di Douglas Mortimer

150 operai hanno picchettato il magazzino della DHL di Settala per protestare contro il licenziamento di un proprio compagno di lavoro, il trasferimento di altri 8 lavoratori a Firenze e l’applicazione della piattaforma nazionale proposta dal sindacato Si Cobas.

Il magazzino DHL è gestito dal consorzio UCSA, una società che si ramifica da Milano fino a Roma e che viola sistematicamente i diritti sindacali. In 10 anni questo consorzio ha avvicendato diverse cooperative a scadenza annuale e biennale, senza mai riconoscere diritti di anzianità ai lavoratori e senza garanzie contrattuali nel passaggio di questi da un’azienda all’altra.
In tutti gli stabilimenti sotto sua gestione i salari sono bassi, quasi sempre si verificano decurtazioni illecite delle buste paga, non viene rispettato il CCNL di categoria, non vengono pagati gli straordinari, le malattie e ferie e tredicesime vengono inglobate nella paga oraria giornaliera.
E’ in questo quadro che i lavoratori sindacalizzati col Si Cobas da diversi anni stanno effettuando scioperi e picchetti riuscendo a conquistare importanti vittorie in vari magazzini. Sempre più sono i lavoratori del comparto della logistica che decidono di aderire a questo sindacato. Per questo motivo il consorzio UCSA ha avviato una vera e propria campagna di lotta dall’alto contro le avanguardie operaie del settore utilizzando anche l’arma della rappresaglia antisindacale.

Nonostante il tentativo di sgombero della polizia i lavoratori sono riusciti a bloccare i cancelli e hanno annunciato che la lotta proseguirà fino al ritiro dei trasferimenti e al reintegro del compagno licenziato per motivi politici.

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