In movimento per lo spazio pubblico: parkour e musica contro lo svuotamento degli spazi urbani
Lo spazio urbano, sempre più asservito alle logiche del capitale e meno sensibile al…
Lo spazio urbano, sempre più asservito alle logiche del capitale e meno sensibile al…
In una primavera di occupazioni che sta coinvolgendo gli istituti secondari bolognes…
Il movimento in corso in Serbia continua senza sosta dopo quasi tre mesi di mobilitazione. Gli studenti continuano a occupare la maggior parte delle università del paese e venerdì scorso settori più ampi della società hanno scioperato per esprimere il loro sostegno agli studenti e sfidare il regime. Una prima vittoria è stata ottenuta con le dimissioni del primo ministro Miloš Vučević.
Nelle ultime settimane, numerose assemblee sono state indette negli atenei italiani per discutere e capire come combattere la controriforma Bernini-Resta. In alcuni casi, come a Pisa, la partecipazione è stata massiccia. In altri, decisamente meno. Per evitare uno sterile corporativismo, il nascente movimento deve trovare una convergenza larga con la classe lavoratrice e il mondo studentesco. Questa può avvenire a partire da tre parole d’ordine: salario, riduzione dell’orario di lavoro, e diritto all’abitare e alla mobilità.
Il riemergere del movimento studentesco suscita echi del passato che aiutano ad articolare aspetti chiave della direzione del movimento contro il genocidio in Palestina. Qui consideriamo alcuni collegamenti tra la situazione odierna e il movimento contro la guerra in Vietnam che scosse gli USA.
Stamattina si è tenuta la riunione mensile della CRUI. Blindata come al solito, non ha minimamente recepito le istanze di una delegazione rappresentativa di migliaia di studenti universitari e lavoratori di scuola, università e ricerca che da mesi si mobilitano per rompere i legami col complesso industriale israeliano, e dunque gli atenei che vi collaborano, e col genocidio a Gaza.
La rivolta dell* student* per la Palestina si sta espandendo dagli Stati Uniti a tut…
Centinaia di studenti universitari sono sfilati in corteo all’interno della città universitaria della Sapienza, poi fino alla facoltà di psicologia, contro la repressione filosionista in università.
Venerdì 15 settembre un’assemblea di oltre 200 persone all’università La Sapienza di Roma, su proposta dei familiari e dell’avvocato di Khaled El Qaisi, ha lanciato una campagna per la liberazione immediata dello studente italo-palestinese arrestato da Israele.
L'inizio del nuovo anno scolastico francese, lunedì, è stato caratterizzato dal divieto di indossare l'abaya. Una misura islamofobica per la quale Macron ha fatto mobilitare la polizia. La risposta di lotta al liceo Utrillo è un esempio anche contro le politiche di repressione della gioventù che il governo Meloni avanza.
Il primo settembre la presidente Meloni è venuta in vista a Caivano, in provincia di Napoli, dove c'è stato blitz delle forze dell’ordine del 5 settembre, rivendicato da Meloni, contro la malavita organizzata. Caivano è saltata alla cronaca perché è stato luogo dello stupro di due minorenni da parte di un gruppo di coetanei: una violenza perpetrata più volte per mesi prima che le due ragazze riuscissero a denunciare.
Il comitato studentesco del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma ha promosso negli ultimi giorni una mobilitazione contro la proposta di mettere il CSC sotto diretto controllo del governo. Abbiamo intervistato due attiviste del collettivo.
I tirocini formativi impongono una situazione di super-sfruttamento e precarietà sia economica sia esistenziale in particolare alle giovani donne. Abbiamo bisogno di organizzarci nei luoghi di lavoro e di studio, e di convergere con le lotte della classe lavoratrice. Rivendichiamo una lotta comune anticapitalista alla manifestazione contro la violenza di genere il 26N!
Ieri dopo l’assemblea lanciata dal collettivo di scienze politiche alla Sapienza di Roma, si è scelta la strada dell’occupazione della facoltà per dare un segnale forte contro la repressione che l*stess* student* avevano subito durante un presidio pochi giorni prima da parte di una brutale carica delle forze dell’ordine all’interno della stessa università. Denunciamo anche un episodio di stupro che ha coinvolto una studentessa in infermieristica, sempre alla Sapienza, durante un tirocinio,, segnale della necessità di estendere la mobilitazione e di collegarla al tema dell'aziendalizzazione dell'istruzione universitaria, alle lotte dei lavoratori della ricerca, e non solo.
Gli studenti del liceo Manzoni hanno occupato lunedì la loro scuola: una prima risposta di lotta, di fronte alla vittoria elettorale della destra, di una gioventù che rifiuta di essere messa alle strette: "Vogliamo dirlo chiaramente, alla Meloni, a Confindustria, a chi ci reprime: non siamo più disposti a tirarci indietro, a far finta di niente e ad aspettare che siate voi a cambiare le cose".
Questo venerdì, 23 settembre, il movimento ecologista ritorna nelle strade per il “climate strike”, data ormai imprescindibile per l’autunno, con l’aggravarsi di una crisi tanto sociale quanto ecologica. All’alba delle elezioni, questa mobilitazione può servire per ribadire la necessità di rivendicazioni politiche radicali, in grado di offrire prospettive sul cambiamento sistemico di cui abbiamo bisogno per ribaltare la traiettoria distruttiva sulla quale ci ha messo il capitalismo.
L’ennesima vittima sul lavoro di quest’anno è un ragazzo di 18 anni di Venezia. È stato travolto da una lastra di metallo nel suo quarto giorno di PCTO. Sale a tre il numero di ragazzi morti nello svolgimento di questi percorsi per le competenze. Il tema della sicurezza sul lavoro richiede un’immediata convergenza del movimento studentesco con quello operaio.
Nelle ultime settimane, il movimento studentesco è tornato protagonista in Italia con manifestazioni di piazza e occupazioni di istituti. Per capire meglio cosa sta accadendo abbiamo incontrato Matteo e Paolo, due studenti universitari dell'ateneo di Firenze, già militanti negli Studenti di Sinistra, ora attivi nel gruppo di solidali che da oltre 7 mesi sostiene la battaglia dei lavoratori della GKN di Campi Bisenzio, alle porte del capoluogo toscano.
Gli studenti medi sono scesi in piazza in oltre 40 città in una mobilitazione che rilancia quelle scoppiate dopo la morte dello studente Lorenzo Parelli durante un tirocinio “formativo” non pagato.
La morte del giovane Lorenzo Parelli, di Udine, mentre svolgeva un'attività di "form…
Quello delle tre allieve della Normale di Pisa, durante la cerimonia della consegna dei diplomi, è un grido contro la realtà profondamente ineguale e ingiusta che affligge non solo il sistema universitario italiano, ma la società a cui questo si deve rapportare.
Il percorso di mobilitazione per la riapertura di Villa Tropeano a Napoli è una dell…
Proponiamo una riflessione politica sullo stato tragico dell’istruzione oggi nella c…
L’omicidio per pestaggio di Willy Monteiro Duarte, giovane di origine capoverdiane c…