tredicesime e la richiesta, da parte delle rappresentanze sindacali, di un coinvolgimernto diretto della società proprietaria dell’azienda, previa considerazione che accordi sottoscritti nel marzo scorso non fossero stati rispettati.

Quello che ha fatto sobbalzare e destato preoccupazione tra i lavoratori in questi giorni, era la notizia che un’agenzia interinale stava conducendo colloqui per il reclutamento urgente di oltre duecento tra addetti alla linea e carrellisti, da impiegare in un’attività di imballaggio nella zona industriale di Viadana. Tutto faceva pensare a Composad. Un atto tanto vile quanto clamoroso che avrebbe calpestato senza alcun preavviso gli impegni di salvaguardia occupazionale assunti in prefettura nel marzo dello scorso anno, a fronte di rinunce economiche da parte dei lavoratori che valsero per le società coinvolte un risparmio di milioni di euro.

Immediata è stata la reazione dei lavoratori, degli iscritti ad ADL Cobas i quali, pronti a lanciare una mobilitazione, hanno bloccato il tentativo di reclutamento di nuova forza-lavoro. Oltre ad essere stati rimossi gli annunci, una nota ufficiale veniva a suggellare l’accaduto fornendo chiarimenti circa l’attuale sussistenza dell’appalto, almeno fino alla fine del prossimo maggio.

La reazione dei lavoratori ha costretto sindaco e prefettura a istituire un tavolo di trattative previsto nella giornata di domani presso la sala comunale di Viadana, finalizzato a disinnescare una serie di manovre che erano apparse da subito inopportune e irricevibili. Rimane, di fatto, l’episodio che ribadisce la volontà di licenziare con cui l’ A.T.I. ha condotto i tavoli sindacali negli ultimi mesi e conferma, ancora una volta, l’efficacia e l’importanza cruciale dell’arma dello sciopero e della lotta.
Al ricatto degllo scegliere un lavoro da schiavo in cambio di un salario e la disoccupazione, i lavoratori hanno risposto mettendo in primo piano la propria dignità.

La Voce delle Lotte ospita i contributi politici, le cronache, le corrispondenze di centinaia compagni e compagne dall'Italia e dall'estero, così come una selezione di materiali della Rete Internazionale di giornali online La Izquierda Diario, di cui facciamo parte.