Quante volte abbiamo sentito dire dalla stampa borghese e reazionaria, ma anche da una gran parte della popolazione, che bisogna fermare i flussi migratori perché non possiamo accogliere tutti i migranti; che sono un costo per gli italiani; che li ospitiamo negli alberghi a cinque stelle a mangiare e bere e non far nulla; che spacciano; che rubano; che ci sono tanti italiani disoccupati ed invece pensiamo ai migranti.

La vulgata nazionalpopolare, però, non tiene conto di alcuni dati ISTAT, che dimostrano il contrario di quanto affermano i vari Salvini e razzisti nostrani. Questi dati evidenziano come senza i migranti l’economia italiana non solo perderebbe l’1% di PIL, ma verrebbero a crollare le economie sia di interi comparti come quello della logistica, dell’agricoltura e di una gran parte del manifatturiero, sia di intere zone del paese che sul lavoro dei migranti si reggono.

I dati ISTAT riguardanti i cittadini non comunitari al 10 ottobre 2017  ci dicono che in Italia sono presenti circa 3.714.137 di cittadini extracomunitari che per il solo rinnovo del permesso di soggiorno regalano allo Stato più di 300 milioni di euro all’anno, come tassa da pagare per la loro permanenza sul territorio italiano, nonostante dal loro lavoro vengono prelevate, come normalmente succede per ogni cittadino, tutte le tasse per il funzionamento del welfare, della macchina burocratica e degli organi di repressione dello Stato.

Sulla pelle dei migranti, anche di quelli che arrivano in Italia per la prima volta e che sono per forza di cose senza reddito, gravano delle tasse per il permesso di soggiorno incamerate in parte dalle Poste italiane Spa, per un importo di circa 30 euro a persona, mentre 16 euro sono per marche da bollo e dai 40 ai 100 euro (in relazione alla durata del permesso di soggiorno ed al tipo di lavoro se dirigente o lavoratore specializzato) devono essere versate sul conto corrente del Dipartimento del Tesoro, più altre spese per foto formato tessera e fotocopie varie.

Un migrante extracomunitario per evitare di essere cacciato e di entrare in una condizione di illegalità ha la necessità di trovare, nel più breve tempo possibile, un lavoro per regolarizzare la sua posizione. La ricerca di un lavoro per chi si trova a dover fare i conti con una classe padronale razzista e criminale porta a doversi accontentare di paghe giornaliere da fame, vessazioni, umiliazioni e lavori pericolosi per la salute.

Nel lavoro dei campi dove è molto presente una manodopera extracomunitaria i migranti vivono spesso in baracche senza servizi igienici ed acqua potabile e le lavoratrici femmine non di rado sono oggetto di violenze sessuali.

Chi arriva in Italia per la prima volta e, come normalmente succede, non ha in tasca nemmeno un euro per poter comprare un pezzo di pane, è costretto a trovare in tempi molto brevi – circa 7/8 giorni – una cifra di quasi 100 euro per poter richiedere il permesso di soggiorno.

In tali condizioni, se non si hanno aiuti economici da parte di amici e parenti, per trovare quei pochi euro si è costretti ad accettare qualsiasi tipo di attività venga proposta e con essa tutte le umiliazioni connesse pur di aver la possibilità di pagarsi il permesso di restare in Italia.

Attraverso le gabelle imposte dallo Stato, che gravano su una popolazione povera costretta a migrare, la Borghesia alimenta le ingiustizie, le violenze ed i comportamenti illegali, per poi accusare i migranti di essere i responsabili di disordini e di violazioni delle norme, fomentando successivamente attraverso la propaganda sentimenti di odio e razzismo, indicando nell’altro povero il nemico da combattere ed il responsabile delle sue sciagure.

La propaganda razzista dei media ed in particolare del Giornale di Sallusti il quale afferma che i migranti commettono più reati degli italiani e per questo motivo dovrebbero essere cacciati dal paese, non ravvisa e non vuole esaminare le condizioni di vita di chi purtroppo commette reati per motivi legati alla povertà. Perché, a ben vedere, soffermandoci sulle condizioni socio-economiche degli individui, ci accorgiamo che la miseria e la condizione di emarginazione a questa legata, portano inevitabilmente ad infrangere le norme che tutelano la proprietà privata e le leggi tanto care ai borghesi.

Le persone, normalmente non sono spinte a commettere reati per la loro provenienza geografica, nè tantomeno per il loro colore della pelle. Se la povertà diventa uno dei motivi per cui molti esseri umani infrangono le leggi, nessuno evidentemente si sogna di cacciare dall’Italia i poveri perché questi, secondo alcune statistiche, commetterebbero più reati dei ricchi.

I dati che riporta Il Giornale di Sallusti, proprio perché non tengono conto di un dato imprescindibile e cioè quello delle condizioni materiali di esistenza, diventano un puro e semplice esercizio matematico usato ai fini di fomentare il razzismo e la guerra tra i poveri.Tra l’altro sarà bene ricordare ai tanti Salvini ed ai Sallusti nostrani che nell’elenco dei più pericolosi criminali ricercati in Italia non c’è nessun cittadino di origine straniera. La tanto temuta invasione non ha scalfito i vertici della criminalità. I dati sull’illegalità si possono leggere in tanti modi, ma quello che preferiscono i razzisti, sono quelli legati al colore della pelle ed alla provenienza geografica.

E dobbiamo qui ricordare, a chi auspica una espulsione di massa dei migranti, che se i conti dello Stato sono in ordine e se è possibile a tutt’oggi pagare le pensioni ai tantissimi pensionati italiani è grazie ai contributi versati dai migranti; che ogni anno immettono nella casse dello Stato circa 8 miliardi e ricevono in cambio come pensioni ed altre prestazioni sociali soltanto 3 miliardi. I restanti 5 miliardi servono a pagare le pensioni di tanti italiani, compresi quei razzisti che auspicano la purezza dell’italica specie.

I migranti, nella stragrande maggioranza dei casi, non maturando gli anni necessari per accedere alla pensione e non potendosi portare nei loro paesi di provenienza i contributi versati durante il periodo lavorativo in Italia, si ritrovano, a fine vita lavorativa, a doversi accontentare di vivere in condizione di miseria, avendo regalato i propri contributi lavorativi allo Stato italiano.

Se per assurdo tutti i migranti dovessero andare via dall’Italia, ed in considerazione del fatto che sono i migranti che fanno più figli rispetto agli italiani, ci ritroveremmo con centinaia di asili nido e scuole elementari chiuse per mancanza di bambini, con il personale docente e quello dei cosiddetti “bidelli” in esubero e, tra l’altro, con una popolazione fatta in gran parte di vecchi con tutte le problematiche che questo comporta.

Inoltre, va chiarito a chi crede che i migranti ci rubano il lavoro che la condizione lavorativa di gran parte dei migranti è peggiore di quella degli schiavi delle piantagioni di cotone americane di qualche secolo fa.

Se i razzisti rivogliono quello che, a loro dire, gli è stato rubato, andassero pure a morire di sfruttamento nei campi per la raccolta di pomodori dove la pietà e la dignità umana è morta da un pezzo, dove la vita di un lavoratore vale meno di 10 euro, dove se muori per infarto i tuoi resti sono fatti sparire in una discarica, dove se vuoi lavorare devi portare le tua donna o tua sorella dal padrone affinché questi si sollazzi un po’ sessualmente. Se qualche buon italiano vuole uno di questi lavori, può benissimo presentarsi dal caporale di turno c’è sempre un posto nell’inferno dei vivi.

Se milioni di persone scappano dai paesi dove sono nati per cercare un rifugio in altri paesi, non è certo per fare uno sgarbo ai “patrioti” italiani, ma perché i borghesi e gli imperialisti e, tra questi anche quelli di stirpe italica, hanno distrutto le loro città, le loro case e reso invivibile quei territori.

Qualcuno ha forse dimenticato che il materiale per far funzionare i cellulari, ormai indispensabili per il nostro vivere quotidiano, proviene dalle miniere del centro Africa e che il petrolio per il funzionamento delle fabbriche e delle macchine proviene dalle stesse terre da dove arrivano i migranti, ma mentre le loro materie prime ci fanno molto comodo le lor vite ci danno molto fastidio.

Rispondendo ad uno slogan molto caro alle destre e, tanto in voga in questi anni di razzismo, che asserisce “prima gli italiani”, affermiamo che gli italiani secondo una classifica mondiale sono primi nella ricerca nel mondo di rapporti sessuali con bambini.

Ad un borghese italiano che quando gira il mondo lo fa per violentare dei bambini preferiamo chi scappa da guerre e fame, accogliendoli con quella solidarietà che sempre deve contraddistinguere chi non ha ancora perduto l’umana pietà.

Salvatore Cappuccio