Intervista a Giuseppe D’Alesio del Sindacato Intercategoriale COBAS sullo sciopero del 16 giugno della logistica e dei trasporti.


– Cosa sta succedendo in Alitalia?

In Alitalia ė in corso una pesantissima ristrutturazione. Ancora una volta il governo vuol far pagare ai lavoratori il prezzo delle clientele, delle ruberie dei manager e degli sprechi prodotti in primo luogo dall’abuso dei voli pagati a leasing, cioè affittati da privati. Le statistiche fatte circolare anche in questi giorni sui media ufficiali dimostrano che i buchi di bilancio sono provocati innanzitutto da questa pratica scellerata, che serve solo ad alimentare i profitti dei pravati amici del governo, mentre il costo della forza lavoro e dei salari è pari quando non inferiore ai lavoratori delle altre compagnie europee.

– Le lotte della logistica hanno prodotto importanti risultati sotto il profilo di conquiste di salario e diritti. In questo quadro il settore della logistica potrebbe fare da collante per i lavoratori in lotta. Lo sciopero del 16 può rappresentare un tentativo in tal senso?

Contro tutto ciò il sindacalismo combattivo presente in Alitalia, con la Cub in prima fila, si sono mobilitati mettendo in piedi numerosi scioperi. Senza queste lotte che hanno sensibilizzato e ridato fiducia a gran parte dei dipendenti Alitalia, probabilmente non vi sarebbe stato il clamoroso successo del NO al referendum. Quel NO che ancora risuona come un sonoro schiaffo ai piani del governo è stato un avvenimento ma non è ancora una condizione sufficiente a riaprire i giochi. Servirà altrettanta determinazione per sconfiggere le minacce e i ricatti tesi ad agitare lo spauracchio della liquidazione e del fallimento. Per questo motivo SI Cobas e ADL Cobas hanno scelto di convergere sullo sciopero del 16 giugno. L’unione fa la forza, e l’unità di tutto il sindacalismo di classe a sostegno della vertenza Alitalia può rappresentare un arma fondamentale per battere i piani del governo. Lo sciopero del 16 per noi è fondamentale per rilanciare la nostra battaglia sul rinnovo di un CCNL Trasporto merci e logistica che è fermo ormai dal 2015, ma è anche e soprattutto un invito a tutto il settore del trasporto pubblico e privato a seguire l’esempio vincente delle lotte dei facchini. Per noi il 16 sarà un particolare banco di prova perchè si tratta del primo sciopero nazionale della logistica all’indomani del pesante attacco repressivo che ci ha colpito lo scorso inverno e che è culminato con l’arresto del coordinatore nazionale Aldo Milani e con l’oramai arcinoto “teorema-Levoni”. Per ora possiamo dire che nonostante il fango mediatico gettatoci addosso dalla stampa padronale, il SI Cobas non solo ha tenuto tutte le sue posizioni, ma ha addirittura registrato in questi mesi un’ulteriore crescita: dall’arresto di Aldo ad oggi abbiamo avuto oltre 2000 nuove adesioni al sindacato, soprattutto nella logistica e nelle regioni del centro-nord, segno questo che le conquiste ottenute sul campo sono più forti di ogni macchina del fango.

 – Ci sono diverse sigle del sindacalismo di base sotto l’appello per lo sciopero. É possibile rilanciare l’unità di lotta del sindacalismo combattivo?

Lo sciopero del 16 vede uniti SI Cobas, Adl Cobas, Cub, SLAI, SGB e USI-Ait. In sostanza quella parte del sindacalismo di base che intende porsi su un terreno di conflitto reale e di riappropriazione dello strumento dello sciopero come unica vera arma nelle mani dei lavoratori. Il nostro auspicio è che il 16 giugno sia solo l’inizio di un percorso di lotta comune nel medio e lungo periodo.

Douglas Mortimer

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.