Sabato mattina a Stoccolma si terrà una grande manifestazione che aspira ad essere un passo avanti nella lotta per la difesa del diritto di sciopero.


Avevo già scritto di questa lotta in un articolo precedente


In preparazione del grande appuntamento di Stoccolma, oggi pomeriggio (dalle 12.30 a Götaplatsen) si terrà un’altra manifestazione a Göteborg, nella costa ovest della Svezia.
La buona notizia è che sembrerebbe che in questa fase una parte degli studenti delle superiori abbia compreso l’importanza della solidarietà verso i lavoratori: dietro la manifestazione ci sono infatti diversi collettivi studenteschi locali.

Tuttavia si è ben lontani dal potere parlare di un coinvolgimento studentesco di massa: la maggioranza del corpo studentesco, specialmente quello universitario, rimane apatico. Nonostante ciò, la manifestazione di oggi e di domani resta un banco di prova di partecipazione.

I toni del comunicato inoltre sono piuttosto promettenti e avanzati: viene spiegato, con un linguaggio semplice e diretto, per quale ragione l’interesse dei lavoratori nel difendere il diritto di sciopero è lo stesso interesse che hanno gli studenti nel difendere il proprio futuro.

Ne cito un estratto:
“In primavera il parlamento attaccherà la più potente arma della classe operaia: il diritto di sciopero. Essa riguarda tutti, che tu vada a scuola, lavori o sia pensionato. Se il diritto di sciopero viene messo in discussione ciò influenza la possibilità delle persone di lottare per i propri diritti. Pertanto, questo è un attacco contro la lotta per il clima, ma anche contro il movimento femminista e quello dei lavoratori. Coloro che detengono il potere pensano che a noi giovani non importi oppure non siamo in grado di comprendere quello che stanno facendo, ma noi gli dimostreremo che hanno torto!”

Viene poi spiegato cosa accadrebbe se la legge dei socialdemocratici contro il diritto di sciopero dovesse passare: “se il padrone licenzia una ragazza perché ha osato denunciare una violenza sessuale sul posto di lavoro oppure una persona trans -in quanto trans-, diventerebbe illegale scioperare per farla riassumere”, “se il padrone fonda la sua organizzazione sindacale e firma un contratto collettivo con se stesso quel contratto deve valere per tutti i suoi lavoratori, a dispetto di cosa pensino o di cosa rivendichino” etc…

 

Matteo Iammarrone

Nato a Torremaggiore, in Puglia, nel 1995, si è laureato in filosofia all'Università di Bologna. Dopo un master all'Università di Gothenburg (in Svezia), ha ottenuto un dottorato nella stessa città dove tuttora vive, fa ricerca e scrive come corrispondente de La Voce delle lotte.