Stamattina gli studenti del liceo Bertrand Russell di Milano (zona Niguarda) sono scesi in sciopero, disertando le lezioni e facendo assemblea, per protestare contro le carenze del proprio istituto, come l’amianto presente a pochi metri dalla scuola e che solo questa estate verrà (forse) smaltito dopo anni e anni di richieste; o come l’unico ascensore della scuola che giace permanentemente guasto, ledendo il diritto degli studenti con difficoltà motorie di potersi muovere per la scuola in tutta sicurezza, e per il quale la dirigenza, imbrigliata nella sua burocrazia, ha fatto poco o nulla, lasciando l’onore di occuparsene ad un rappresentante d’istituto degli studenti. Questi due sono solo gli esempi più eclatanti oltre le solite carenze dell’edilizia scolastica italiana come muri pericolanti e sottosoffitti pericolanti, bagni non funzionanti, eccetera.

Gli studenti del Russell hanno pure espresso il loro disappunto verso il fatto che sono sempre solo ed esclusivamente le scuole del centro a ricevere attenzione mediatica e non rispetto a questi problemi, mentre scuole di periferia come la propria vengono sempre lasciate indietro, vittime più delle altre scuole dei perenni tagli all’edilizia scolastica messi in atto dai governi sia di destra che di “sinistra”. Gli scioperanti hanno poi anche espresso il loro fastidio verso una presidenza che sembra far di tutto per sopprimere qualsiasi attività autonoma degli studenti.

La partecipazione allo sciopero è stata buona, attirando pure l’attenzione della stampa: senza dubbio un esempio per gli studenti di tutta Italia ad adottare forme di protesta simili, lanciando una nuova campagna di lotta contro la situazione in cui versano gli edifici scolastici e per una scuola veramente accessibile a tutti.

 

Emanuele Macchi

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