Riceviamo e volentieri pubblichiamo un appello già firmato da decine di lavoratori dell’università, ricercatori e tecnici, in tutta Italia, in appoggio allo sciopero generale del 23 Febbraio per la Palestina e alla manifestazione nazionale a Milano del 24 febbraio (Qui il link al form per firmare e far circolare). I lavoratori della ricerca possono svolgere un ruolo importante, boicottando le partnership tra istituti accademici occidentali e Israele, per colpire l’economia di guerra di quest’ultimo e contribuire alla fine del genocidio e a una soluzione progressiva per la Palestina. Queste partnership smascherano inoltre il ruolo delle aziende private nelle università e segnalano come la lotta per la Palestina sia la stessa contro la privatizzazione dell’università.


 

APPELLO PER L’ADESIONE DELL* LAVORATOR* DELLA RICERCA E DELL’UNIVERSITÀ ALLO SCIOPERO GENERALE PER LA PALESTINA DEL 23 FEBBRAIO E ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 24 FEBBRAIO A MILANO

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Per il prossimo 23 febbraio, i Giovani Palestinesi d’Italia (GPI) hanno chiamato uno sciopero generale contro le politiche genocide dello Stato d’Israele (la cui gravità è stata ormai riconosciuta dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja) aderendo a un appello internazionale dei sindacati palestinesi. Lo sciopero e la manifestazione sono appoggiati anche da SiCobas e USB, mentre i GPI si sono rivolti a tutt* l* lavorator*, compresi quell* della CGIL affinché partecipino alla protesta.

Si tratta di un’iniziativa importante. Le lavorator*, mobilitandosi, possono costringere i governi occidentali a ritirare il sostegno a Israele, oltre a bloccare direttamente l’economia di guerra di quest’ultimo, come ci hanno mostrato  più volte i portuali di Genova e Livorno. In quanto ricercator* e lavorator* dell’università, anche noi possiamo giocare un ruolo importante. L’economia di guerra israeliana dipende infatti fortemente dalle partnership con le università occidentali, sia dal punto di vista tecnologico, che da quello della legittimazione di uno Stato cui le cui politiche si basano sulla violazione del diritto internazionale, e ancor prima, su quella del diritto all’autodeterminazione di un intero popolo. Tali partnership, vanno inoltre in parallelo a quelle con le imprese del settore della difesa, implicate nei rifornimenti bellici allo Stato d’Israele.

 

Negli ultimi mesi, le proteste per il ritiro delle convenzioni con le istituzioni accademiche israeliane e le aziende militari animate da ricercator*, docent*, tecnic* dell’Università, e student* sono state numerose, ottenendo anche qualche timido risultato. L’adesione e la partecipazione allo sciopero del 23 febbraio, e alla manifestazione che si terrà il giorno successivo, 24 febbraio a Milano, sono quindi una logica prosecuzione di quella mobilitazione e un modo per rafforzare le nostre rivendicazioni, unendoci ad altri settori del mondo del lavoro. In questo modo, potremo anche dare forza ad altre istanze che ci stanno a cuore, solo apparentemente scollegate dalla questione del sostegno al popolo palestinese. Gli accordi tra istituzioni accademiche italiane e israeliane vanno infatti spesso incontro ai desiderata di grandi gruppi capitalistici, gli stessi che hanno beneficiato del processo di privatizzazione dell’università avvenuto negli ultimi decenni. Si tratta del medesimo processo che ha accompagnato i tagli al diritto allo studio e la crescente precarizzazione del lavoro di ricerca, ma anche di quelle figure indispensabili per far funzionare dal punto di vista tecnico e operativo le università (impiegat* amministrativ*, personale delle pulizie ecc.). 

Consapevoli che lottare per il popolo palestinese è parte di una lotta per un’università pubblica, realmente democratica e di qualità, aderiamo come lavorator* della ricerca e dell’università allo sciopero generale in solidarietà alla Palestina e contro le politiche genocide dello Stato d’Israele. Così facendo, invitiamo altri settori di lavorator* a unirsi a noi e le sigle sindacali del nostro comparto – in primis quelle più rappresentative come la Federazione dei lavoratori della conoscenza e della Funzione Pubblica in CGIL, ma anche l’Associazione Nazionale Dottorandi – ad accompagnarci e ad aderire alla mobilitazione.

Per maggiori informazioni contattare: universitaxlapalestina@gmail.com 

 

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