Si è conclusa la due giorni della prima conferenza nazionale del Coordinamento Studentesco Rivoluzionario, punto di arrivo di un lungo processo di costruzione.

Dopo una relazione introduttiva, volta a presentare i documenti e a contestualizzarli nell’attuale situazione sociale e politica, sono intervenuti studenti francesi e spagnoli, appartenenti rispettivamente alla Corrente Comunista Rivoluzionaria, frazione del Nuovo Partito Anticapitalista, e della Corrente Rivoluzionaria dei Lavoratori.

La conferenza ha trattato, in un’organica visione materialistica e di classe, i più molteplici aspetti e problemi dell’istruzione e della realtà giovanile in genere. La volontà di superare la riduzione del problema dell’istruzione ad una semplice contrapposizione tra privato e pubblico, scadendo in una difesa “d’ufficio” di quest’ultimo, ha fatto da sfondo all’intera conferenza. Ferma restando la più intransigente critica verso l’istruzione privata, la scuola pubblica stessa opera per inculcare l’ideologia borghese e per perpetrare la divisione in classi della società. Ciò avviene a livello ideologico (didattica costruita sull’ideologia fallace della meritocrazia, distorsione ideologica di alcuni argomenti nei programmi, impostazione didattica che obbliga gli studenti ad un convulso studio nozionistico, passivo, indigesto e lontano dalla reale pratica di ricerca, etc.), ma anche a monte, con la netta divisione tra istituti professionali e licei.

Altro tema centrale del dibattito non poteva che essere la Buona scuola ed in particolare l’alternanza scuola-lavoro. Ci si è chiesti in che misura l’alternanza, insieme a fenomeni quali la proletarizzazione e precarizzazione dei ceti medi e dei lavori intellettuali, ma anche l’esternalizzazione/privatizzazione di servizi all’interno di strutture pubbliche, possa creare una sinergia ed una convergenza tra le rivendicazioni studentesche e le lotte economiche. Un compito per l’immediato futuro sarà, pertanto, l’elaborazione una linea agitatoria e propagandistica politicamente ragionata per fare un intervento concreto tra gli studenti costretti all’alternanza.

Molto apprezzato tra i vari interventi di ospiti esterni, anche nella prospettiva di una convergenza tra le ragioni degli studenti e quelle dei docenti, è stato quello di un docente della Confederazione Cobas, che ha tracciato un quadro sulla situazione di sfruttamento a cui sono attualmente sottoposti i docenti e sui test INVALSI.

Rimane comunque centrale, contro ogni deriva codista o riformista, gettare sempre un ponte tra rivendicazioni minime e immediate e rivendicazioni transitorie, per mostrare che l’istruzione che vogliamo è un’istruzione che veda i proletari protagonisti nell’educazione dei giovani. Gli studenti, allo stesso modo, devono poter prendere parte attiva nella costruzione di una didattica meno autoritaria e coercitiva, ma anche più scientifica e produttiva.

Si è trattato di un dibattito molto aperto ed orizzontale, che ha visto la partecipazione di oltre 40 studenti provenienti da varie città. Le discussioni preliminari sono riuscite a far convergere posizioni a volte diverse su dei punti programmatici, tanto che la votazione dei numerosi emendamenti è stata piuttosto agile ed ha rispecchiato un sostanziale accordo.

Alla fine dei due giorni si è svolta l’elezione del nuovo Centro Politico del CSR che, pur in parziale continuità col precedente, mostra una composizione ancora più variegata, come variegata è la realtà studentesca con cui esso dovrà interloquire.

Coordinamento Studentesco Rivoluzionario


 

Corrente politica anticapitalista, rivoluzionaria, dalla parte della classe lavoratrice nel movimento studentesco.