Un video di 45 minuti pubblicato dal media statunitense Guizmodo mostra l’esistenza di corsi di formazione antisindacale in Amazon. L’obiettivo di queste formazioni è esplicito: prevenire la sindacalizzazione all’interno dell’impresa in vista di una intensificazione dello sfruttamento dei lavoratori, senza che sia possibile opporre resistenza.

Già conosciuta per le difficili condizioni di lavoro che impone ai suoi dipendenti, Amazon agisce preventivamente impedendo loro qualsiasi possibilità di rivendicazione e di lotta. Amazon ha tutto l’interesse a soffocare sul nascere ogni forma di organizzazione sindacale in modo rendere perenne l’incameramento dei profitti ottenuti sulle spalle dei lavoratori, tanto più redditizi se restano sprofondati nella precarietà.

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Per questo motivo Amazon ha organizzato corsi di formazione rivolti ai manager della filiale Whole Foods Market, per addestrarli a intraprendere politiche di lotta contro l’emergere di forma di organizzazione sindacale. Anzitutto i manager devono essere capaci di intercettare qualsiasi “segnale di allarme” che possa mostrare l’esistenza di una forma di resistenza operaia. Questi segnali possono essere rappresentati da semplici parole usate dai lavoratori nei loro discorsi come “delegato sindacale” o “giusto salario” o da comportamenti come indossare magliette col logo del sindacato o parlare di diritti dei lavoratori.

In questi corsi di formazione si ricorda ai manager che è loro diritto prendere posizione nei confronti dei sindacati (ciò vuol dire che sono spronati e incoraggiati a farlo esplicitamente). Vale a dire che di fronte a eventuali “segnali di allarme” i manager hanno l’obbligo di richiamare i lavoratori interessati. Amazon ed i suoi manager non possono impedire la formazione di un sindacato in seno all’azienda, ma è di tutta evidenza che devono opporsi con tutto il proprio peso.

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Come giustifica Amazon questa campagna anti-sindacati? Secondo le parole del video: “Il nostro modello di business si basa sulla rapidità, l’innovazione e l’estrema attenzione per il cliente, tutte cose che generalmente non sono all’attenzione del sindacato. Quando perdiamo di vista questi obiettivi essenziali, finiamo per compromettere la sicurezza dell’impiego di ciascuno: le vostre, le mie e quelle di tutti i lavoratori”.

Si tratta di un modello di business incompatibile con il sindacato, che al contrario spinge i lavoratori ad organizzarsi per ottenere migliori condizioni di lavoro. Se la formazione di un sindacato potrebbe assicurare la creazione di rapporti di forza leggermente più vantaggiosi per i lavoratori e per le loro rivendicazioni, allora il modello di business di Amazon sarebbe compromesso perché poggia sullo spingere a ribasso le condizioni di lavoro.

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I posti di lavoro di ciascuno sarebbero compromessi dalla creazione di un sindacato. Si tratta di una minaccia indiretta indirizzata ai lavoratori secondo la quale potrebbero perdere il proprio posto di lavoro se emergesse la necessità della creazione di un gruppo organizzato come forma di resistenza e di lotta contro le drammatiche condizioni di lavoro imposte dalla direzione dell’azienda.

Capiamo bene la logica sottesa dietro queste formazioni “anti-sindacato”: guadagnare vantaggio rispetto alla lotta e soffocare ogni movimento sindacale. Un tentativo evidente di prevenire ogni forma di lotta quando da tutti gli angoli del mondo i settori ultraprecarizzati della classe operaia alzano la testa di fronte a condizioni di lavoro via via più difficili da sopportare.

Ju Angio

Traduzione di Ylenia Gironella da Révolution Permanente

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