Non è passato inosservato il look scelto da Matteo Salvini per guardare allo stadio Olimpico di Roma la finale di Coppa Italia tra Juventus e il Milan, squadra di calcio di cui è tifoso.
Il leader leghista indossava un giubotto della marca d’abbigliamento Pivert, di proprietà di Francesco Polacchi, già ex responsabile nazionale di Blocco Studentesco (area studentesca di Casapound Italia).

Francesco Polacchi è stato condannato nel 2008 a 1 anno e 4 mesi per aver aggredito con spranghe e cinture assieme ad altre 20 persone il corteo del Movimento dell’Onda in Piazza Navona. [1]

Durante gli scontri Polacchi parla in alcuni momenti concitati con la polizia spiegando “Questi sono i miei ragazzi! La conoscete la prassi”. Un poliziotto gli risponde con altrettanto tono confidenziale “Levati Francesco! Levati Francesco!”. Immagini che andarono in onda anche sulle reti nazionali e che mossero dubbi anche negli ambienti della politica istituzionale sui possibili legami tra le forze di polizia e Casapound Italia.


Non è un caso, infatti, che Salvini ricerchi da anni un legame sempre più stretto con i dirigenti della polizia italiana.
Nell’agosto 2016 il leader leghista indossava la maglietta della Polizia di Stato durante il Comizio di Ferragosto a Ponte di Legno. Un’azione di propaganda tesa a mostrare alle forze dell’ordine la vicinanza della Lega.

Il SAP, sindacato autonomo noto per le provocazioni contro la madre di Federico Aldrovandi e i parenti di Stefano Cucchi [2], espresse in quell’occasione soddisfazione. Tonelli, segretario nazionale e capolista della Lega, si disse “orgoglioso del fatto che un esponente del mondo politico abbia indossato una maglietta con i colori della Polizia di Stato. Questo, indubbiamente, dimostra da parte di Matteo Salvini una forte vicinanza al popolo delle divise”.

Dopo le liberticide leggi promosse dal Partito Democratico – non ultima la Minniti-Orlando che ha inasprito e trasformato ulteriormente in senso autoritario la gestione del territorio da parte delle forze di polizia e dei sindaci – il prossimo Ministro dell’Interno del (probabile) governo Lega-Movimento 5 Stelle sarà espressione dei rigurgiti reazionari, populisti e razzisti più beceri e non è difficile immaginare che i proletari immigrati riceveranno “particolari attenzioni” dal nuovo esecutivo.

Un articolo di Paolo Fantauzzi comparso su l’Espresso dimostrava come la sola Casapound avesse di media un arresto ogni tre mesi e una denuncia a settimana per aggressioni contro immigrati e oppositori politici. Nell’articolo si fa riferimento, inoltre, ai toni bonari utilizzati per descrivere il Partito di Gianluca Iannone da parte del Viminale e all’informativa della Polizia di prevenzione inviata al Tribunale di Roma per la causa della figlia di Ezra Pound, intentata per togliere il nome del padre dal partito fascista. In questa nota il Prefetto Mario Calce descrive così il gruppo che ha tra i suoi riferimenti Mussolini e Hitler “l’impegno a tutela delle fasce deboli […] uno stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nel rispetto delle gerarchie interne […] l’intenzione di sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del periodo mussoliniano, la realizzazione di azioni eclatanti, simboliche e di forte impatto mediatico senza dar luogo a illegalità e turbative dell’ordine pubblico”. [3]

Il quotidiano La Repubblica, ha pubblicato di recente una mappatura delle aggressioni neofasciste nel Paese. In riferimento a un progetto lanciato dal collettivo ECN Infoantifa, si contano centinaia e centinaia di aggressioni con oltre 5600 documenti a testimoniarli. La metà di queste aggressioni è ascrivibile a Casapound. [4]

Salvini molto probabilmente sarà il prossimo Ministro dell’Interno. A giudicare dalla sua vicinanza politica alla destra fascista e ai dirigenti dei sindacati di polizia, il leader del Carroccio sembra aver già annunciato il tipo di approccio che intende avere una volta a capo delle forze dell’ordine.

Nonostante i fatti dimostrino che Casapound e altri partiti lavorino costantemente alla riorganizzazione del disciolto partito fascista – e che in sè questo elemento sia un reato previsto dalla Costituzione -, le forze di polizia assumono un atteggiamento di tolleranza nei confronti di tali gruppi.
In più, il fatto che neanche una legge costituzionale impedisca ai fascisti di organizzarsi dimostra quanto sia debole e retrograda l’argomentazione oggi in voga a sinistra della “difesa e applicazione della Costituzione”. Il fascismo, infatti, non combatte la democrazia borghese ma la democrazia operaia. Viene utilizzato come arma che travalica i limiti imposti dalla stessa legge sull’uso della forza contro le classi sociali subalterne, oppositori politici e minoranze. In questo Salvini e Casapound sono campioni: il primo fomenta l’odio irrazionale contro gli immigrati e i soggetti privi di difese sociali, mentre i secondi scendono di casa la sera per picchiare senza fissa dimora, omosessuali, donne, studenti, immigrati e sgomberare picchetti (vd. aggressioni ai magazzini della logistica della TuoDì di Roma).

Per questi motivi è necessario che nei luoghi di lavoro, a partire dalle organizzazioni sindacali, si ponga il problema di come autodifendere lavoratori, donne, immigrati, studenti e oppositori politici dai soprusi delle forze dell’ordine e dalle scorribande dei gruppi neofascisti, che col prossimo governo – ancor più che con quelli precedenti – riceveranno un trattamento di favore e tolleranza per lo svolgimento del proprio ruolo.

Tutto ciò rende evidente e necessaria inoltre una battaglia per tutelare i diritti politici e civili degli immigrati sul suolo italiano attraverso un libero diritto alla cittadinanza senza formalità burocratiche.
Un obiettivo che solo il movimento operaio può conquistare e che non sarà regalata da nessun governo della borghesia.
Un piano d’azione e di programma che il movimento operaio, a partire dai suoi settori più combattivi, deve porre al centro del dibattito politico con la sua forza e la sua autorganizzazione.

Douglas Mortimer

NOTE
1. Piazza Navona, scontri destra-sinistra, 18 condanne 
2. Chi è Gianni Tonelli, il capolista della Lega che insulta i parenti di Cucchi e Aldrovandi
3. Casapound, altro che bravi ragazzi: ecco i numeri della violenza dei nuovi fascisti 
4. Aggressioni neofasciste, arriva la mappa interattiva per monitorarle sul territorio

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.