Comunicato del Movimento di lotta – Disoccupati 7 novembre sulla lotta in campania per il lavoro.


Ecco la verità sulla nostra vertenza: a loro la vergogna e gli show televisivi, a noi i fatti e il merito delle questioni e dei problemi sociali.

Dopo la tanta mediaticità avuta in questi giorni, dove a dire il vero sono state oscurate le ragioni del nostro percorso, abbiamo valutato necessario ed utile ricostruire, pubblicando anche parte degli ultimi verbali ed incontri fatti, la nostra vertenza e vicenda in maniera tale da far luce sulle responsabilità politiche e sugli impegni che le parti istituzionali hanno presto e non lasciare che l’attenzione si sposti sullo scontro interistituzionale e non sul merito delle nostre rivendicazioni e della nostra lotta.

Riportiamo quindi anche i passaggi degli ultimi verbali, o meglio quelli più significativi.

1) DATA 21 NOVEMBRE 2016 – VERBALE UFFICIALE SU CARTA INTESTATA DELLA GIUNTA DELLA REGIONE CAMPANIA
FIRMATO E SOTTOSCRITTO DAGLI ASSESSORI PANINI, PALMERI, ANGIOLI.

…” l’Assessore Panini ribadisce la disponibilità ad una programmazione mirata con la costruzione di percorsi tematici lavoratici finalizzati alla peculiare platea in questione, l’Assessore Angioli comunica che attuerà uno screening sui i vari obiettivi tematici della programmazione europea e propone l’apertura di un tavolo tecnico con il Comune al fine di verificare quali interventi possano essere finalizzati di concerto, sul territorio del Comune, anche per delimitare nettamente l’ambito di intervento, l’Assessore Palmeri assicura tutta la collaborazione degli uffici dell’Assessorato al lavoro, rispetto ai programmi che si andranno a sviluppare al fine di concretizzare una sinergia operativa con il Comune e con il lavoro annunciato dall’Assessore Angioli”…

Il documento conclude che “le parti si aggiornano all’esito degli incontri tecnici”

2) DATA 15 MARZO 2017 – VERBALE UFFICIALE SU CARTA INTESTATA DELLA GIUNTA REGIONALE
FIRMATO E SOTTOSCRITTO DAGLI ASSESSORI PANINI, PALMERI, ANGIOLI.

Il documento inizia con “l’Assessore Palmeri apre l’incontro e riporta al tavolo i saluti e la vicinanza del Presidente De Luca che ha chiesto di organizzare questo incontro”…(ma non aveva detto non c’era nessun tavolo?)

Il verbale prosegue con “l’Assessore Angioli propone un percorso più idoneo iniziando con uno o due progetti pilota sui temi che riterrà necessari il Comune”…

Il documento conclude …”le parti si riaggiornano a valle della presentazione dei progetti pilota”

3) Tra il mese di Marzo ed Aprile, successivamente alle numerose sollecitazioni e proposte da parte del movimento che già nei mesi precedenti aveva chiesto una elaborazione progettuale da parte dell’amministrazione comunale, quest’ultima inoltra agli uffici degli assessorati alla Regione un ulteriore documento intitolato “Progetto Lavoro Napoli: 5 azioni”, una proposta di ipotesi di progetti, chiedendo una lettera di intenti fra assessorati, regionale e comunale, per definire gli ambiti di intervento condiviso (Napoli città pilota) ed un coerente ipotizzabile accesso ad un quantitativo di risorse alle quali aspirare (un plafond orientativo).

All’interno di questo documento si definiscono gli obiettivi, in particolare l’individuazione di un pacchetto di politiche attive per l’occupazione di soggetti disoccupati, conformemente a quanto previsto dall’Obiettivo Tematico 8, priorità di investimento 8ii) dell’Accordo di partenariato, per promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori. A tal scopo vengono ndividuati alcuni settori ritenuti strategici per l’attivazione di diverse forme di accompagnamento all’inserimento lavorativo, ovvero servizi per l’ambiente e rigenerazione urbana, servizi sociali, turismo e beni culturali, artigianato, lotta allo spreco e alle povertà, la valorizzazione dei siti di interesse strategico per lo sviluppo del turismo di tipo culturale, la rigenerazione di aree destinabili ad attività sportive e, più in generale, per il tempo libero abbandonate sul territorio della città di Napoli, la trasformazione di terreni presenti nell’area del Comune di Napoli per la realizzazione di orti urbani, la riconversione/adattamento di strutture pubbliche e la realizzazione nelle aree comunali ritenute strategiche per affermare legalità di nuovi parcheggi tracciando delle linee guida per l’individuazione degli strumenti e dei percorsi da prevedere.

Dalla lettura di alcuni Programmi operativi attivi sul territorio regionale, l’amministrazione, in questa documentazione, sostiene che tali proposte possono essere discusse in un incontro perché sembrano essere coerenti con i seguenti risultati attesi e azioni dei programmi (si cita il PO FSE 2014/2020; RA 8.5- Favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiore difficoltà di inserimento lavorativo, nonché il sostegno delle persone a rischio di disoccupazione di lunga durata) e sostiene la necessità di avere informazioni circa un range di risorse disponibili.

4) Il 12 Maggio il Comune di Napoli riceve una nota da parte dell’assessorato della Palmeri, relativa ai materiali inoltrati dal Comune dopo l’incontro avuto con l’Assessore Angioli il Mercoledì 2 aprile nella sede di Santa Lucia, dopo il presidio di tre giorni del movimento sotto Palazzo San Giacomo. In questa nota la Regione sostiene che “…quella dell’amministrazione costituisce una proposta che si ollontana dal contenuto più volte dibattuto durante gli incontri con i rappresentanti del movimento “7 novembre” e da loro stessi proposti”. In quest’ultimo passaggio il Presidente De Luca dovrebbe quanto meno prendere atto che i suoi assessori hanno riconosciuto al Movimento 7 Novembre un ruolo ben diverso da quelli “che fanno l’ammuina”.

Nella nota l’Assessorato al Lavoro del Comune di Napoli, oltre a specificare alcune cose relative all’approvazione del proprio PON METRO, sostiene l’esigenza imprescindibile per proseguire nella progettazione di tali interventi, dando corpo ad un lavoro faticoso fin qui condotto, la condivisione o meno della Regione di tutte le cinque linee di intervento o se ne considera praticabili solo alcune ovvero ne propone altre, ed insieme a questo reputa necessario che venga indicato un importo per i futuri bandi ad evidenza pubblica su cui dimensionare la progettazione e renderla sostenibile. In quest’ultima interlocuzione tra le due istituzioni viene ribadita la disponibilità ad integrare risorse e professionalità (il famoso “cofinanziamento”) presenti nelle rispettive amministrazioni per mettere a fattore una progettazione più puntuale e rispondente alle linee programmatiche delle fonti di finanziamento intercettate.

5) Dopo una ricostruzione più puntuale della vertenza, che ovviamente è impossibile sintetizzare in poche righe, siamo arrivati ad oggi. E sarebbe il caso forse di ricordare che di mezzo ci sono stati anni di iniziative, qualche denuncia, qualche fermo e provocazione, qualche nottata passata sotto il Comune in presidio permanente, qualche notte passata in cella perché si è lottato per una vita dignitosa come nel caso dei nostri tre compagni disoccupati arrestati proprio a Palazzo San Giacomo (alla faccia dei mandanti) o ancora i tafferugli quando sotto Santa Lucia manco ci facevano accostare o anche qualche pallottola di lacrimogeni sparata ad altezza uomo con idranti annessi come nel caso della Mostra d’Oltremare per strappare un incontro con gli assessorati regionali o ancora qualche viaggio del tutto autofinanziato con i pullman fino a Roma per parlare con il Ministero del Lavoro, coinvolgendo persino il Presidente della Camera per chiedere che si accelerasse sulla convocazione del tavolo e l’interlocuzione tra i due enti. L’elenco sarebbe lungo davvero.

E ci teniamo a precisare che questa partita che riguarda la possibilità di utilizzare una parte delle risorse economiche dei fondi europei programmate per lavori di publica utilità e nuovi inserimenti lavorativi è solo una dei punti che riguardano la nostra piattaforma e le rivendicazioni che portiamo avanti. Come “Movimento di Lotta – Disoccupati 7 Novembre” siamo nati da 3 anni ed abbiamo sportelli a Bagnoli, Soccavo, Scampia, Centro Storico, comprendendo tutti disoccupati giovani, meno giovani, di lunga durata, inoccupati, licenziati. Dall’inizio la nostra piattaforma e le nostre richieste possono essere sintetizzate nei seguenti punti.

a) utilizzo dei fondi europei per lavori di pubblica utilità e bisogni sociali iniziando con progetti pilota dall’eccedenze alimentari e farmaceutiche, rigenerazione urbana, mobilità turistica, fino alla riapertura di spazi pubblici abbandonati.

b) programmi metropolitani del lavoro a partire dall’ampliamento delle piante organiche dei servizi pubblici

c) nuovi percorsi di aggiornamento e formazione al lavoro

d) soluzioni immediate in attesa di un lavoro stabile ed utile iniziando con l’approvazione di un reddito minimo garantito a disoccupati e precari per combattere la condizione di sfruttamento, precarietà e mancanza del minimo per campare.

e) clausole sociali nei capitolati d’appalto per i previsti lavori di bonifica, rigenerazione e riqualificazione urbana e ambientale della città e delle periferie

Per questo, al di là delle considerazioni politiche, in queste settimane proseguiremo la mobilitazione e le iniziative affinché da un lato la Regione Campania non continui a girare attorno al problema senza individuare chiaramente le esistenti risorse disponibili, dall’altro affinché il Comune definisca chiaramente, senza l’alibi della Regione, anche sulla base di un ipotetico plafond e delle risorse che ritiene necessarie per la realizzazione dell’idea progettuale indicandone la parte cofinanziata, la proposta progettuale di sperimentazione in base ai contenuti più volte dibattuti negli incontri di questi anni.

Poi c’è un altro livello del ragionamento più generale, complesso ma urgente da affrontare. E’ evidente che non possiamo pensare di isolarci o chiuderci nella nostra vertenza, piccola o grande che sia. Non serviva ieri, non servirà a maggior ragione oggi. L’ultima uscita di De Luca non va sottovalutata, né semplicemente ricondotta alla sua natura istrionica, alla guapperia del personaggio. De Luca ci sta dicendo che il re (il capitale) è nudo e in questo momento di crisi sistemica non può che mostrare il suo volto più arrogante e feroce. Ma di questo ne parleremo nelle sedi opportune facendoci carico di coordinarci con tante altre forze ed organizzazioni per rimettere al centro la necessaria ricomposizione di classe, nelle sue miriadi forme e complessità, per rilanciare un movimento autonomo che senza socrciatoie sappia discutere ed organizzarsi per essere all’altezza dello scontro e del momento storico che stiamo vivendo. Perché è evidente che dentro questo quadro non c’è posto per noi, se non ci muoviamo nella direzione di rompere il quadro di compatibilità.

Nel frattempo abbiamo risposto al gioco delle tre carte delle istituzioni e agli ultimi episodi facendo chiarezza sulla nostra battaglia e dopo tre anni di lotta, ora vogliamo politiche e risposte concrete per il lavoro.

Movimento di lotta – Disoccupati 7 novembre

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.