Pubblichiamo una sintesi della piattaforma elaborata dalla Corriente Comunista Revolucionaria assieme ad altri militanti per il congresso del Nuovo Partito Anticapitalista (NPA) di Francia, che avrà luogo il primo fine settimana di febbraio. 


Foto: Philippe Poutou durante la campagna per l’NPA.  / L. Cagnot

Nel mese di febbraio si realizzerà il IV Congresso del Nuovo Partito Anticapitalista (NPA), dove verranno  presentate differenti piattaforme che si distingueranno con le lettere dell’alfabeto (Piattaforma Z, Y, X, W, V, U. etc.)

La Piattaforma Z è il risultato del  raggruppamento di militanti di Corrente Comunista Rivoluzionaria (che hanno creato il sito web Révolution Permanente) ed altri militanti dell’NPA. Essa vuole riunire i militanti del partito attorno ad un progetto apertamente rivoluzionario e di lotta di classe, continuando e approfondendo gli elementi che si sono rafforzati con la campagna dell’operaio della Ford Philippe Poutou nelle ultime elezioni presidenziali.

I temi del congresso

Dopo l’esperienza del governo di Tsipras in Grecia, il prossimo congresso dell’NPA dovrebbe chiarire come relazionarsi con i nuovi fenomeni riformisti sorti negli ultimi anni e con i quali l’NPA ha avuto fino ad ora un atteggiamento ambiguo. Questa è una condizione indispensabile per orientarsi di fronte all’emergere di France Insoumise in Francia (piattaforma della sinistra riformista che sostenne la candidatura di Jean-Luc Melenchon nelle ultime presidenziali).  Dinanzi però all’emergere di Syriza e Podemos, passando per Front di Gauche, l’NPA si è diviso in due grandi progetti: quello di un partito indipendente, anticapitalista e rivoluzionario o quello di una ricomposizione con parte della sinistra riformista. Questa tensione nel 2012 portò una parte significativa della direzione a scindersi per riunirsi a Ensemble  !.

Sebbene la formula attuale per il secondo progetto sia “nuova rappresentazione per gli sfruttati e gli oppressi”, la sua cornice organizzativa segue l’idea e lo schema del “partito grande”, con cui l’NPA si allineò fin dalla sua fondazione. Sebbene tutte le esperienze di questo tipo abbiano condotto al fallimento o ad un forte adattamento alle istituzioni capitaliste in vari paesi, una parte della direzione nell’NPA si sforza per mantenere una certa ambiguità su quello che sta a cuore a qualsiasi progetto partitico, cioè sapere il progetto sociale che difende e i mezzi per raggiungerlo.

Questo è tanto più grave se si considera che, dopo la Conferenza Nazionale del 2016, il partito si è pronunciato a favore di un candidato indipendente per le elezioni presidenziali, Philippe Poutou. Le conseguenze della campagna hanno dimostrato in parte che attraverso una posizione radicale e con un forte carattere classista l’NPA può arrivare a far sentire la sua voce. La campagna ha anche dimostrato che era possibile superare le divisioni e stabilire un’effettiva azione comune tra le differenti correnti del partito. Pertanto, esiste la possibilità di trasformare il relativo esito di questa campagna in punti di appoggio per rianimare il partito attorno ad un profilo e ad un progetto operaio e rivoluzionario.

La maggioranza come fine in sé

Tuttavia, ci dirigiamo verso un congresso completamente differente, con la costituzione di una piattaforma (la piattaforma U) che raggruppa intorno ad un testo ambiguo i settori della direzione che si riconoscono nella maggioranza della IV Internazionale (Secretariado Unificado), nonostante tutti disaccordi e gli orientamenti che hanno attraversato e attraversano i suoi membri.

La giustificazione dalla costituzione di questo blocco è relativamente semplice: l’NPA è paralizzato su divisioni interne e solo una nuova maggioranza potrà rimettere in funzionamento il partito. La costruzione di questa maggioranza si converte così in un obiettivo in sé, disconnesso da tutto l’orientamento e il progetto politico, anche se questo significa nascondersi dietro frasi che alla fine sono  in contrasto con i reali disaccordi che esistono. Un esempio è l’idea di un “partito rivoluzionario di massa” propugnato da alcuni, di fronte alla proposta di un “nuovo spazio politico del 99% della popolazione” che altri reclamano.

I membri della Piattaforma U sono o sono stati in disaccordo su tutte le questioni politiche importanti sorte nell’NPA durante l’ultimo periodo: la posizione del partito nei confronti di Syriza e Podemos, la candidatura di Poutou, il fatto di presentarsi e non chiamare a votare per Lutte Ouvriere per le legislative…

Ovviamente, un blocco di questo tipo non permetterà il rilancio dell’NPA e non potrà nemmeno mantenersi una volta che nascerà un processo di raggruppamento per la sinistra o durante il prossimo periodo elettorale (europee del 2019). Soprattutto, non permetterà all’NPA di far fronte alle sfide che pone l’attuale situazione politica.

I compiti dell’NPA nella situazione attuale

Anche se l’elezione di Macron e la sconfitta della lotta contro i decreti della riforma sul lavoro aprono uno scenario abbastanza reazionario, la profonda tensione tra il presidente dei ricchi e il movimento operaio che sempre lo ha odiato non si è esaurita. Questo si pone come proclama in una serie di duri conflitti locali che si stanno producendo attualmente, in particolare contro l’introduzione di nuove convenzioni per le imprese (più favorevoli per gli imprenditori rispetto all’accordo di filiale, come previsto nel nuovo codice del lavoro riformato da Hollande e Macron).

Tra questi conflitti, lo sciopero vittorioso degli operai che puliscono le stazioni ferroviarie dell’Île-de-France contro il gigante sub contrattista Onet e l’impresa dei treni francesi SNCF è rappresentativo delle contraddizioni della situazione politica e delle possibilità di intervento dell’NPA.

Questa lotta riflette una nuova determinazione che sta maturando negli strati più precari della nostra classe e che dovrebbe interessarci. Ma questa lotta è anche il risultato di un intervento decisivo di compagni dell’NPA, che mostra in piccolo il partito che vogliamo: un partito rivoluzionario che prende ogni lotta come una “scuola” di combattimento e cerca di essere uno strumento per portare i lavoratori alla vittoria.

45 giorni di sciopero con un seguito maggioritario e sostenuto con picchetti 24 ore su 24, con alla base assemblee generali quotidiane in un settore di lavoratori immigrati ultra sfruttati, hanno permisero agli scioperanti non solo di frenare gli attacchi, ma anche di ottenere nuove conquiste. L’alta visibilità acquisita da questa lotta locale e la vasta rete di appoggio permisero di alzare il morale degli scioperanti con numerose azioni solidali, e di raccogliere una cassa  di resistenza di circa 100000 €. Anche questi elementi sono stati cruciali per l’esito del conflitto.

L’esito di questa lotta fu anche il risultato dei collegamenti costruiti tra le differenti lotte. Dalle femministe del movimento #MeToo agli scioperanti dello Holiday Inn, che scioperarono per due mesi, passando per i membri del Comité de Justicia por Adama (un giovane vittima di razzismo che fu assassinato dalla polizia e si trasformò in un caso di violenza istituzionale in Francia). Assa Traoré, la sorella di Adama, si presentò al picchetto in quanto figlia di uno dei lavoratori che aveva iniziato lo sciopero, ed espresse quanto sta a cuore a questo settore della classe operaia alla gioventù dei quartieri.

Al di là dei limiti del caso, molto piccolo, pensiamo comunque che questo sia un esempio di quello che dovrà essere l’NPA nel periodo che si apre: entrare in simbiosi con i processi di resistenza dentro la nostra classe per fare piccole esperienze che aiutino a ricostruire la fiducia e a provare l’utilità del nostro partito.

A medio termine, bisogna dare la priorità all’intervento nella classe operaia, ma non da un punto di vista economicista od operaista, ma, al contrario, da una concezione secondo la quale la centralità della classe operaia, in una prospettiva rivoluzionaria, può essere realizzata solo se è collegata a tutte le lotte degli sfruttati e degli oppressi.

In questo senso, le nostre priorità di costruzione e intervento sono inseparabili dal nostro progetto di rovesciare lo stato capitalista e dalla lotta per il potere operaio, che deriva dalla mobilitazione nella prospettiva di una società senza classi e senza stato, il comunismo. Ma è anche la miglior maniera di prepararci per cercare di giocare un ruolo fondamentale nei grandi scontri di classe che potrebbero sorgere, a differenza dei movimenti contro la Legge delle Pensioni (2010) e la Riforma Lavorativa (2016), in cui il partito giocò un ruolo molto limitato.

Raggrupparsi a sinistra

Un grande settore di attivisti dell’NPA condivide più apertamente la prospettiva di un partito rivoluzionario con un centro di gravità nell’intervento nella lotta di classe. Sfortunatamente, le sensibili differenze politiche della precedente Piattaforma A dell’ultima Conferencia Nacional (piattaforma che raggruppò la maggioranza della sinistra del partito) si presentano sotto sei piattaforme distinte e pertanto non offrono un’alternativa reale alla Piattaforma U.

Questo è uno scenario che lamentiamo. Come esponenti della Piattaforma Z, abbiamo cercato di evitarlo creando il raggruppamento più ampio possibile della sinistra del partito, soprattutto perché, qualunque differenza esistente sull’orientamento (su questioni programmatiche, sulla Catalogna, sul Fronte Sociale), non giustificano l’esistenza di sei piattaforme separate. Siamo convinti che non sia ancora troppo tardi e potranno prodursi convergenze all’interno del Congresso, soprattutto intorno ad una dichiarazione congiunta.

Riunire tutti i militanti del partito che si rifiutano di rilanciare il macchinario dell’amalgama delle maggioranze (che hanno mantenuto il partito su un punto morto per anni) e che vogliono che l’NPA progredisca, sulla base della propria esperienza, nella chiarezza del suo progetto e priorità, questo è l’obiettivo su cui si è creata la piattaforma Z.

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