Sabato a Napoli, la manifestazione di lavoratori e disoccupati, che reclamavano un tavolo con la giunta cittadina sui gravi problemi, è stata affrontata minacciosamente da un largo dispiegamento di forze di polizia.


Sabato 23 maggio centinaia di lavoratori e disoccupati di Napoli, organizzati dal Si Cobas e dal Movimento 7 novembre, già protagonisti di scioperi e di iniziative dimostrative durante il lockdown, hanno dato vita ad un presidio in piazza Dante, per denunciare le scelte politiche del governo Conte, dettate dalle pressioni di Confindustria, che hanno condannato decine di migliaia di lavoratori – e le loro famiglie – al contagio e al progressivo impoverimento di centinaia di migliaia di disoccupati, lavoratori, precari, piccoli commercianti, partite iva e pensionati. I manifestanti hanno sottolineato il ritardo generale nell’erogazione della cassa integrazione o della FIR – soldi che a molti sono necessari anche solo per sopravvivere -, così come la mancanza di sicurezza e di dispositivi di protezione nei luoghi di lavoro, mobbing, discriminazione e condotte antisindacale concentrate verso i lavoratori che continuano a protestare e mobilitarsi.

I lavoratori, i disoccupati ed i compagni organizzatori intervenuti hanno sottolineato l’esigenza di costruire un fronte unico della classe lavoratrice, necessario per contenere la nuova inedita fase repressiva di Stato e padroni e per rilanciare un patto programmatico, d’unita d’azione e di lotta fra i settori più ampi della classe.

Al termine degli interventi il presidio decide di muoversi, in ordine sparso, verso piazza Municipio, per far salire una delegazione ed ottenere un incontro, come già annunciato dagli organizzatori il 19 maggio in Questura. Le prime file di compagni, incamminandosi verso via Toledo che intanto era gremita di persone, notano che l’intera strada è bloccata da agenti delle forze dell’ordine in assetto antisommossa, per impedire al presidio di raggiungere piazza Municipio, per cui decidono di dirigersi verso piazza Giacomo Matteotti,sede della città metropolitana, passando per via Montesanto e via Diaz.

I poliziotti, intanto, formano cordoni nei vicoli di via Toledo senza lasciare via di fuga all’incrocio con via Diaz, sequestrano di fatto un centinaio di compagni che non avevano ancora raggiunto piazza Giacomo Matteotti – dove era previsto un incontro ottenuto dagli organizzatori tra una loro delegazione e il vicesindaco Panini – e, all’apice di un insensato atteggiamento provocatorio assunto fin dall’inizio del presidio, caricano i compagni, ferendone 5.

Il comunicato del SI Cobas e del movimento 7 novembre riporta:

Nonostante queste intimidazioni, siamo riusciti a raggiungere Piazza Matteotti e ad ottenere un incontro col vicesindaco Panini e col vicepresidente della Città Metropolitana Rinaldi, i quali hanno garantito sulla disponibilità di De Magistris a svolgere un primo tavolo unitario nel pomeriggio di lunedì 25.

 

Giuseppe Perozziello

Nato a Salerno nel 1994, vive Mercato San Severino dove ha partecipato al movimento dell'Onda col Collettivo d'Avanguardia Operaia e Studentesca nato in seno al liceo Virgilio.
In seguito, partecipa alle lotte e alle esperienze di autorganizzazione operaia in Campania.
Lavoratore precario e studente di filosofia all'Università di Salerno (Fisciano), è tra i fondatori de La Voce delle Lotte e della Frazione Internazionalista Rivoluzionaria.
Attivista sindacale indipendente.