Nella giornata di oggi si è svolto lo sciopero nazionale dei trasporti e della logistica, in particolare in quest’ultimo settore decine di capannoni di alcune delle aziende più importanti sono stati oggetto di blocchi e manifestazioni dei lavoratori organizzati in Si Cobas e ADL Cobas che chiedono di prendere parola sul rinnovo del proprio CCNL.
Le proteste sono iniziate, in verità, nella SDA di Roma, dove un picchetto determinato di lavoratori e solidali hanno scioperato di fronte ai due magazzini più grandi e strategicamente importanti del colosso legato alle Poste Italiane. Qui, oltre alla tematica del contratto nazionale, esiste un problema di finti esuberi legati allo spostamento dell’hub di smistamento da Roma a Passo Corese (proprio vicino al gigantesco magazzino di Amazon aperto pochi anni fa).
A intervenire dopo pochi minuti sono state le forze dell’ordine, polizia e carabinieri in tenutaantisommossa che hanno fronteggiato la determinazione operaia per ore di fronte ai capannoni della periferia est della capitale. Alla lotta si sono uniti anche altri lavoratori e giovani solidali che hanno disinnescato le ripetute provocazioni dei militari e hanno reso un successo quello che può essere considerato il primo di due giorni di agitazioni su tutte le aziende strategiche del settore.
Successivamente, già da questa mattina, FedEx, BRT, DHL, GLS sia i magazzini più grandi che le filiali, si sono fermate bloccando di fatto la distribuzione delle merci da Milano a Brescia, da Bologna a Piacenza, da Firenze a Napoli. In molte situazioni la forza pubblica è intervenuta per intimidire e reprimere, come sempre fa, ma oggi utilizzando anche il timore per la seconda ondata della pandemia di Covid-19 alla quale, per dirla con le parole degli operai di Roma “il covid è un pericolo quando scioperiamo di fronte ai cancelli, ma non quando stiamo ammassati a lavorare nei magazzini?”.
I sindacati conflittuali del trasporto merci chiedono di essere riconosciuti come sindacati rappresentativi nel settore e rivendicano la possibilità dei lavoratori di mettere mano al rinnovo del contratto nazionale con una serie di proposte come l’abbassamento dell’orario di lavoro a parità di paga, maggiori incentivi per il lavoro notturno, maggiori tutele in materia di sicurezza sul lavoro e il ripristino dell’articolo 18. Tutte richieste in forte discontinuità con la linea dei padroni e in particolare della Confindustria guidata da Bonomi.
Lo sciopero si lega alle mobilitazioni previste in diverse città per la giornata di domani, proposta e portata avanti dall’area di lavoratori, lavoratrici, soggetti politici e sindacali coagulati attorno alla proposta del Patto d’azione per un fronte unico di lotta e l’assemblea dei lavoratori combattivi.
CM