Referendum 8-9 giugno: chi ha perso e perché?
Con una partecipazione appena superiore al 30 percento degli aventi diritto, i 4 ref…
Con una partecipazione appena superiore al 30 percento degli aventi diritto, i 4 ref…
L'8 e 9 giugno si voterà per i cinque referendum abrogativi su lavoro, precarietà e …
Il governo inserisce in un decreto legge, approvato il 4 aprile in Consiglio dei min…
Una polpetta avvelenata è il regalo che il governo Meloni ha riservato alle donne pe…
Quella che prende forma in vista del 15 marzo non è una piazza genericamente europeista che si batte contro le estreme destre e per il sostegno all’Ucraina, come ce ne sono state altre nel recente passato. È, al contrario, una piazza che in nome della riaffermazione dei presunti valori europei avvalla e sostiene una folle corsa al riarmo. Questo avviene con i partiti del centrosinistra schierati al gran completo e con la partecipazione di alcune delle principali organizzazioni del movimento operaio. Il momento è grave. Serve un’immediata reazione antimilitarista e antimperialista, mettendo al centro l'indipendenza e la forza della classe lavoratrice, senza nessun cedimento all'europeismo liberale.
L'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, rappresenta un momento cruciale per …
Pochi giorni fa sui giornali è uscita la notizia della presunta adesione delle segre…
Pubblichiamo la traduzione di un articolo scritto da Jimena Vergara per Left Voice, …
Siamo a pochi giorni da un fine settimana di sciopero per tutto il settore ferroviario, lanciato da USB, CUB, SGB e dall’ Assemblea PdM-PdB – il coordinamento autorganizzato del personale di bordo e di macchina a cui collaborano vari sindacati di base. Si tratta di una nuova data importante - dopo lo sciopero del 12 dicembre scorso - in cui i lavoratori di tutti i sotto-settori della mobilità su rotaia (infrastruttura, circolazione, macchinisti e capitreno) possono lottare insieme per un rinnovo del contratto con riduzione dell’orario di lavoro e forti aumenti salariali; per dire no all’accordo del 10 gennaio ai danni dei manutentori, ma anche ai tentativi da parte di Salvini e del governo di reprimere i ferrovieri con la legge anti-sciopero 146 e continuare a mantenere sotto-finanziato e subordinato al profitto il trasporto pubblico (questa la causa dei ritardi dei treni, non i fantomatici “sabotatori” agitati dal ministro). Per l’occasione, pubblichiamo un’intervista a Ezio Gallori, storico macchinista in prima fila nelle lotte dei ferrovieri tra il 1957 e il 1996, tra i fondatori del Coordinamento Macchinisti Uniti (CoMU), organismo autorganizzato che ha fatto da punta di lancia per gli scioperi nelle ferrovie fino agli anni 1990. Classe 1938, Gallori continua oggi ad essere attivo nelle lotte dei pensionati e nello storico giornale dei macchinisti autorganizzati Ancora in Marcia!. In questa intervista, a partire da domande sulle lotte del passato, emergono spunti ancora attuali per quelle del presente: l’importanza dell’organizzazione dal basso e democratica dei lavoratori, indipendente dalle direzioni burocratiche dei sindacati confederali, ma anche in grado di coinvolgere i lavoratori a prescindere dalla tessera sindacale; il ruolo che possono giocare i ferrovieri contro la guerra, ma anche in battaglie contro le nocività e per l’ecologia; la centralità della costruzione dei rapporti di forza e dell’unità dei lavoratori per vincere contro padroni, governo e repressione.
Milioni di lavoratori hanno aderito allo sciopero generale indetto dai sindacati mag…
Nelle ultime settimane, numerose assemblee sono state indette negli atenei italiani per discutere e capire come combattere la controriforma Bernini-Resta. In alcuni casi, come a Pisa, la partecipazione è stata massiccia. In altri, decisamente meno. Per evitare uno sterile corporativismo, il nascente movimento deve trovare una convergenza larga con la classe lavoratrice e il mondo studentesco. Questa può avvenire a partire da tre parole d’ordine: salario, riduzione dell’orario di lavoro, e diritto all’abitare e alla mobilità.
Martedì scorso Mario Draghi ha presentato un rapporto sulla competitività dell'Unione Europea. Una proposta di rilancio basata sulla richiesta di investimenti colossali, sul rafforzamento della ricerca scientifica e della produttività del lavoro e su un piano di riarmo militare basato sul debito.
L’ANPI di Grosseto ha deciso di annullare la manifestazione anti-fascista di domenic…
Nell'ultimo anno è nata a Firenze un'importante esperienza di organizzazione e coord…
Questo Week End si terrà il primo turno delle elezioni legislative francesi, in segu…
Nell’ambito della ricerca ingegneristica, la Sapienza di Roma ha firmato un accordo con l’Aeronautica Militare: l’ennesima collaborazione con l’industria militare e le forze armate che favorisce la spinta verso il riarmo e la militarizzazione italiana e internazionale.
Prima analisi dei risultati delle elezioni europee. La crescita dell'estrema destra e le politiche dell'estremo centro militarista.
Congiuntamente con il rinnovo del Parlamento Europeo, nelle giornate dell’8 e 9 giug…
Giorgia Meloni continua a dichiararsi favorevole al diritto all’aborto. Le azioni co…
Il Collettivo di Fabbrica dell’ex-Gkn chiama nuovamente alla mobilitazione sabato 18 maggio con una manifestazione nazionale a Firenze, in supporto della proposta di legge regionale per un consorzio industriale per recuperare il sito di Campi Bisenzio. Facciamo il punto di questa importantissima lotta dopo oltre mille giorni di mobilitazione permanente, entrata ormai in una fase cruciale che molto probabilmente ne determinerà l’esito.
Gli universitarə di Salerno_Palestina in occasione della giornata di sciopero genera…
Israele nella tarda serata di giovedì ha bombardato l’ospedale Battista a Gaza uccid…
Ieri, venerdì 13 ottobre, la manifestazione studentesca contro il raduno delle giovanili di destra europee si è aperta la strada, nonostante l’attacco della polizia, per convergere con la manifestazione pro-Palestina che ha visto migliaia di partecipanti schierati contro l’operazione di pulizia etnica contro la striscia di Gaza.
Il primo settembre la presidente Meloni è venuta in vista a Caivano, in provincia di Napoli, dove c'è stato blitz delle forze dell’ordine del 5 settembre, rivendicato da Meloni, contro la malavita organizzata. Caivano è saltata alla cronaca perché è stato luogo dello stupro di due minorenni da parte di un gruppo di coetanei: una violenza perpetrata più volte per mesi prima che le due ragazze riuscissero a denunciare.